Formula 1 – Scatta il 2016 tra evoluzioni e rivoluzioni – Prima parte

Nuove vetture e vecchie idee, per un folto gruppo di conservatori

Formula 1 – Scatta il 2016 tra evoluzioni e rivoluzioni – Prima parte

L’attenzione, sin dalla primissime ore del mattino, è stata dedicata, giustamente, alle numerose presentazioni delle nuove monoposto, dopo che Renault e Ferrari avevano mostrato al mondo le loro nuove creature.
Tutti i protagonisti si sono svelati (eccetto Sauber che porterà la C35 solo nella seconda sessione di Marzo) ed è stato possibile cominciare ad osservare in maniera più approfondita ogni singola vettura.
Lasciando da parte gli aspetti strettamente tecnici, è emersa una chiara distinzione tra due categorie di vetture: le evoluzioni e le rivoluzioni.
Partendo dalla cima della classifica, troviamo la prima rappresentante delle “conservatrici”, la Mercedes: il team Campione del Mondo ha ritenuto opportuno non modificare un progetto già vincente sotto il profilo telaistico ed aerodinamico, lavorando alacremente sulla Power Unit e raggiungendo, stando a quanto dichiarato, ottimi risultati.

Restando in tema di motorizzazione teutonica, la Williams ha sfornato quella che sembra più una versione “B” della 2015, più che la nuova arma di Grove: intorno ad una vettura poco cambiata rispetto alla passata stagione, Massa e Bottas troveranno una PU di assoluto valore ed un sistema sospensivo tutto nuovo, pensato per ovviare i tanti problemi, soprattutto all’anteriore, sofferti nei mesi passati nei tracciati medio-lenti.

Altro deja-vu in casa Red Bull, dove il “genio” Adrian Newey ha puntato tutto sul raffinamento di quella che è stata probabilmente la migliore monoposto dell’anno scorso, mal assecondata da una PU Renault migliore solo del disgraziato Honda: per il 2016, anche a detta dei piloti, tutto dipenderà dai passi avanti di quello che è stato rimarchiato dallo sponsor Tag-Heurer, visto che, almeno dalle simulazioni, la RB12 promette grandissime cose.
Menzione d’onore poi per la McLaren, che con le sue due “anime” ha seguito, gioco-forza, due filosofie opposte: telaio ed aerodinamica viste ad Abu Dhabi rappresentavano un’ottima base per la Mp4-31, che infatti appare una curata evoluzione del precedente modello; al contrario, la Honda ha rivoluzionato il progetto pensato per l’esordio, proponendo una PU certamente più affidabile del 2015 ma con delle prestazioni tutte da verificare.
Chiudiamo il lungo elenco delle “conservatrici” con Force India e Renault, che sono sembrate delle evoluzioni a buon mercato delle loro progenitrici: il team indiano è in forte apprensione per le sorti “penali” del main sponsor Sahara e del team principal VJ Mallya, mentre ad Enstone si è pensato forse più a assemblare una bozza di monoposto, per poi, durante la stagione, studiare una evoluzione che riporti la Casa della Losanga nella giusta direzione verso i fasti che le competono.

Nella puntata di domani, andremo ad analizzare le rivoluzioni del 2016.

Alessio De Marco

 

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