Le 10 Pillole del GP della Malesia 2011

Le 10 Pillole del GP della Malesia 2011

Ed eccoci con la seconda edizione delle ‘Pillole’ 2011. Il Circo è andato in onda in quel di Sepang, dove tutti aspettavano la pioggia che non è scesa. Mentre, a crollare, sono state inesorabilmente le Pirelli di qualsiasi mescola.

Per questa volta le Pillole coincidono con l’ordine d’arrivo del GP. Iniziamo.

1 – Sebastian Vettel
Chi va dicendo che questo ragazzo vince esclusivamente grazie al mezzo meccanico, deve recitare un pesante mea culpa. Ha passato tutta la gara ad aspettare informazioni sul Kers dai box, mantenendo il controllo della gara e della concentrazione anche quando il dispositivo non funzionava e gli avversari recuperavano. Maturità sempre crescente, così come la SUA velocità.

2 – Jenson Button
Non se l’è filato nessuno per tutta la gara e lui, per ringraziare, ha piazzato un secondo posto pesantissimo. Dimostrazione di come lui tratti le gomme come un uomo dovrebbe fare con una donna. Domenicali parlava di possibile secondo posto per Alonso, ma probabilmente anche lui non si è accorto che il biondone era in pista, e andava anche forte. Altro che paracarro.

3 – Nick Heidfeld
Nick the Quick fa della regolarità la sua caratteristica principale. Non è un fenomeno, questo si sa, ma oggi bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Grandissima partenza, grandissima gara e meritatissimo podio. La Lotus Nera pare essere una macchina davvero formidabile, probabilmente la terza forza del Mondiale. Robert, la Nera ti aspetta!

4 – Mark Webber
Se a Seb il Kers andava a tratti, da lui le cose sono andate anche peggio. Risucchiato dalle batterie altrui in partenza, ha dovuto arrangiarsi come ha potuto per recuperare posizioni e, nonostante problemi ANCHE all’ala mobile, è riuscito comunque a trovare un quarto posto impensabile ad inizio gara. Peccato per il Kers, il podio sarebbe stato più che sicuro.

5 – Felipe Massa
L’abbiamo catechizzato dopo Melbourne, e diamo anche a lui quello che gli spetta oggi. Parte meglio del compagno, sorpassa più del compagno, viene considerato meno dello stesso (non tanto ai box quanto da chi è in telecronaca) e gli arriva meritatamente davanti. Tutto questo nonostante un ‘piccolo’ problema ai box che, alla prima sosta, gli fa perdere NOVE secondi NOVE. Lui sfancula contro ignoti appena ripartito, e ne ha ben donde.

6 – Fernando Alonso
Gli chiedono di spingere e lui risponde con un sicuro ‘I’m pushing, don’t worry‘. Peccato che poi applichi alla lettera il verbo tentando di spingere sul serio Hamilton, rimanendo senza mezza ala anteriore. Non c’è niente da fare, quando c’è l’inglese nei paraggi Nando vede Rosso (qualcuno lo chiama ‘Ardore Agonistico’). Ennesima partenza al rallentatore in cui vede Massa sverniciarlo sul dritto e in curva 2 e primi punti buttati dell’anno. Lo penalizzano di venti secondi per l’incidente con Lewis (assurdo, ok che ha colpa ma è un incidente di gara) ma la posizione non cambia.

7 – Kamui Kobayashi
Il giappo ci regala la prima serie di sorpassi dell’annata 2011. Battaglia ampiamente con Webber, mostra denti, coltelli, uncini. Ala mobile o meno, Kers o meno, lui ci prova sempre e comunque. Una gioia per gli occhi vederlo correre. Prende punti arrivando dietro alle grandi e poi guadagna una posizione per la penalizzazione di Hamilton. Ottima prova.

8 – Lewis Hamilton
Tenta di battere il record di soste ai box ma non ci riesce. Era previsto che lui con queste Pirelli soffrisse, ma oggi è andato decisamente in crisi. Strategia forse sbagliata, ma non si poteva pensare che le dure tenessero quasi meno delle morbide. Fortunato nel non subire danni dalla toccata con Alonso, iellato perchè i commissari lo penalizzano di 20 secondi per aver cambiato traiettoria in rettilineo. Decisione quanto meno assurda visto il passato su questa pista.

9 – Michael Schumacher
A questo punto converrebbe starsene a casa. Perchè se ti promettono una SLS e poi ti ritrovi uno Sprinter, non puoi fare altro. Come nel 2010 parte decisamente meglio di Rosberg trovandosi a ridosso delle Ferrari. Poi sprofonda assieme ad una W02 che pare addirittura peggiore della W01 sul passo di gara. Il DRS non funziona in prova e forse nemmeno in gara. Arriva a un minuto e venti da Vettel, quasi un secondo e mezzo al giro di media, rifilando una ventina di secondi a Rosberg. Pazzesco.

10 – Paul di Resta
Il debuttante della Force India ne ha e parecchio, di talento. Alla seconda gara si mette dietro il compagno Sutil e guadagna il secondo punticino Mondiale. Ragazzo da tenere d’occhio. La Force India, invece pare non essere all’altezza della vettura 2010.

Fuori Concorso – Bernd Maylander
L’hanno trovato in lacrime nel box della Safety Car, dove è restato per tre giorni in attesa di poter entrare in pista e guadagnare punti in classifica. Il meteo gli è stato contro e, nonostante la minaccia di diluvi universali, niente pioggia in Malesia. Ancora a zero punti.

MENZIONI SPECIALI

Le decisioni dei Commissari
Lo Stop and Go assurdo comminato a Buemi per aver sorpassato il limite in pitlane (solitamente si decide per il DT) ha anticipato la perla del giorno, vale a dire la penalizzazione incomprensibile per normo-cerebro-dotati inflitta ad Hamilton e Alonso. Ci impongono Kers e Ala Mobile per poter sorpassare, e poi uno non si può difendere e l’altro non può tentare il sorpasso. Ferma restando la colpa di Fernando nel contatto, non si può penalizzare un normale incidente di gara. Era già successo a Spa con il crash tra Button e Vettel. Tra l’altro a Nando cambia poco (rimane in sesta posizione), mentre Hamilton perde una posizione a favore di Kobayashi. Domanda, quando l’anno scorso zigzagava davanti a Petrov non l’ha visto nessuno? O questi 20 secondi sono per la manovra dell’anno scorso?

Jean Alesì e le colpe di Hamilton
Ok che la Ferrari è italiana e lui ce l’ha nel cuore, ma non si può sentire che nel contatto tra Alonso e Hamilton l’inglese ha fatto il furbetto, lasciando intendere una qualche colpa. Se è così, allora che si dica che Spa ’98 è stato un tentato omicidio di Coulthard, visto che ammise di aver alzato il piede in traiettoria sotto l’acqua mentre arrivava Schumacher.

Vitaly Petrov, il russo volante
L’avevamo chiamato ‘Russo Volante’ nelle pillole di Melbourne, e lui ci ha presi alla lettera. Penalizzato anche lui dalle gomme parte benissimo, trainato da Heidfeld, e poi commette qualche sbavatura. E’ ottavo quando va per prati e, con un volo d’angelo, ricade abbastanza forte da rompere lo sterzo della sua Lotus ed essere costretto a ritirarsi. Sui ricordi che evocano le parole ‘sterzo rotto’ avremo modo di parlarne più avanti.

L’ala mobile
Qualche sorpasso in più c’è stato, ma non stiamo parlando sicuramente dell’invenzione del secolo. Abbiamo avuto la conferma che questo è un artificio tra gli artifici dell’attuale F1. Oltretutto è il secondo weekend in cui alcune squadre accusano problemi nel suo funzionamento (Mercedes in primis) e questo penalizza pesantemente il tempo sul giro. Rimaniamo solidali con il Rag. Fantozzi.

Il mistero del Kers Red Bull, atto secondo
L’unico appiglio al quale gli avversari possono aggrapparsi è il malfunzionamento del Kers delle Lattine, che a quanto pare mal digeriscono le batterie elettriche. In una pista vera si sono visti i loro problemi. Come dire..attaccatevi al Kers!

Le Pirelli
Come ampiamente previsto, le Pirelli hanno sofferto eccome il caldo malese. Era stata definita la gara più ostica per le italiche coperture, e infatti rispetto a Melbourne le condizioni sono state peggiori. Viene il dubbio che siano stati invertiri i colori di gomme morbide e dure, visto che queste ultime duravano meno..
Rimane comunque un’incognita troppo imponente rispetto al resto.

Arrivederci al GP della Cina, tra 7 giorni.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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