I 100 Gran Premi più Ricordati di Sempre: Dallas ’84

I 100 Gran Premi più Ricordati di Sempre: Dallas ’84

Il nono appuntamento della stagione ’84 era il secondo gran premio degli stati uniti in programma per quell’anno: il gran premio di Dallas. Era la prima volta che si correva nella cittadina del Texas, e il Gp era stato programmato per domenica 8 luglio. Il tempo meteorologico aveva fatto temere i tifosi per una eventuale cancellazione della gara, visto che le temperature erano arrivate fino a 38° centigradi, e il sole batteva insistentemente sull’asfalto. Oltretutto la pista non era stata preparata adeguatamente, e i piloti si erano lamentati della mancanza di vie di uscita laterali, ma specialmente della condizione dell’asfalto: molto irregolare e poco resistente alle alte temperature.

L’asfalto, infatti, stava già presentando delle bolle prima che le vetture scendessero in pista, e cominciò a sfaldarsi dopo pochi giri di pista di poche auto. Dopo le qualifiche a svettare fu Nigel Mansell sulla sua Lotus Renault il quale conquistò la sua prima pole position in carriera, ma dichiarando che la pista di Dallas era la più difficile sulla quale egli avesse mai corso. Dopo avere girato nel pomeriggio con 66° centigradi sull’asfalto, Nelson Piquet dichiarò ironicamente che non era sicuro su chi, se i piloti o le macchine si sarebbero rotti per prima sotto il caldo cocente. Le Lotus occupavano tutta la prima fila, cosa che non accadeva dal Gp d’olanda del ‘78

La gara alla domenica venne anticipata alle 11 di mattina per ovviare al principale problema del finesettimana: il caldo cocente. Il warm up fu programmato per le 7:45 di mattina, e non tutti i piloti furono felici dei doversi svegliare ben presto, tanto che Jaques Laffite arrivò ai box in pigiama, direttamente dalla sua camera d’albergo. Ad ogni modo il warm up non venne nemmeno disputato, dato che i commissari stavano ancora lavorando dalla sera prima dopo che il giorno precedente, un incidente in una gara di Can-Am aveva causato dei danni seri al tracciato. Si trattava ovviamente di asfalto scrostato da dover essere sostituito da un cemento a presa rapida. Il lavori continuavano e non davano segno di riuscire ad essere terminati per l’orario di partenza, così i due piloti della McLaren, Niki Lauda ed Alain Prost provarono a convincere i colleghi a non correre. Keke Rosberg però fu lapidario: “non so a cosa sia dovuto tutto questo trambusto, tutti si lamentano fino al via, ma poi al momento scenderemo in pista e gareggeremo come al solito. Abbiamo fatto tutta questa strada, e la gara è pronta. Asfalto o no, lo sapete come me, noi correremo.”

E infatti la bandiera verde sventolò alle spalle dello schieramento alle 11 in punto. Mansell mantenne il comando, e venne insidiato per i primi dieci giri da Derek Warwick, che però non riuscì a superare l’inglese. All’undicesimo giro Warwick dovette ritirarsi a causa di un testacoda, e così si formò un trenino di cinque vetture che lottavano tutte per la vittoria. Mansell, De Angelis, Lauda, Rosberg, Prost. Giro dopo giro Rosberg riuscì a portarsi alle spalle del leader, così come Prost che avanzò in classifica seguendo il pilota della Williams portandosi in terza posizione. Al trentacinquesimo giro Mansell commise un errore che permise a Rosberg di portarsi al comando della corsa. Pochi giri dopo Mansell rientrò ai box a causa dell’usura eccessiva delle sue gomme anteriori. Rosberg venne sorpassato da Prost al giro 49, e il francese sembrava avviato alla vittoria, tanto che accumulò un vantaggio di ben 7,5 secondi, salvo poi colpire il muro e doversi ritirare e cedere il passo di nuovo a Keke Rosberg. A questo punto il finlandese aveva la strada spianata verso la vittoria, con dieci secondi di vantaggio sulla Ferrari di Arnoux in seconda posizione.

Dopo 67 giri, due ore e un minuto di pura sofferenza, Keke Rosberg vinse il suo primo gran premio della stagione 1984, nonché unico successo della Williams in quella annata. Secondo al traguardo giunse Renè Arnoux sulla Ferrari, partito dall’ultima posizione, autore di una splendida rimonta lungo tutto il corso della gara. A seguire Elio de Angelis su Lotus, Jaques Laffite sull’altra Williams e Piercarlo Ghinzani su Osella-Alfa. La corsa più estenuante, però fu quella di Nigel Mansell, che diede prova di una estrema voglia di finire la gara e di coraggio: tradito dalla trasmissione della sua Lotus a pochi metri dal traguardo scese dalla vettura e cercò di spingerla fino al traguardo sotto il caldo rovente. Nigel collassò pochi secondi dopo e venne soccorso dai presenti e dai medici del circuito. Venne classificato sesto con tre giri di ritardo.

Il gran premio di Dallas non venne mai più corso, proprio per l’eccessivo caldo, e l’anno seguente venne sostituito dal gran premio d’Australia.

Matteo Bramati.

Gp di Spagna 1996 – La Prima del Kaiser in Rosso

Gp d’Argentina 1953 – Ascari Domina nel Dramma

Gp d’Australia 2005 – Fisico Contro Tutti

Gp di Monaco 1972 – Beltoise Sotto il Diluvio

Gp di Monaco 1984 – La Rimonta di Senna e Bellof

Gp di Francia 1979 – L’Epico Duello tra Villeneuve e Arnoux

Gp di Monaco 1988 – L’Inspiegabile Errore di Senna

Gp del Giappone 1988 – La Gioia Mondiale di Ayrton

Gp del Giappone 1989 – La Gara della Discordia

Gp del Giappone 1990 – La Vendetta di Senna

Gp d’Europa 1993 – Il Capolavoro di Ayrton Sotto il Diluvio

Gp d’Italia 1970 – La Tragedia di Rindt e la Rivelazione Regazzoni

Gp del Sud Africa 1977 – La Tragedia di Tom Pryce

Gp del Messico 1964 – Surtees in Extremis

Gp Francia 1961 – Baghetti, vittoria da Rookie

Gp Germania 1968 – Stewart domina il Ring

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