F1 | Giovinazzi mortificato per l’ennesima volta dalle strategie dell’Alfa Romeo Racing

Tattiche suicide nei confronti del pilota pugliese, in Messico un'altra brutta figura

F1 | Giovinazzi mortificato per l’ennesima volta dalle strategie dell’Alfa Romeo Racing

E’ successo di nuovo, ma questa volta è stata fatta grossa. Antonio Giovinazzi e l’Alfa Romeo Racing sono ai ferri corti da diverse settimane, e nell’arco della stagione le strategie volte a rovinare le gare del pilota di Martina Franca sono state molteplici. A sto giro però fa ancora più rumore, perché il #99 si trovava in settima posizione dopo una bellissima partenza, nella quale è riuscito ad evitare l’incidente tra Bottas e Ricciardo, riuscendo persino a superare una Ferrari, quella di Carlos Sainz.

Vogliamo fare una piccola ma doverosa premessa prima di continuare: non è una difesa a spada tratta nei confronti di Antonio, soltanto perché italiano, per chi scrive è un pilota normalissimo, che può stare tranquillamente in Formula 1, ma non è uno scandalo non averlo in griglia dalla prossima stagione, tanti sono come lui e non c’è quel motivo che debba per forza di cose inserirlo tra i titolari del Circus. Detto questo però, c’è un limite a tutto. Badate bene, Giovinazzi quest’anno ha commesso degli errori, anche grossolani, uno su tutti quello di Monza quando si trovava nelle prime posizioni dopo un’altra grande partenza, ma alla Roggia non ha gestito bene la situazione ed è finito a muro.

Per questo, alla luce di tutto, la sostituzione può anche starci, che poi sia uno Zhou a prendere il suo posto, con una valigia di diverse decine di milioni di dollari, è un altro discorso. Non sta bene, ma nella maniera più assoluta, che il proprio team lo tratti come se fosse un bambino capriccioso o un pilota da test, come in tanti hanno detto in queste ore, per quanto accaduto a Città del Messico. Il team lo ha richiamato ai box per montare le gomme dure e arrivare quindi fino alla fine, solo che lo hanno rimesso dietro al duo Ricciardo/Bottas, i quali avevano già effettuato la sosta e non avevano assolutamente il ritmo per poter rimontare. A quel punto Antonio si è trovato dietro a una Mercedes e non andava così troppo più veloce per poter sopravanzare i due, ed ecco il patatrac.

GLI EPISODI CONTROVERSI

A fine gara Giovinazzi, dopo un team radio eloquente “Ragazzi, grazie per l’ottima strategia”, su esplicita domanda di Mara Sangiorgio di Sky, ha fatto capire come in Alfa Romeo Racing non lo abbiano agevolato, per usare un eufemismo: “Non ci volevo credere fino ad oggi, ma sono molto deluso”. Noi le avvisaglie le avevamo già avute, sin da inizio stagione, quando in Bahrain montarono la gomma sbagliata al box, o a Imola, quando è stato costretto a una sosta in più per un problema non ben definito ai freni. Non dimentichiamo quanto accaduto in Spagna, a Barcellona, quando i meccanici si accorsero di avere tra le mani una gomma nuova sgonfia. A Silverstone poi, timing decisamente sballato e Giovinazzi ai box troppo tardi. In Turchia poi la svolta, con Antonio che ha disubbidito agli ordini di scuderia, che volevano Raikkonen davanti a lui per cercare di prendere Ocon, decimo.

Da quel momento in poi la spaccatura è totale, tanto che a Austin l’ingegnere si rivolge in un team radio dove il pugliese chiedeva lumi in merito a una posizione guadagnata o meno oltre i track limits, e dal box arriva un perentorio “Restituisci la posizione, non discutere!”. L’Alfa Romeo Racing, ei fu Sauber, non è nuova a incapacità di gestione dei piloti, vedi quanto accaduto con Van Der Garde nel Gran Premio d’Australia 2015, quando si presentò vestito con la tuta da gara senza però essere un titolare. All’epoca la gestione Monisha Kaltenborn fece sprofondare il team, e si pensava che con l’arrivo di Frederic Vasseur le cose sarebbero cambiate.

Beh, i problemi economici sembrano un lontano ricordo grazie anche all’intervento di Alfa Romeo e Ferrari, ma per quanto riguarda la gestione della scuderia, qualche domanda ce la poniamo. E’ risaputo che l’attuale team principal e amministratore delegato del gruppo Sauber non abbia mai visto di buon occhio Giovinazzi, di fatto in pista grazie alla Scuderia di Maranello, che da quest’anno non ha più alcun potere sulla scelta del pilota. Questo però non giustifica in alcun modo un trattamento del genere ai danni di un professionista, tra l’altro in netta crescita, ma ripetiamo questo non vuole essere un articolo che imponga all’Alfa di rinnovare con Antonio.

I disguidi all’interno di un team ci possono sempre essere, qua però è come se l’Alfa Romeo Sauber volesse screditare Giovinazzi e far vedere che i risultati siano negativi per giustificare l’appiedamento per prendere un pilota, a quanto pare Zhou, giovane, ma che di fatto in pista non crediamo possa dare almeno nell’immediato un apporto tanto migliore di quello del pugliese, se non nelle casse del team. Poi diciamocela tutta, se i risultati non sono arrivati, strategie farlocche a parte, è anche grazie a una macchina che difficilmente riesce a stare davanti alla Williams, che di questi tempi non è certo quella di Prost, Hill o Villeneuve.

Speriamo che Antonio possa concludere nel migliore dei modi questa stagione, e gli auguriamo il meglio con Ferrari in altri lidi, sperando anche di poterlo rivedere in Formula 1. E soprattutto non vediamo l’ora che termini questo strazio, anche perché dei post sui social dell’Alfa Romeo Racing ne facciamo volentieri a meno.

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