Le Pagelle del Gran Premio d’Australia

Voti al weekend di Melbourne

Le Pagelle del Gran Premio d’Australia

LEWIS HAMILTON 10

Dieci indiscutibile al dominatore indiscusso del weekend. Irraggiungibile sia in qualifica che in gara, dove detta un ritmo serrato dall’inizio alla fine. Tiene tutto sotto controllo, compresi i tentativi di riportarsi a distanza DRS del suo compagno di squadra. In poche occasioni le telecamere lo inquadrano, soprattutto quando rientra ai box, per controllare che non succeda qualche patatrac, ma niente. Impeccabili i meccanici lo rimandano in pista nel giro di pochi secondi. Il campione del mondo in carica ha voluto da subito schiacciare tutti psicologicamente.

NICO ROSBERG 7+

Quando si dice “bene, bravo, 7+”. A bordo della seconda astronave in pista tallona per 58 giri l’inglese cercando di approfittare di ogni minimo errore, che però non accade. Alla fine conclude la doppietta Mercedes in gran bellezza, mostrando anche un bel sorriso sul podio (per ora che non ci si gioca il mondiale). La sensazione è quella che durante l’anno ci sarà una bella lotta all’interno del team, e che per ora Nico non abbia voluto iniziare una guerra fin dalla prima gara.

SEBASTIAN VETTEL 8

“Ragazzi Forza Ferrari!”. È il grido di gioia di Seb alla fine della gara. E giustamente Forza Ferrari, perché sembra che questa volta i tecnici di Maranello ce l’abbiano fatta. Una macchina decente. Ma cosa dico? Una macchina che a tratti riesce addirittura a tenere il passo delle Mercedes, con un motore leggermente depotenziato! Vettel ci mette del suo sia sabato che domenica, conquistando un quarto posto in qualifica e poi riuscendo a stare davanti a Massa in gara salendo sul gradino più basso del podio, facendo gioire tutti i Ferraristi.

FELIPE MASSA 6.5

Al sabato sfrutta tutte le potenzialità – e sono tante – della sua Williams per andare ad infilarsi tra le Mercedes e le Ferrari in terza posizione in griglia, poi in gara, lui stesso lo ammette, il team sbaglia leggermente la strategia dei pit stop permettendo al tedesco della Ferrari di sorpassarlo e di rimanere davanti anche a causa di un eccessivo consumo del carburante che costringe il brasiliano a dovere gestire la vettura. “È stata una grande sfida con la Ferrari” dicono quasi increduli alla radio, ma lui sembra lo stesso abbastanza contento “Quindicimila volte meglio dell’anno scorso”. Mi sa che la botta con Kobayashi se la ricorda ancora.

FELIPE NASR 9

È una piacevole sorpresa, sì, ma non del tutto per chi abbia seguito il campionato della Gp2 negli ultimi due o tre anni. Felipe è un pilota veloce, ed era destinato ad emergere prima o poi. La vera sorpresa è la Sauber che in una sola gara ha raccolto molti più punti di quanti non ne abbia racimolati nell’intera stagione 2014. Felipe dall’undicesimo posto in griglia, con una partenza strepitosa si porta subito davanti per mantenere un passo straordinariamente elevato, riuscendo anche a seminare Daniel Ricciardo. Dal primo pit in poi la gara resta solamente da gestire, per andare a completare la coppia di brasiliani nelle prime cinque posizioni. Cosa che non succedeva da tempo.

DANIEL RICCIARDO 6

Weekend opaco per Daniel, quasi in sintonia con il morale dell’intera squadra. Settimo in qualifica riesce a portare la sua Redbull solamente al sesto posto, ma la cosa più sconvolgente è stata quella di finire doppiato e dietro ad una Sauber. “Mi è mancato qualcosa per stargli dietro”. Ci sarà molto da lavorare sul motore per i tecnici della RedBull

NICO HULKENBERG 8

Nell’incredibile giorno in cui Hulk stringe la mano a Terminator, il pilota tedesco si inventa una gara tutt’altro che scontata. Con una force india che sembra viaggiare tra Tororosso e Sauber, dal quattordicesimo posto del sabato rimonta ben sette posizioni chiudendo in settima posizione appunto. Ha sicuramente sfruttato al meglio l’occasione fornitagli dai numerosi ritiri di questa prima e insolita gara.

MARCUS ERICSSON 7

La sua buona prestazione a punti – sogni di gloria per l’Ericsson del 2014 – viene leggermente messa in ombra dallo straordinario debutto del suo compagno di squadra, tuttavia il pilota svedese se l’è cavata. Ha spinto quando c’era da andare a prendere Sainz e ha conquistato subito punti importanti, che senza tutti i ritiri di questa gara, non saranno così scontati in futuro.

CARLOS SAINZ JR. 7

Ottimo esordio anche per il giovane spagnolo, che al sabato centra incredibilmente la Q3, e alla domenica guida la sua vettura con abilità fino al momento del pit stop dove accade l’irreparabile. La Tororosso rimane ferma sulla piazzola di sosta mentre i meccanici lavorano sulla posteriore sinistra. Una volta riandato in pista la gara è compromessa, e il pilota non può far altro che tirare con le soft fino alla fine limitando i danni

SERGIO PEREZ 5

Una gara condizionata da una pessima partenza e dalla fretta di sorpassare, che al giro 14 lo costringe in testacoda nel tentativo di passare la lenta McLaren di Button. Il risultato rimane un singolo punto alla fine dei giochi, anche colpa dei numerosi errori durante la gara.

JENSON BUTTON 6

Il nuovo look con il baffo che lo fa sembrare un vero lord inglese non aiuta la McLaren ad ottenere dei buoni risultati. I problemi alla power unit condizionano tutto il weekend e continueranno a farlo per molte gare. In qualifica le due vetture di woking si prendono le ultime due caselle in griglia, e in gara la situazione non migliora affatto. Jenson finisce a combattere con il consumo delle gomme, doppiato due volte. Per citare qualcuno del team “ahi ahi ahi ahi ahi”

KIMI RAIKKONEN 7.5

Weekend stupendo del finlandese fino al momento del suo secondo stop, quando gli uomini del box lo rimandano in pista senza fissare bene la ruota posteriore sinistra, colpa di un dado spanato, quindi più sfiga che errore umano. Tutto il lavoro fatto fino a qual momento – il quinto posto in griglia il sabato, la lotta con Nasr e Ricciardo nella prima parte della gara – mandato in fumo. Laconico alla radio “sfortunatamente la ruota non è fissata”. Ritorna, giustamente alla solita poker face dopo la gara.

MAX VERSTAPPEN 7

Tanto atteso e tanto criticato. Un esordio abbastanza consistente per il giovanissimo pilota della Tororosso. Combatte per la settima ottava posizione per la maggior parte della sua corsa ma alla fine viene tradito da un problema all’ICE al trentaquattresimo giro. Solo metà della gara, ma non sembra affatto troppo giovane per competere con altri big della massima serie

KEVIN MAGNUSSEN sv.

Poco da dire sui piloti non partiti, Magnussen però nel weekend riesce a regalarci anche una bella uscita di pista nelle libere. In qualifica è ultimo, ma non per colpa sua, e alla domenica è appiedato dalla Power Unit della sua vettura.

VALTERRI BOTTAS sv.

Costretto a rinunciare alla gara a causa di un forte mal di schiena accusato dopo una discreta qualifica che lo aveva portato in sesta posizione.

DANIIL KVYAT sv.

Anch’egli appiedato dalla RedBull, tuttavia da un problema al cambio nel corso del giro di schieramento.

ROMAIN GROSJEAN sv.

Nota positiva del weekend sono le qualifiche, dove il francese riesce a piazzarsi nono. Al via però accusa un calo di potenza ed è costretto a ritirarsi dopo appena un giro.

PASTOR MALDONADO sv.

Molte volte accusato di essere il colpevole di tanti incidenti, questa volta nel suo ritiro Pastor centra ben poco. Non potendo vedere la vettura di Nasr all’interno, il venezuelano riceve un colpo sull’asse posteriore che fa sbandare la vettura contro le barriere. Risultato: zero giri completati.

MANOR (?)

Si presenta al Gp di Australia con la Macchina ancora in costruzione e sta a vedere dai box per tutto il weekend. Riusciranno a correre prima o poi?

 

Le Pajelle (o il peggio del weekend)

 

NARS, NAS, ARSN?

A Mazzoni non va assolutamente giù il nuovo pilota brasiliano, tanto da storpiare il suo nome in tutti gli anagrammi possibili. Quant’è difficile leggere. Eroe Gianfranco.

SAFETY CAR 1 MANOR/LOTUS 0

Che dire di Bernd? Racimola più giri in gara a Melbourne con la nuova Safety di quanti non ne hanno fatti messi insieme due team. Che dire poi, ne ha di più anche di Bottas, Kvyat, ecce cc

NE RESTERà SOLO UNO

Veramente una gara alla Terminator, per stare in tema, in cui pian piano ci abbandonano tutti i protagonisti. Fin dal sabato pomeriggio la griglia si spopola, e la gara diventa per pochi eletti. Dopo un’ulteriore mannaia rimangono solo undici, con Button forever alone unico pilota fuori dai punti.

MANOR

Per un Ecclestone che chiede spiegazioni al Team per non avere schierato le vetture in qualifica e di essersi presentati all’evento solo per ricevere i proventi dei diritti televisivi, ci sono i maliziosi, che in rete si sono sbizzarriti. Tra i più simpatici quelli che giustificano il team “certo, hanno detto che sarebbero stati pronti, ma non hanno specificato l’anno”.

 

Matteo Bramati.

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