Gp Spagna: Analisi del weekend

Al Montmelo la Mercedes ha centrato una nuova doppietta

Gp Spagna: Analisi del weekend

Nico Rosberg ritorna al successo, interrompendo la striscia di 4 vittorie consecutive di Lewis Hamilton. Un weekend perfetto quello del tedesco, che è sembrato tornare quello del 2014: concentrato in qualifica, gestore in gara. La vittoria di Nico è un bene per il campionato poiché gli dà la possibilità di rilanciarsi nella classifica del mondiale portandosi a 20 lunghezze dal compagno rivale. Può dirsi comunque soddisfatto Hamilton che nel peggior week end della stagione condito anche da una partenza sbagliata ha conquistato il secondo posto. Il team invece può essere ben contento perchè la Mercedes è ancor di più la vettura da battere: la sconfitta subita in Malesia ha dato una scossa a tutta la squadra che ha deciso di accelerare lo sviluppo della vettura. Uno sviluppo che sembra aver avuto i suoi effetti dal momento che la Mercedes ha guadagnato del margine su tutti.

Il quinto podio in cinque gare ottenuto dalla Ferrari dovrebbe far sorridere, considerando anche le prestazioni dello scorso anno. Ma i 45 secondi presi da Vettel al traguardo sono tanti, soprattutto in un week end in cui il team di Maranello ha portato tantissime novità. Novità che non sono piaciute a un Raikkonen ancora sottotono rispetto al compagno di squadra sia in qualifica che in gara, che ha optato per la vecchia configurazione. Vettel come al solito impeccabile, ha massimizzato il risultato, e ha anche assaporato l’idea per metà gara di chiudere secondo, prima di chinarsi alla superiore prestazione velocistica della Mercedes di Hamilton. Forse la vittoria malese ha creato false speranze nei tifosi, la garanzia più importante è l’insoddisfazione di Maurizio Arrivabene che ha affermato che bisogna ancora lavorare e tanto.

Buon weekend per la Williams che ancora una volta vede Valtteri Bottas inserirsi al traguardo tra le due Ferrari, dopo un’altra gara solida del finlandese che capitalizza al meglio la qualifica del sabato. Sottotono rispetto al compagno di squadra Felipe Massa, che si è preso 1 secondo di distacco in qualifica e in gara ha chiuso sesto, compiendo dei sorpassi ai danni delle Toro Rosso nelle fasi iniziali. Nel complesso la Williams sembra aver fatto dei passi in avanti grazie agli aggiornamenti portati.

Continua la crisi Red Bull, con Daniel Ricciardo che non riesce andare oltre la settima posizione e Daniil Kvyat la decima. Ma quello che sorprende oltre l’ennesima gara anonima, è il fatto che entrambe le vetture di Milton Keynes al sabato sono finite dietro le Toro Rosso, segno che il problema della vettura non risiede solo nella power unit Renault. Stagione da dimenticare, con un Daniel Ricciardo che comincia già a guardarsi intorno, dal momento che ha risposto ad una domanda inerente al suo rinnovo del contratto che lui non vuole lottare per un settimo posto….

Ottavo posto col brivido per Romain Grosjean: il francese infatti ha rischiato di investire un meccanico ai box, fortunatamente non ci sono state conseguenze. Peccato per Pastor Maldonado che è stato autore di un ottimo inizio gara prima in cui ha corso con un danno ad una paratia dell’alettone posteriore a causa proprio di un contatto con il compagno di squadra. Contatto che poi lo ha costretto al ritiro (il quarto in cinque gare disputate in questa stagione), regalando così un risultato agrodolce al team.

Ci si aspettava di più in casa Toro Rosso, dopo l’ottimo sabato in cui Sainz e Verstappen si sono qualificati rispettivamente in quinta e sesta posizione. Purtroppo sin dai primi giri le due vetture si sono rivelate inconsistenti sul passo gara, ciò non ha impedito a Carlos Sainz di finire la gara nono guadagnando due punti, dopo un duello acceso con Daniil Kvyat nelle battute finali della gara, mentre il compagno di squadra si è piazzato ai margini di essa.

Per nulla competitive le Sauber e le Force India che occupano le posizioni tra la dodicesima e la quindicesima: se per il team indiano la mancanza di competitività era attesa, sorprende di più quella della Sauber, soprattutto dopo l’ottimo inizio di stagione che aveva confermato quanto di buono si era visto nei test.

Crisi profonda in casa Mclaren. Il week end spagnolo doveva segnare la riscossa del team che invece raccoglie il sedicesimo posto di Jenson Button e il ritiro di Fernando Alonso per un problema ai freni (che ha impedito allo spagnolo di frenare alla piazzola box, fortunatamente la reattività dei meccanici ha evitato conseguenze). Jenson Button era talmente amareggiato a fine gara che ha affermato di non aspettarsi di andare a punti per tutto il 2015. Un vero peccato vedere due piloti del loro calibro lottare per le posizioni che non contano.
Per quanto riguarda le due Manor, il sottoscritto si chiede quale sia il senso di far correre due vetture che hanno preso un ritardo dal leader di 3 e 4 giri.

Davide Gambardella

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