Formula 1 | GP Messico, tutti assolti dopo le investigazioni tranne Sargeant

Graziati Verstappen, Hamilton, Russell e Alonso. Multa per Zhou, dieci posizioni di penalità in griglia per l'americano

Formula 1 | GP Messico, tutti assolti dopo le investigazioni tranne Sargeant

E’ finita con un nulla di fatto tutta la scia delle investigazioni post qualifiche del Gran Premio del Messico. In particolare, sono stati chiamati dai commissari Verstappen, Alonso, Russell, Hamilton, Zhou e Sargeant. I primi tre hanno dovuto rispondere in merito allo stop alla fine della pit-lane, mentre il campione inglese e l’americano per quanto concerne il rispetto del regime di bandiera gialla. Max, Fernando e Geroge sono stati assolti, così come Hamilton, mentre il cinese invece è stato multato di 500 euro per aver superato i limiti di velocità in corsia box. Il pilota della Williams è stato penalizzato con dieci posizioni in griglia di partenza per non aver rispettato le gialle quando si è girato Alonso, mentre il team è stato multato di 20.000 euro per il carrello lasciato in mezzo alla corsia d’uscita, colpito da Tsunoda in Q2.

SENTENZA SU IMPEDING PIT-LANE (MAX VERSTAPPEN, FERNANDO ALONSO E GEORGE RUSSELL)
NESSUNA PENALITÀ

Gli Steward hanno ascoltato Max Verstappen, George Russell e Fernando Alonso, i rappresentanti delle squadre, il Direttore di Gara e i Direttori Sportivi delle monoposto, e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/smistamento, i video e le prove video in vettura. Gli Steward hanno notato in particolare le manovre dei tre piloti e hanno anche notato che diverse altre monoposto hanno rallentato all’uscita dei box o nella corsia dei box che porta alla linea della Safety Car 2. I Commissari Sportivi ritengono che l’intera serie di situazioni sia avvenuta come diretta conseguenza dell’implementazione del tempo minimo sul giro tra Safety Car 2 e Safety Car 1, progettato (correttamente, a nostro avviso, nota della FIA) per evitare pericolosi rallentamenti delle vetture sul circuito durante le qualifiche.

Notiamo che ci sono requisiti opposti per i piloti, in quanto devono rispettare il tempo minimo e cercano di creare distanze gestibili rispetto alle monoposto che precedono, ma sono anche tenuti a evitare di fermarsi inutilmente all’uscita dei box o di guidare lentamente senza un motivo valido. È stato inoltre notato in particolare che il Direttore di Gara ha accettato l’esistenza di questi requisiti contrari. Tutte le parti, compresi gli Steward, sono fermamente convinti che sia meglio che le vetture vadano lentamente in pit-lane piuttosto che in pista, laddove la situazione sarebbe molto più pericolosa. Riteniamo che, nel complesso, tutti i piloti coinvolti in queste situazioni abbiano agito in buona fede e dando priorità alla sicurezza. Accettiamo anche che la Direzione Gara abbia adottato l’approccio corretto nell’applicare il tempo minimo sul giro. È auspicabile che venga trovata una soluzione migliore per l’uscita dei box, tuttavia in questa fase non c’è una soluzione. Alla luce di quanto sopra non viene intrapresa alcuna ulteriore azione.

SENTENZA SU INFRAZIONE BANDIERA GIALLA (LEWIS HAMILTON)
NESSUNA PENALITÀ

Gli Steward hanno ascoltato Lewis Hamilton e il rappresentante del team, e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/smistamento, video, cronometraggio, telemetria, radio del team e prove video in vettura. L’on board mostra chiaramente che non c’è alcuna luce o bandiera visualizzata sulla vettura #44 sul rettilineo della curva 1, poi si vede una luce verde quando entra in curva 2, seguita da due impulsi di luce gialla e poi, pochi istanti dopo, il pannello è diventato vuoto e senza alcuna luce. Il pilota è stato leggermente più lento nel mini settore rispetto al giro precedente. La nostra decisione è che non vi è stata alcuna violazione delle norme.

SENTENZA SU INFRAZIONE BANDIERA GIALLA (LOGAN SARGEANT)
DIECI POSIZIONI DI PENALITÀ IN GRIGLIA DI PARTENZA

Gli Steward hanno ascoltato Logan Sargeant e il rappresentante del team, e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/smistamento, video, cronometraggio, telemetria, radio del team e prove video in vettura. Il pilota della Williams ha dichiarato di aver superato l’auto #22 (Tsunoda) perché sembrava procedere lentamente e anche perché vedeva il pannello verde davanti a sé. Gli Steward hanno tuttavia stabilito che si trattava di una violazione del regolamento. Il fatto che un pilota possa vedere un pannello verde o una bandiera davanti a sé, non significa che il sorpasso possa avvenire in quella che è ancora una zona con bandiera gialla. Il sorpasso potrà avvenire solo dopo aver superato il pannello o la bandiera verde. È stato inoltre notato che Sargeant non ha rallentato in situazione di pericolo.

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