F1 | Pagelle GP di Italia – Favola Gasly, Sainz esalta la McLaren, Kimi emoziona

Mercedes sbaglia, piloti Ferrari vittime di una monoposto sempre più imbarazzante

F1 | Pagelle GP di Italia – Favola Gasly, Sainz esalta la McLaren, Kimi emoziona

Pierre Gasly 10 Un anno fa, dopo la retrocessione da Red Bull a Toro Rosso, sembrava finito. E invece ha saputo rialzarsi, trovando già dallo scorso anno un feeling perfetto con il team gara dopo gara, tornando a far intravedere il suo talento alla guida. Dopo la bella gara di Spa a Monza conquista la top ten in qualifica, in gara la chiamata ai box risulta provvidenziale per metterlo nelle prime posizioni. Si beve l’Alfa Romeo e si ritrova primo, gestendo con freddezza e grande lucidità il ritorno di un arrembante Sainz. Scrive una bella storia di riscatto personale e va ringraziato per averci fatto ascoltare l’inno di Mameli a Monza, esattamente dodici anni dopo l’impresa di Vettel. Stagione di alto livello e prima, epica, vittoria in carriera.

Carlos Sainz 10 Velocità, rabbia, grinta, aggressività. Formidabile sul giro secco e sul passo, paga soltanto la sfortuna del gioco della safety – simile al gioco dell’oca – che lo spedisce qualche posizione indietro. Perché per tutto il fine settimana è lì tra i primi, e la sua rincorsa per la vittoria, la “garra” dimostrata nei sorpassi e la voglia di riacciuffare l’AlphaTauri sono il miglior viatico ad un futuro da ferrarista dove servirà proprio questo spirito per non cadere in depressione. Dà spettacolo.

Lance Stroll 8,5 Troppo spesso bistrattato a causa dei soldi di papino, il canadese rimedia ad una brutta ripartenza collezionando bei sorpassi (davvero notevole quello su Raikkonen) e prendendosi il secondo podio in carriera. Nelle gare pazze dà sempre il meglio di se (Baku 2017, Hockenheim 2019, Monza 2020), ma sta facendo bene da più gare e il quarto posto nel mondiale ne è la prova.

Lando Norris 8 Scatto fulmineo al (primo) verde, si issa in terza posizione dietro al team mate Carlos. Prova consistente e priva di errori, non ha la velocità per giocarsi il podio con la Racing Point di Stroll. Porta a casa punti pesanti per la McLaren.

Valtteri Bottas 4,5 A Monza va in scena lo psicodramma di forature immaginarie, sottosterzo e problemi inesistenti. La storia insegna che quando un pilota si lamenta di una vettura invero impeccabile il problema è sempre il pilota, spesso è la testa del pilota. Valtteri non pervenuto nel GP di Italia. Impalpabile, involuto, non all’altezza della macchina che guida.

Daniel Ricciardo 7,5 Settimo in qualifica, sesto in gara; si tiene fuori dai guai senza commettere sbavature. Non incanta, ma sotto la bandiera a scacchi raccoglie un altro bel risultato per lui e per la Renault.

Lewis Hamilton 9 La pole position è un dipinto olio su tela, un giro magico che dovrebbe essere il prologo dell’ennesima passerella indisturbata. Sarebbe così, se non fosse che tra lui e il team ignorano l’avviso in Parabolica della pit lane chiusa. Un errore marchiano, che gli costa uno stop and go e soprattutto la vittoria. Risale dal diciassettesimo al settimo posto, quasi di inerzia, perso tra la rabbia e i pensieri.

Esteban Ocon 5 Recrimina per la sfortuna con la safety car perché sente di avere il potenziale per il podio. Ottavo al traguardo, la gara è positiva, ma sul giudizio influisce il comportamento tenuto sabato. Dovrebbe ringraziare i commissari di gara per averlo assolto in qualifica, dove ha guidato in maniera pericolosa e irrispettosa verso i colleghi che lo seguivano, generando il caos alla fine della Q1.

Daniil Kvyat 6,5 Non ha la fortuna di Gasly nel gioco della safety car, restando attardato, ma è comunque più lento del compagno per tutto il fine settimana. Arrivano in ogni caso due punticini.

Sergio Perez 6,5 Velocissimo in qualifica, ma la gara si complica subito, tra bagarre, contatti e strategia.

Nicholas Latifi 6 Chiude a ridosso della zona punti nel giorno dell’addio della famiglia Williams al Circus.

Kimi Raikkonen 8 La sua Monza è la dimostrazione di un talento mai domo, dalla qualifica alla gara, riuscendo a portare l’Alfa Romeo in alto e dovendo cedere posizioni su posizioni soltanto a causa delle gomme troppo morbide e della poca competitività della monoposto. Come un ciclista che emoziona perché va in fuga e poi crolla, e non fa niente se poi viene ripreso dal gruppo, restano la prova di altissimo livello e lo spettacolo regalato.

Max Verstappen 5,5 Lui che senza party mode doveva fare festa è una presenza discreta e silenziosa in un fine settimana da comprimario, condito con un ritiro in sordina per problemi al motore. Vittima di una Red Bull non all’altezza.

Alex Albon 4,5 Con una Red Bull che non va può fare pochissimo quel diavolo di Max, figuriamoci il tailandese con il sedile che scotta.

Charles Leclerc 6,5 Fa il massimo in qualifica con l’inguardabile SF1000 e regala un sussulto quando infila entrambe le Alfa Sauber alla prima variante. Probabilmente vuole strafare e sbatte violentemente in Parabolica. Errore che pesa, con tutte le attenuanti del caso. Almeno ci ha provato.

Sebastian Vettel 6 In qualifica lo fanno uscire nel traffico dell’ora di punta, in gara gli esplodono i freni. Passeggero malinconico di una Ferrari che non sente più sua. Che amarezza.

Kevin Magnussen 4,5 Il suo parcheggio ignorante da il “la” alla gara più pazza dell’anno. Andrebbe quasi ringraziato…

Antonio Giovinazzi 4,5 Penalità a parte, che lo relega in ultima posizione, non regge il confronto con Raikkonen.

Altri: George Russell (5); Romain Grosjean (6).

 

Antonino Rendina


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