F1 | Caso budget cap, Hakkinen: “Una cattiva pubblicità per la Red Bull”
"Sono sicuro che i team principal delle altre squadre faranno di tutto per non avere questi problemi in futuro", ha detto il campione finlandese
La scorsa settimana si è chiuso definitivamente il caso budget cap-Red Bull, con la squadra austriaca sanzionata dalla FIA sia sotto l’aspetto economico (7 milioni di multa) che tecnico/sportivo (riduzione del tempo in galleria del vento). I neo campioni del mondo però hanno anche ricevuto un danno di immagine non indifferente, etichettati anche con termini forti da addetti ai lavori e tifosi. Questa è stata certamente una cattiva pubblicità per Verstappen e compagnia, un qualcosa che però potrebbe giovare al futuro della Formula 1, visto che la gogna mediatica molto forte ricevuta potrebbe incentivare gli altri team a non seguire l’esempio, certamente non bellissimo, della Red Bull.
“Innanzitutto sono contento che questa faccenda si sia chiusa e che la penalità data dalla FIA sia stata accettata dalla Red Bull – ha detto Mika Hakkinen, due volte campione del mondo in uno spazio su Unibet. Con i regolamenti tecnici e sportivi solitamente la decisione è chiara e immediata, ad esempio se una vettura è sottopeso o se un pilota supera i track limits si sa come penalizzare, ma con le normative finanziarie ci sono sempre delle zone d’ombra. Penso che sia questo il motivo per il quale tutti hanno accettato due livelli di superamento del limite del budget cap, con le spese eccessive minori e maggiori. La FIA ha riconosciuto il fatto che potrebbero esserci vari livelli di spesa eccessiva”.
“La penalità della Red Bull, al di sotto del 5% e quindi diciamo minima è comunque significativa, ma più che per la sanzione finanziaria o aerodinamica, quella che resta è la cattiva pubblicità per la squadra. La cosa positiva è che nessuno vorrà ripetere questa esperienza l’anno prossimo, e pur essendo stato un momento difficile per la Red Bull, credo che questa faccenda sia un beneficio a lungo termine per la Formula 1, perché ogni capo squadra farà di tutto per non avere una brutta reputazione in futuro”.
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