Pirelli si difende: “Gomma scoppiata per usura”, ma la Ferrari non ci sta

Fine settimana difficile in Belgio per il fornitore degli pneumatici, anche Rosberg contro il gommista

Pirelli si difende: “Gomma scoppiata per usura”, ma la Ferrari non ci sta

Un fine settimana da incubo per la Pirelli a SPA, in un GP del Belgio passato ad analizzare i due pericolosi cedimenti del battistrada di Roberg nelle libere e di Sebastian Vettel all’uscita del Raidillon. Entrambi i cedimenti alla gomma posteriore destra, quella che sulla impegnativa pista delle Ardenne è la più stressata, causa i numerosi curvoni in appoggio a sinistra.

Vettel, che ha visto sfumare il podio per un nonnulla, sceso dalla vettura era incavolato nero non tanto per il risultato sportivo sfumato, quanto per il pericolo corso: “Quello che è successo è una cosa inaccettabile, se avessi forato 200 metri prima sarei andato a sbattere a 300 orari all’Eau Rouge e ora forse non sarei qui ai microfoni”.

Un rabbia viscerale quella del tedeschino verso Pirelli sintetizzata nella frase “Non fatemi dire altro, vi prego…”. La Ferrari dal canto suo è finita al centro delle polemiche per una strategia sin troppo aggressiva, con quasi 30 giri percorsi con le gomme medie, un’infinità su un tracciato lungo 7 km come quello di SPA. Ma la Scuderia ha buoni motivi per non sentirsi responsabile dell’increscioso accaduto.

Per prima cosa Paul Hembery, intervistato durante il GP da Sky, aveva tranquillamente affermato: “Non so se a Vettel conviene andare sino in fondo con le medie, credo che avrà tanto degrado. Ma non c’è alcun problema di sicurezza, la gomma a reggere regge”. S’è visto, ci viene da dire, e poi degrado evidente non v’è stato, con Vettel che girava soltanto qualche decimo più lento di Grosjean, su tempi di tutto rispetto, guidando come un’iradiddio nei tratti veloci.

E il ricordo non può non andare al GP del Canada 2012, quando la Ferrari provò un azzardo simile con Fernando Alonso. All’epoca le prestazioni di Nando crollarono e il ferrarista fu costretto a cambiare gomme, ma non ci fu nessuno scoppio. Uno scoppio così immediato, insomma, non è piaciuto al Cavallino e fa il paio con l’incidente anomalo di Nico Rosberg.

Lo stesso Rosberg ha ammonito la Pirelli nel post gara: “Se quello che è successo a me e Sebastian succedeva in altre zone della pista potevamo essere protagonisti di incidenti terribili. Per Monza Pirelli deve prendere delle contromisure”.

Ma il direttore di Pirelli Motorsport non ci sta, allontanando ogni tipo di critica, parlando di scoppio per alto degrado, nonostante a GP in corso avesse detto tutt’altro. Ecco la spiegazione ufficiale di Hembery:

“Il problema capitato a Vettel è legato all’usura, è completamente diverso da quello di Nico. Venerdì c’è stato un taglio all’esterno a causa dei detriti in pista, oggi le gomme erano finite. Non c’era niente che potesse causare l’esplosione. Ovviamente è ancora troppo presto per dirlo con certezza, non ho ancora visto i dati. Ma l’immagine ci suggerisce che è stato un problema di usura. Avevano fatto 28 giri, davvero troppi, tutte le altre monoposto una ventina. Ferrari troppo aggressiva? Siamo in F1, con un giro in meno alla Ferrari sarebbero passati come dei geni della tattica. Certo tutte le altre squadre hanno scelto un’altra strategia, per questo vogliamo parlare con loro. Ovviamente quello che è capitato non va bene per niente, è successo alla Ferrari di Vettel, non può farci piacere, siamo i primi ad essere frutrati. Forse una soluzione sarebbe quella di chiedere alle squadre un limite di giri da fare, ma non tutti i team sono d’accordo in questo senso”.

Hembery non spiega, però, come mai una gomma finita, quindi con Vettel sulle tele, permetteva a Sebastian di girare sull’1.55 e di difendersi egregiamente contro l’arrembante Lotus di Grosjean.

Antonino Rendina 

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in News F1

Lascia un commento

17 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati