F1 | Obiettivo quarto posto: si scrive “midfield”, si legge “spettacolo”

La lotta a centro gruppo si annuncia più serrata che mai, con Aston Martin e Alpine in "pole position"

F1 | Obiettivo quarto posto: si scrive “midfield”, si legge “spettacolo”

Negli ultimi anni il quarto posto Costruttori sta diventando sempre di più una posizione “ambita” da alcune scuderie, quasi valesse come il piazzamento Champions nel calcio; è il titolo onorario di primo degli altri, ovvero la squadra che riesce ad essere la prima dopo i tre ben noti top team (Red Bull, Ferrari e Mercedes che negli ultimi dodici anni hanno quasi sempre monopolizzato i primi tre posti del mondiale Costruttori). La cosiddetta battaglia per diventare regina del midfield, la migliore di centro gruppo, vede sfidarsi squadre più o meno ambiziose, e si risolve spesso e volentieri in battaglie punto a punto dove ballano soldi e onore.

La Formula 1 ad effetto suolo s’avvia verso una tendenza che dovrebbe permettere a un manipolo di buone squadre di giocarsi gara dopo gara le posizioni in zona punti a ridosso dei top team, con i valori che possono anche mutare in base alla diversità delle singole piste, alla sensibilità delle auto in certe condizioni, alle temperature.

A differenza della competitività verso l’alto che spesso resta cristallizzata traducendosi in – anche noiosi – domini dove una squadra e un pilota la fanno da padroni (però l’augurio ovviamente è sempre quello che ci sia sfida iridata) per ciò che concerne il centro gruppo si dovrebbe vertere in una situazione simile alle particelle nella meccanica quantistica, con valori esatti difficilmente misurabili.

E il novero di pretendenti al quarto posto mai come quest’anno, ai nastri di partenza, sembra piuttosto nutrito. A difendere il quarto posto c’è la Alpine, con Gasly al posto di Alonso e con l’ambizione di essere la Nazionale francese dei motori; due piloti francesi, la maturità di un prospetto come Ocon, un progetto in crescita, la voglia di stupire e la volontà – abbastanza chiara – di nascondersi nei test collettivi; troppo desaparecida la Alpine nei test per non pensare che la vedremo stabilmente lottare in zona punti, perché parte da una base molto solida e piloti validi.

A furor di popolo e di addetti ai lavori la grande sorpresa dovrebbe essere però la Aston Martin dell’irriducibile Alonso e di Stroll. Nata bene dalle idee di Dan Fallows (ex delfino di Newey in Red Bull) e Furbatto, aggressiva nelle linee e soprattutto nei test, dove ha incantato sul ritmo, la AMR23 potrebbe essere la degna erede di quelle Racing Point che sapeva sorprendere tutti. Fernando poi ci metterà come al solito del suo in gara, per tirare fuori il meglio dalla macchina; la sfida alla Alpine è lanciata.

Non vanno però sottovalutate le altre squadre di metà schieramento: la Sauber, all’ultimo anno con colori Alfa Romeo, ha destato un’ottima impressione e i piloti (l’esperto e veloce Bottas e il non più esordiente Zhou) si sono detti soddisfatti dei progressi invernali. Il team, sesto nel 2022, punta ad avere un pizzico di continuità in più.

La McLaren ad oggi è una grande incognita, sembra talmente tutta sbagliata da poter sovvertire qualsiasi pronostico, a meno che Woking non si avvi ad un pericoloso declino. Certo la situazione non è delle più felici, ma la scuderia diretta da Andrea Stella punta su un sostanzioso e già programmato piano di aggiornamenti alla MCL60. Ovviamente una partenza complicata la la allontanerebbe dalla lotta per il quarto posto, già persa nel 2022 a favore di Alpine. In quanto a piloti la certezza è Norris, un altro che può essere considerato valore aggiunto. Piastri è un esordiente, ma promette faville.

La Williams sembra messa meglio rispetto al 2022 e il nuovo team principal James Vowles non ha celato un certo ottimismo; difficile però immaginarla “grande”. La Haas degli esperti Hulkenberg e Magnussen ha avuto un andamento troppo altalenante nel 2022, l’obiettivo della ferrarina è quello di abbonarsi alla zona punti, ma la concorrenza e tanta e gli statunitensi non sono mai stati dei mostri di continuità.

L’AlphaTauri è invece una vera e propria incognita. Faenza nel 2022 ha perso smalto, brillantezza e bisognerà capire se la squadra avrà la forza di rilanciarsi e tornare a sorprendere o farà soltanto presenza. In ogni caso i tempi d’oro di Gasly mattatore in qualifica appaiono un lontano ricordo, ma tutto può cambiare. L’unica cosa certa è che per la zona punti ci sarà una bagarre infernale, verosimilmente spettacolare, certamente divertente. Non si vive solo di vittorie e podi, per fortuna.

Antonino Rendina

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