Le prospettive del Mondiale 2011

Le prospettive del Mondiale 2011

Il 2010 ha chiuso i battenti ed è ora di pensare a quello che sarà il nuovo Mondiale di Formula 1.

Dunque: quali saranno gli scenari, i protagonisti, le prospettive della stagione ormai alle porte? Andiamo per ordine.

Nuovo regolamento, cosa cambierà
Al di là dello sdoganamento degli ordini di scuderia (una delle regole più insensate degli ultimi anni), il regolamento tecnico prevede le modifiche annunciate mesi fa al fine di favorire lo spettacolo.
Ci sarà il ritorno del Kers (ma alcune squadre hanno già rinunciato al suo utilizzo), e verrà implementata l’ala posteriore mobile, utilizzabile in fase di sorpasso. Aboliti l’F-duct e il doppio diffusore.

Come nascondersi dietro un dito, insomma. Come abbiamo già visto nel 2009, se due auto dispongono del Kers, il vantaggio della prima sulla seconda si annulla.
L’introduzione dell’ala mobile posteriore e il suo utilizzo potrebbe cambiare qualcosa, ma rimane una soluzione artificiale. Pare che in Federazione si stiano inventando di tutto pur di non affrontare il problema seriamente, ma soprattutto alla radice. Ancora troppa elettronica, troppi ‘congelamenti’ meccanici, troppe sofisticazioni aerodinamiche. L’eliminazione delle varie appendici tra 2008 e 2009 non ha dato i frutti sperati.

Gomme

Le Pirelli tornano in F1 dopo 20 anni


Un grande cambiamento potrebbe essere rappresentato, invece, dal passaggio alle gomme Pirelli. Dopo più di un decennio di onorata carriera, la Bridgestone ha lasciato il posto alle coperture del marchio italiano. Come ben sappiamo, le gomme hanno ormai un’importanza determinante nelle prestazioni delle monoposto. Forse anche troppo determinante. Se dal punto di vista aerodinamico/regolamentare nel 2011 non ci saranno troppi cambiamenti, l’adattamento alle nuove coperture sarà decisivo per lo sviluppo delle monoposto, già dai test di Febbraio. Il cambio di fornitore è, probabilmente, l’unico fattore che può rappresentare il rischio di ribaltoni sulla griglia di partenza. Mai come quest’anno, quindi, i primi chilometri saranno fondamentali per indirizzare sviluppi e aggiornamenti dal punto di vista meccanico e aerodinamico.
Vedremo anche se chi si è lamentato per tutto il 2010 delle coperture Bridgestone, in particolare Massa e Schumacher, avrà giovamento dalle nuove mescole. Sia il brasiliano che il tedesco hanno, infatti, additato le gomme giapponesi come uno dei maggiori handicap per le loro prestazioni durante l’anno. Il problema più riscontrato è stata la difficoltà nel portare le gomme in temperatura, soprattutto in condizioni di qualifica. Anche in questi termini i test di Febbraio saranno molto indicativi.

Passiamo ora alle tre Grandi. Le squadre che, secondo noi, saranno ancora protagoniste nel 2011, Pirelli appunto permettendo.

Tutti in fila al via in Bahrein

Red Bull
La reintroduzione del Kers pone un piccolo punto di domanda sulle prestazioni della Red Bull. La scuderia austriaca è, infatti, al top dal 2009 quando, senza ‘batteria’ e senza doppio diffusore era la seconda forza del Mondiale alle spalle della Brawn GP.
Adrian Newey e compagni devono risolvere i problemi di affidabilità che hanno minato la competitività di una vettura sublime dal punto di vista velocistico. E’ abbastanza palese, infatti, come si sia arrivati all’ultima gara a giocarsi il titolo piloti soprattutto per i problemi tecnici patiti da Sebastian Vettel durante l’anno. Questo al netto degli errori del tedesco, che si compensano con quelli degli altri pretendenti al titolo.
L’inserimento di una nuova componente (il Kers appunto), potrebbe rappresentare un ulteriore vantaggio come un ulteriore problema, se l’affidabilità non venisse migliorata. Soprattutto alla luce del fatto che per la Red Bull questo sarà il primo anno con il dispositivo montato, e potrebbe essere necessario un periodo di ‘test’ soprattutto in condizioni di gara. Sarà curioso vedere come verrà gestita la coppia di piloti da Chris Horner. Al di là dei proclami di onestà e bontà, pare facile ipotizzare un supporto completo a Sebastian Vettel, a maggior ragione visto che porterà, sul musetto, il numero 1.

Ferrari
Nel 2009, la Ferrari ha abbandonato lo sviluppo della deludente F60 a metà stagione per concentrarsi sulla F10. I risultati si sono visti e la monoposto ha permesso a Fernando Alonso di lottare per il titolo fino all’ultimo GP. Ci si chiede se l’aver occupato tutte le forze fino alla fine dell’anno abbia in qualche modo ‘deconcentrato’ la Scuderia rispetto alla vettura del 2011. Domenicali afferma che la nuova nata non sarà in ritardo e sarà pronta per i test di inizio Febbraio, a Valencia. Per quanto riguarda il Kers, nel 2009 la Ferrari ne era dotata e questo potrebbe essere un piccolo vantaggio in termini di esperienza nei confronti della Red Bull. In termini di affidabilità, il 2010 ha mostrato una vettura sincera e poco incline ai problemi tecnici (il più rilevante è stato quello di Alonso a Sepang). Pertanto, visto anche il congelamento dei motori, non dovrebbero esserci troppi problemi nel nuovo anno. Oltre alla monoposto, sarà importante non commettere più errori al muretto, come quello che ha deciso di fatto il Mondiale ad Abu Dhabi. E’ dal 2007 infatti che si ripetono errori più o meno gravi nella gestione di qualifiche e gara, che penalizzano però i piloti (chiedere anche a Raikkonen). Vedremo la reazione degli ingegneri e degli strateghi del Cavallino nel 2011. In ottica costruttori ci si aspetta una coppia di piloti entrambi capaci di portare punti.

Mclaren
La Mclaren, delle tre Grandi, è quella che nel 2010 ha mostrato i risultati più altalenanti. Ha alternato gare no a gare competitive, fermo restando che praticamente solo a Montreal, Monza e Hockenheim la Red Bull non è stata la prima della classe.
Nella prima parte di stagione si è vista molto più che nella seconda, segno che non è riuscita a portare aggiornamenti adatti a sviluppare la monoposto quanto le altre due grandi.
Quattro vittorie nella prima metà dell’anno, e poi solo lo sprazzo di Spa con Hamilton. Da Silverstone in poi le prestazioni della casa di Woking sono calate progressivamente, lasciando spazio a Red Bull e Ferrari. Le uniche piste in cui le frecce d’argento hanno lasciato il segno nella seconda parte dell’anno sono state quelle in cui l’f-duct ha dato i suoi migliori frutti. Spa, Monza e Abu Dhabi, con i suoi due lunghi rettilinei che hanno portato Hamilton e Button sul podio con il neo Campione Vettel.
Bisognerà vedere quanto l’abolizione dell’F-duct, dispositivo ‘inventato’ dalla Mclaren, inciderà sulle prestazioni delle vetture inglesi. Per quanto riguarda il Kers, nel 2009 era già ad un buon punto di sviluppo, pertanto non ci dovrebbero essere problemi a reintegrarlo nella prossima vettura.
Per quanto riguarda i piloti, la coppia Mclaren pare essere la più affiatata tra quelle di testa.

PILOTI

I cinque contendenti al Mondiale 2010


Per Sebastian Vettel è la stagione della verità. Ammesso che la Red Bull resti dov’è dal punto di vista tecnico, il tedeschino dovrà rispettare le attese. La prima metà dell’anno sarà fondamentale per capire se il Titolo gli ha portato in dote la maturità necessaria per affrontare le situazioni più difficili. Ricordiamo che Seb ha soli 23 anni, e gli eccessi di foga possono ancora essere comprensibili in un ragazzo così giovane. (Stesso discorso vale per Lewis Hamilton). Però, in un Mondiale combattuto come sarà il 2011, bisognerà essere completi. Tutto dipenderà da lui, insomma. Alla fine dell’anno capiremo se ci troviamo di fronte all’ennesima meteora o ad un futuro pluricampione.

Mark Webber è stato la sorpresa del 2010, senza sè e senza ma. Si pensava dovesse coprire le spalle a Sebastian per tutto l’anno, e invece è stato lui a doversele coprire fino alla Corea, dove ha pagato carissimo l’unico grave errore dell’anno.
Se già nel 2010 ha dovuto soffrire i favoritismi della sua squadra nei confronti di Vettel, non immaginiamo ora che, oltre ad essere un “number two driver”, il tutto verrà ufficializzato dal numero 2 sul musetto. Da questo punto di vista, non vediamo molte possibilità per Mark. Oltretutto, il 2010 per lui potrebbe essere stato il 2008 per Massa, cioè un anno di grazia senza lieto fine.

Lewis Hamilton, dopo un 2009 in salita e un 2010 altalenante, avrà sicuramente voglia di riscattarsi. Il Campione del Mondo 2008 ha dalla sua, infatti, aggressività e talento notevoli. Deve però, al pari di Vettel, dosare la foga ed evitare manovre che gli si possono ritorcere contro, come quelle di Monza e Singapore. Nel 2010, nelle occasioni in cui la Mclaren gliel’ha permesso, ha mostrato di saper stare al passo con i primi in più occasioni. Non appena gli si è presentata la possibilità, non si è risparmiato dal portare a casa la vittoria. Nonostante qualche errore di troppo e una vettura non al top nella seconda parte di stagione, è stato in lizza per il Titolo fino alla fine con le sue tre vittorie stagionali. Siamo sicuri lo sarà anche nel 2011, Mclaren permettendo.

Jenson Button, a dispetto di chi ha considerato il suo Mondiale 2009 un colpo di coda (o di diffusore, come preferite), ha dimostrato di poter legittimare il titolo. Velocisticamente parlando, non è al livello del compagno Hamilton. Ma, sarà per l’esperienza, sarà per la sua tattica di gara, è al momento più concreto. Nel 2010 ha sbagliato poco, pochissimo, e ottenuto praticamente il massimo possibile dalla vettura. Rispetto a Lewis è stato meno ‘scenografico’, ma la differenza di punti finale non è stata poi così tanta, alla fine. All’inizio dell’anno si prevedeva un’asfaltata che, di fatto, non c’è stata. Nel 2011, ad ambientamento concluso, l’inglese può solo migliorare. Il rapporto con Lewis è buono, vedremo cosa ci regaleranno i due connazionali.

Fernando Alonso ha il potenziale per diventare Campione nel 2011. A patto di non replicare l’inizio stagione travagliato del 2010. Con Vettel e Hamilton, compone il trio dei migliori piloti al momento nel circus. Nella seconda parte di questa stagione ha dimostrato tutte le sue doti mettendo il fiato sul collo delle Red Bull. Nella prossima stagione, ora che il primo anno di adattamento è alle spalle, sarà importante partire forte e subito, per non lasciare per strada punti importanti per il Mondiale. Solo una condotta come quella vista da Monza in poi (che è quella che ci si aspetta da Alonso, d’altronde) potrà permettergli di essere in lotta per il Titolo e senza rimpianti. Ovviamente, ci si aspetta maggiore collaborazione anche da parte del muretto..

Felipe Massa è al bivio. O torna a lottare per le prime posizioni, o il 2011 sarà probabilmente il suo ultimo anno in Ferrari.
Questo emerge evidentemente dalle dichiarazioni della dirigenza del Cavallino. Felipe è stato aspettato dopo il terribile incidente di Budapest, e quest’anno non è stato praticamente mai incisivo. Scherzo del destino, l’unica volta in cui ci ha provato, Fernando was faster..
Detto questo il Massa del 2008 pare essere un lontano parente di quello attuale. Ha lamentato problemi nel mandare in temperatura le gomme e vedremo se, con il passaggio alle Pirelli, troverà una soluzione che gli possa permettere di tornare al top. Per lui, alla sesta stagione in Ferrari, è l’ultima chiamata.

CONSIDERAZIONI VARIE

Mercedes

I primi Km per la Mercedes W01 a Valencia


E’ stata, tra le annunciate grandi, quella che ha deluso maggiormente. Nata dalle ceneri della BrawnGP dominatrice di gran parte del 2009, sin dall’inizio della stagione ha mostrato tutte le sue difficoltà. Già dai primi test di Febbraio si sono susseguite voci sui problemi all’avantreno della vettura di Ross Brawn. Problemi che non sono stati eliminati con l’aggiornamento di Barcellona e hanno portato, a fine estate, alla decisione di abbandonare il progetto della W01, in favore dello sviluppo della monoposto per la nuova stagione.
Chi pensava, però, che la Mercedes potesse essere protagonista da subito, dimentica che gli effetti del doppio diffusore si erano esauriti già nella seconda metà della stagione 2009, quando l’adozione della stessa soluzione da parte delle altre squadre aveva fatto rientrare la scuderia nei ranghi e fatto emergere, di fatto, la Red Bull di Sebastian Vettel. Che, ricordiamo, è giunto secondo nel Mondiale con soli 11 punti di distacco da Jenson Button.
Aver abbandonato lo sviluppo della W01 in favore della nuova vettura (come fece la Ferrari con la F60) potrebbe rappresentare un vantaggio tecnico per la squadra di Ross Brawn. Il quale, impegnato a fondo nell’acquisizione da parte di Mercedes sul finire del 2009, potrebbe aver dedicato troppo poco tempo alla vettura e pensato più alle questioni manageriali/economiche. Mentre, questa volta, non ci dovrebbero essere state distrazioni dalla nuova monoposto. A Proposito dei problemi cronici sull’anteriore della monoposto, vedremo se il passaggio alle Pirelli darà una mano a Schumacher e Rosberg nel portarli al vertice.

Schumacher
Ne abbiamo già parlato ampiamente. Al pari di Felipe Massa, anche per lui è l’anno della verità. Il 2010 è stato quello dell’apprendistato, delle critiche, del ritorno ad una dimensione ‘umana’. Il 2011 sarà, indipendentemente dalla Mercedes, l’anno in cui dovrà dimostrare di essere ancora lo Schumacher che conoscevamo ai tempi della Ferrari. Pur se la vettura non dovesse mostrarsi ancora al top, dovrà restare almeno davanti a Rosberg per non rischiare di terminare con un anno di anticipo il suo rientro in Formula 1. Il finale del 2010 lascia ben sperare, vedremo cosa sarà capace di fare il 7 volte Campione del Mondo.

Kubica

Un grande Kubica in azione a Singapore


E’ un peccato e uno spreco vederlo un altro anno su una Renault/Lotus. Senza considerare i tre top team, è stato in assoluto il pilota che ha stupito di più in rapporto al mezzo di cui disponeva. La Renault è cresciuta rispetto al 2009, ma lui ci ha messo davvero del suo con prestazioni ottime, assolutamente al di sopra delle aspettative. Rivedere Singapore, Spa, Abu Dhabi per citarne solo alcune.
Le voci sul suo approdo in Ferrari già si sprecano e molti tifosi lo sperano. Resta il fatto che si dovrà aspettare almeno un altro anno (se Massa andrà ancora male). Chi vivrà vedrà.

Nuovi Team

Per Di Grassi avventura finita con la Virgin


Dal punto di vista delle prestazioni, solo la Lotus 2010 (che fatichiamo a capire come si chiamerà nel 2011 viste le varie dispute in corso per l’utilizzo del nome Lotus) dovrebbe fare un balzo in avanti, in virtù del fatto che utilizzerà il retrotreno Renault (motore) / Red Bull (cambio). Quanto questo balzo sarà grande, lo vedremo soltanto in pista.
Per Virgin, a parte il cambio di nome in Marussia Virgin Racing, non ci dovrebbero essere grosse novità. E’ stato solo reso ufficiale l’appiedamento di Di Grassi in favore della valigia di D’Ambrosio.
Per quanto riguarda HRT, la novità sarebbe riuscire a portare in pista una vera Formula 1. E scusate la cattiveria non proprio in sintonia con le festività. D’altronde, una squadra che utilizza le stesse ali da Sakhir ad Abu Dhabi e lascia i telai rotti per gran premi interi, non meriterebbe nemmeno di far parte del Circus. Soprattutto se i suoi dirigenti, successivamente, vanno ad imputare le colpe delle mancate prestazioni ai piloti.

Ci chiediamo a cosa serva riempire la griglia di squadre che fanno fatica ad arrivare alla fine dell’anno se queste, oltre a non aver sufficienti garanzie finanziarie per lo sviluppo della monoposto, non possono effettuare test durante l’anno per migliorare le prestazioni. Cosa che comunque l’HRT non potrebbe permettersi, dato che vive soprattutto grazie ai soldi portati dai piloti. Certo, quella dei piloti paganti non è una novità (chiedere a Petrov), ma che un pilota talentuoso abbia meno possibilità di uno che porta la valigia, continua ad essere imbarazzante.

Concludendo
Se non fosse per il passaggio alle Pirelli, potremmo ipotizzare una stagione 2011 sulla scia della 2010.
Il cambio di uno dei fattori più importanti per le prestazioni delle monoposto lascia, però, un punto interrogativo abbastanza importante sul nuovo Mondiale.
Speriamo, quanto meno, che lo spettacolo in pista migliori. Difficile, ma la speranza è l’ultima a morire.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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