10 anni di Formula 1 per Fernando Alonso
Finalmente ci siamo! Non vedevo l’ora di arrivare alla prima gara: il rinvio del Gran Premio del Bahrain ha reso questa attesa più lunga del previsto. Certo, i tecnici hanno avuto più tempo per prepararsi e c’è stata la possibilità di lavorare con più calma ma per noi piloti – credo che lo stesso discorso valga anche per tutti i miei colleghi – il desiderio di ritornare a gareggiare era fortissimo.
E’ stato un inverno molto intenso. Dopo Abu Dhabi non c’è stato molto tempo per dispiacersi di com’era finito il campionato 2010. C’era subito da rimboccarsi le maniche e lavorare sullo sviluppo delle gomme e sulla nuova macchina, senza pensare troppo a quello che era accaduto. Quella sconfitta ci ha dato ancora più motivazione e, ne sono sicuro, ora siamo più forti. La Ferrari è sinonimo di passione per le corse e tutti noi abbiamo una gran voglia di reagire e di lottare per la vittoria.
Abbiamo fatto tantissimi chilometri nei test e abbiamo dimostrato di aver raggiunto un buon livello di affidabilità, il che è sempre importante. C’è ottimismo, anche se non possiamo sapere dove realmente siamo rispetto agli altri. A Barcellona nell’ultimo test abbiamo portato un bel pacchetto di novità e qui a Melbourne c’è ancora un ulteriore aggiornamento sull’ala anteriore. Vedremo se darà i frutti attesi, anche se penso che ci vorranno tre o quattro gare per avere un quadro preciso della situazione.
Ci sono tante novità quest’anno, dall’ala posteriore mobile al ritorno del KERS e, soprattutto, ci sono delle nuove gomme, le Pirelli. Per quanto abbiamo potuto vedere nei test, il degrado è molto più elevato rispetto alle Bridgestone: ci saranno quindi più pit-stop e la strategia sarà il punto chiave per il risultato finale. La qualifica sarà meno decisiva, visto che le tante soste renderanno più incerto lo svolgimento della gara: sicuramente i nostri ragazzi al pit-stop avranno molto più lavoro da fare!
Si è parlato tanto in queste settimane di possibili difficoltà nella gestione di tutti i comandi che abbiamo in macchina, in particolare sul volante. Francamente non credo che ci saranno dei problemi, tantomeno legati alla sicurezza. In fondo siamo dei piloti professionisti e dobbiamo saperci adattare alle diverse situazioni. Anche per quanto riguarda la gestione dell’ala posteriore mobile non penso che avremo dei problemi. Mi sembra una buona idea ma è ovviamente troppo presto per dire se servirà davvero a rendere i sorpassi più agevoli e, quindi, ad aumentare lo spettacolo. Cominceremo a vederlo domenica pomeriggio.
Sono arrivato a Melbourne lunedì sera, al termine di un viaggio lunghissimo, il più lungo della stagione. Sono contento di iniziare il campionato proprio qui, peraltro senza voler togliere nulla al Bahrain: per tanti anni questa è stata la prima gara, c’è un’atmosfera particolare e piacevole ed è un luogo per me ormai familiare. Il circuito è molto divertente e offre gare spettacolari ed incerte, con la safety-car spesso protagonista. Ho vinto nel 2006 e altre tre volte sono riuscito a salire sul podio: speriamo di ripeterci.
Qui, dieci anni fa, è iniziata la mia avventura in Formula 1. Dei miei ventinove anni, ventisei li ho passati dietro ad un volante e su quattro ruote, dieci nella categoria regina, i più belli. Non avrei mai pensato di arrivare fino qui e ho ottenuto molto più di quanto sperassi da piccolo. Ora voglio continuare ancora a lungo e cercare di rendere quelli a venire gli anni più belli!
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