Formula 1 | Caso Horner, Ford vuole vederci chiaro

Il futuro partner della Red Bull: "Abbiamo standard di integrità elevati"

Formula 1 | Caso Horner, Ford vuole vederci chiaro

Sembra complicarsi la situazione di Christian Horner, team principal della Red Bull che nelle scorse settimane è stato accusato da una dipendente dell’azienda austriaca di comportamenti inappropriati, tant’è che è in corso un’indagine interna proprio per capire meglio cosa sia accaduto. Il britannico era comunque presente nel giorno dell’uscita della RB20, e ha anche parlato di una vicenda che nelle ultime ha visto dei nuovi dettagli, come il tentativo dello stesso Horner di pagare la dipendente per il suo silenzio, così come riportato da De Telegraaf. Sul caso ha voluto dire la propria anche la Ford, prossimo partner della Red Bull a partire dal 2026 per quanto concerne le power unit.

Ford: “E’ ovvio che anche Red Bull sia preoccupata per il marchio”

Mark Rushbrook, direttore di Ford Perfomance non le manda certo a dire. A riportare le sue parole è la giornalista statunitense Jenna Fryer: “La Ford è un’azienda familiare che si attiene a standard molto elevati di comportamento e integrità, ci aspettiamo che questo avvenga anche da parte dei nostri partner. Ci è stato detto che Red Bull stia prendendo questa situazione molto seriamente, ed è ovvio che anche loro siano molto preoccupati per il loro marchio”.

Il caso Horner: comportamenti inappropriati

Lo scorso 5 febbraio si è venuto a sapere come la Red Bull abbia avviato un’indagine interna sul suo team principal per possibili comportamenti inappropriati nei confronti di una dipendente. L’indiscrezione è stata lanciata da F1Insider e ripresa anche da De Telegraaf attraverso il giornalista Erik Van Haren, notoriamente molto vicino all’ambiente. Successivamente, secondo quarto riportato dalla stampa tedesca, in particolare dalla Bild, a seguito dell’indagine, il team di Milton Keynes avrebbe chiesto al britannico di dare le dimissioni. Tuttavia Horner, che si è dichiarato estraneo ai fatti, avrebbe in primo luogo rifiutato.

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