F1 | Leclerc, talento confinato nella mediocrità Ferrari

Con quali prospettive future il monegasco firmerebbe il rinnovo con la scuderia del Cavallino?

F1 | Leclerc, talento confinato nella mediocrità Ferrari

Il 2024 è lontano, ma non troppo. Passano le ore, passano i giorni, passano le settimane, passano i mesi e si avvicina sempre più la prossima stagione. Campionato sul quale al momento c’è la data di scadenza sul contratto, attualmente in vigore, tra la Ferrari e Charles Leclerc. Il mercato piloti, come avviene oramai da decenni nel mondo del calcio, è sempre più chiacchierato e in continuo aggiornamento ed uno dei pezzi da novanta è proprio il monegasco.

L’ultimo appuntamento stagionale, disputato proprio tra le strade dove Leclerc è nato e dove abita, ha mostrato ancora una volta una Ferrari lontana a livello di competitività dalle monoposto di vertice. Il Principato avrebbe potuto rappresentare una delle poche chance, grazie all’atipicità del proprio tracciato, sul quale la SF-23 avrebbe potuto ambire ad un ottimo risultato. Depennato dalla lista l’evento di Montecarlo ne restano veramente pochi in cui sperare, realmente, una risurrezione della monoposto del Cavallino che parrebbe piuttosto un miracolo sportivo.

Eppure il suo, mostrando ancora una volta una particolare sensibilità sul giro secco, che a Montecarlo rappresenta il 95% della resa sulla gara, Leclerc lo aveva fatto ottenendo un ottimo terzo tempo nelle qualifiche. Ma nuovamente il monegasco ha dovuto fare i conti con la mancanza di reattività del muretto box che sia al sabato (non avvisandolo per tempo dell’arrivo della McLaren di Lando Norris, con conseguente penalità che equivale ad un autentico macigno a Monaco) che alla domenica (rientro tardivo ai box per il passaggio dalle gomme slick alle intermedie, lo scorso anno non ha insegnato nulla?) lo ha costretto ad un mesto sesto posto. Peggio è andata al compagno di squadra Carlos Sainz, giunto ottavo sotto alla bandiera scacchi.

Leclerc sembra sempre più confinato nella mediocrità di una scuderia che fa fatica a riemergere dalle sabbie mobili in cui è precipitata da tanto, troppo, tempo. Un talento come quello di Charles meriterebbe altre monoposto per poter sfoggiare tutto il proprio manico. Non è possibile osservare, negli occhi e nelle movenze di un ragazzo di 25 anni, una frustrazione galoppante che cresce gara dopo gara.

Ma ora, forse, dovrebbe essere lo stesso Leclerc ad alzare la voce ed esternare un malessere che potrebbe divorarlo dall’interno. L’ultimo vero step a cui è chiamato il monegasco riguarda un aspetto extra pista, ed è quello della personalità. Farsi sentire tra le mura di Maranello e chiedere risposte concrete per uscire da quella che pare una crisi continua, dalla quale purtroppo ad oggi non si intravede la luce in fondo al tunnel. Non è peccato chiedere una monoposto di livello, anzi dovrebbe essere la prassi per un pilota del calibro di Leclerc.

Soprattutto con quali prospettive Leclerc dovrebbe firmare il rinnovo con la Ferrari? Ad oggi non ci sarebbe un solo valido motivo per spingere Charles ad apporre in calce il proprio nome su quel contratto. Va bene la riconoscenza per il percorso sportivo che lo ha visto debuttare e gareggiare in Formula 1 sotto l’egida di Maranello, ma non può bastare solamente questo. Non per un talento purissimo che rischia di diventare un eterno incompiuto, vedendo soprattutto il dominio che sta costruendo in pista con la Red Bull il pari età Max Verstappen, se la Ferrari dovesse continuare in questo limbo di costante e duratura insufficienza.

Solamente la Ferrari può dare una decisiva sterzata al proprio futuro e a quello di Leclerc, perché oggi di Ferrari pare essere rimasto solamente il nome. Ma per vincere non basta, ma serve un particolare non certo secondario chiamato vettura. Capito Ferrari?

Piero Ladisa

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