F1 | Direzione gara protagonista indesiderata a Jeddah: antisportiva la bandiera rossa dopo l’incidente di Mick

Bisognava darla subito, così facendo ha soltanto incattivito i contendenti al titolo: questo non è spettacolo

F1 | Direzione gara protagonista indesiderata a Jeddah: antisportiva la bandiera rossa dopo l’incidente di Mick

Stiamo vivendo uno dei mondiali più avvincenti e tirati della storia della Formula 1. Max Verstappen e Lewis Hamilton sono appaiati in testa alla classifica quando manca una sola gara, quella di Abu Dhabi, per decretare il nuovo campione. Tutto bellissimo, se non fosse per un particolare che nelle ultime settimane sta diventando sempre più protagonista indesiderato, la direzione gara.

Dal Gran Premio di San Paolo in poi le scelte di Michael Masi e compagnia sono state più che discutibili. Non vogliamo urtare la sensibilità di qualcuno, ci mancherebbe, ma è evidente che anche “l’arbitro” delle gare di Formula 1, coadiuvato dai commissari e dalle loro decisioni, possa sbagliare, quindi non facciamo passare come inattaccabile chi, umanamente sia chiaro, abbia delle difficoltà a fare delle scelte.

Detto questo, a Jeddah tutto inizia con la decisione di correre su un tracciato totalmente inadatto ad una gara di Formula 1, Liberty Media avrà le sue responsabilità e che se le prenda. Dopodiché arriviamo all’incidente di Mick Schumacher, uguale a quello di Leclerc nel corso delle FP2 di venerdì. Cosa succede nello specifico? Hamilton e Bottas, rispettivamente primo e secondo davanti a Verstappen decidono di rientrare ai box per sfruttare la Safety Car e smarcare quindi l’obbligo del cambio mescola. L’olandese quindi si ritrova primo proprio davanti alle due Mercedes e decide di continuare. Scelta apparentemente suicida e che lo avrebbe costretto a perdere una quantità enorme di secondi una volta fermatosi a sua volta.

A questo punto la decisione di Michael Masi di fermare la gara, bandiera rossa. Una scelta che crea subito un mare di polemiche, perché così facendo, stando al regolamento, Verstappen potrà cambiare gomme prima della ripartenza e smarcare a sua volta la media per passare alle dure, come se si fosse fermato senza averlo fatto, avvantaggiandolo in maniera esponenziale. Una scelta, passateci il termine, antisportiva e che manda giustamente su tutte le furie la Mercedes, ma non solo, anche gli appassionati (non gli ultras di quello o l’altro pilota) capiscono che è stata presa una decisione che con lo sport c’entra ben poco.

Ora, prima che qualcuno dia la colpa a complottisti vari (mah), reputiamo che la bandiera rossa sia stata data con molta leggerezza: o quantomeno, vuoi darla? Fallo subito senza danneggiare evidentemente uno dei due contendenti al titolo, altrimenti lasci la Safety Car, anche perché la barriera non era affatto danneggiata, perché se lo fosse stata davvero sarebbe stata sostituita o riparata, e questo avrebbe fatto perdere molto più di tempo di quello che realmente si è perso. Lo dicono i piloti che sono stati interpellati sull’argomento, non se lo sta inventando chi scrive, e comunque basta avere una minima conoscenza di come vanno le corse al giorno d’oggi.

Quando ci sono due protagonisti in lizza per il titolo, è gentlemen agreement da parte degli altri piloti non interferire nella lotta mondiale, quello che ha del clamoroso è che sia stata la direzione gara a mettersi in mezzo consegnando di fatto la prima posizione a Verstappen, terzo prima della Safety Car. Si riparte dopo una ventina di minuti, troppo poco per sostituire una barriera danneggiata, la quale infatti ha visto soltanto lo sponsor lacerato via dalla Haas di Schumino.

Si riparte, i nervi sono alle stelle e questo non può fare altro che incattivire i protagonisti: Hamilton tira una staccata incredibile a Verstappen, lo accompagna fuori pista come fece Max in Brasile a parti invertite, l’olandese non ci sta e torna in traiettoria in maniera più che discutibile. Altro incidente nelle retrovie, altra bandiera rossa. Verstappen è primo davanti ad Ocon e Hamilton, ma la sua manovra è stata chiaramente irregolare, dovrà restituire la posizione, ed è qui che arriva l’incredibile: si avvia una vera e propria trattativa tra Michael Masi e la Red Bull.

Il direttore di gara “offre” al team austriaco di non investigare la manovra di Verstappen se avesse ceduto la posizione al pilota dietro. La Red Bull risponde “Accettiamo di partire secondi dietro Ocon”, ma a quel punto Masi ribadisce “Scusami, dovete partire dietro Hamilton, quindi in terza posizione”. Fermo restando che, dopo la bandiera rossa, vanno contate le posizioni relative al giro precedente, e in questo caso alla seconda griglia di partenza, Hamilton sarebbe dovuto partire in pole position davanti a Verstappen, senza l’intermezzo del francese, ma tralasciando questo, ci rendiamo conto di quello che ha scaturito quella prima bandiera rossa, data con una leggerezza disarmante?

Da lì poi succede quello che tutti sappiamo, l’ennesimo taglio curva di Verstappen, l’incomprensione con Hamilton, che ha deliberatamente scelto di non passare Max alla curva 26 per non perdere il DRS (c’è scritto nella sentenza, non lo abbiamo inventato noi) e tutto il resto. Dalle scelte incomprensibili di Spa, con l’assegnazione di metà punteggio alle decisioni prese 24 ore dopo i fatti di San Paolo e Qatar, a pochi minuti dalla griglia di partenza fino ad arrivare a Jeddah, alla direzione gara ci si deve chiedere se siano stati all’altezza della situazione. Noi una risposta ce l’abbiamo, e purtroppo non avvicina i tifosi allo sport, non è lo show che vogliamo, domenica lo spettacolo è stato artificiale, l’incidente tra Verstappen e Hamilton non dà emozioni, solo profonda tristezza per tutto quello che è accaduto prima. Rifletteteci, e poi potete continuare a complottare quanto volete.

segui Peppe Marino su Twitter

1.8/5 - (38 votes)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Focus F1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati