F1 | Mercedes, Wolff: “Vinciamo perché siamo scettici, nel 2019 la Ferrari ci ha spinto a migliorare”

Il team principal della Mercedes parla dei segreti del successo della sua squadra, tra cui un certo pessimismo di base e l'ambiente di lavoro

F1 | Mercedes, Wolff: “Vinciamo perché siamo scettici, nel 2019 la Ferrari ci ha spinto a migliorare”

Toto Wolff, comproprietario e team principal della Mercedes, ha rilasciato una intervista esclusiva al portale Motorsport.com dove ha “rivelato” alcuni segreti dell’ormai lunghissimo dominio della scuderia da lui diretta. Il manager austriaco ha sottolineato come la Mercedes mantenga sempre un approccio altamente scettico e pessimista relativamente al proprio potenziale.

Nella scuderia anglo-tedesca si lavora sempre partendo dal presupposto di non partire da chissà quale grande vantaggio e ponendosi continui obiettivi di crescita. Wolff ha inoltre parlato anche dell’ambiente di lavoro, e dell’importanza di mettere gli ingegneri in grado di esprimersi al meglio.

“Per noi ogni anno è una sorpresa quando vediamo le nostre prestazioni in pista, perché per natura siamo persone scettiche. Siamo sempre in allerta riguardo ai nostri obiettivi e pensiamo sempre di essere un po’ più indietroha dichiarato Toto Wolff come si legge sul sopracitato sito –  Perciò ci stupiamo piacevolmente quando scopriamo di essere così avanti. Ma il nostro pessimismo e scetticismo ci perseguita tutte le stagioni. Non siamo mai sicuri di farcela, fino a quando non constatiamo in pista il nostro valore. Non lo dico per cercare facili complimenti, questo è davvero il nostro atteggiamento”

Il team principal ha anche parlato del rispetto che la Mercedes nutre per le dirette rivali e di come, ad esempio, spesso sia stata messa sotto pressione, come nel 2019, quando il reparto power unit di Brixworth ha dovuto lavorare non poco per raggiungere l’allora superiore power unit Ferrari. Wolff pone anche l’accento sull’importanza dell’ambiente di lavoro, sulla capacità di lavorare sotto pressione senza però scoppiare, ascoltando i dipendenti e le loro idee.

Rispettiamo molto i nostri rivali e per chi lavora in quelle squadre. Vedo questi ragazzi nel paddock e so che si impegnano a fondo in quello che fanno, proprio come noi. Non so perché non riescano a raggiungerci, perché non conosco a fondo le loro organizzazioni interne e quindi non posso giudicareha continuato il team principal di Brackley Quello che posso dire è che il nostro è un buon posto dove lavorare. L’ambiente è leggero, ma sappiamo anche metterci pressione da soli. Sappiamo trovare uil giusto equilibrio tra la pressione che fa esplodere una tubatura e quella utile a generare un diamante. E’ una cosa che non si può spiegare, ma solo vivere quotidianamente. Noi siamo un posto sicuro per i dipendenti, consentiamo loro di parlare, di sbagliare e di avere i giusti valori. Sono condizioni ottimali che si costruiscono nel tempo.

Con un pizzico di malizia il team principal della Mercedes ha inoltre aggiunto inoltre che il dominio del 2020 è stato anche figlio della voglia di rispondere dal punto di vista della potenza del motore alla Ferrari. Perché la Mercedes ha lavorato di concerto tra le due factory (Brackley e Brixworth) con il risultato di aver tirato fuori dal cilindro una monoposto impressionante, la W11.

“Ad esempio il nostro reparto power unit è stato messo duramente alla prova nel 2019 per recuperare terreno su quello che allora era il motore più performante, quello della Ferrari. Ma senza perfetta sintonia con i telaisti non avremmo avuto un anno così felice. Siamo stati spinti dai rivali a fare un passo avanti così grande lo scorso inverno, per certi versi è ironico” ha chiosato l’austriaco.

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