F1 | Mercedes ha le idee confuse: la W15 è l’ennesimo flop?
Shovlin: "Non siamo stati in grado di competere in nessuna condizione"
Che disastro per la Mercedes. La squadra anglo/tedesca credeva di aver risolto i cronici problemi delle ultime due stagioni con la W15, vettura figlia di James Allison e compagnia cantante, tornato dopo che il team ha gentilmente accompagnato alla porta Mike Elliott. E invece, la monoposto d’argento ha tantissimi problemi, e al momento sembra addirittura la quinta forza nel mondiale 2024 di Formula 1, meno performante anche dei suoi clienti, ossia McLaren e Aston Martin. Oltre a questo, anche l’affidabilità non sembra essere al top visto il guasto subito da Hamilton nella gara di ieri, e i danni causati dall’incidente di Russell sono la ciliegina sulla torta di un fine settimana da incubo per la ciurma di Toto Wolff.
“Conclusione molto deludente di un weekend difficile – ha detto Andrew Shovlin, capo dell’ingegneria di pista della Mercedes. L’incidente di Russell ha provocato molti danni che vanno rimediati in vista del Giappone. Abbiamo iniziato la gara sperando di migliorare le posizioni di partenza: Lewis è scattato con le soft e lo hanno aiutato a guadagnare nel primo giro, mentre George aveva le medie. La gara di Hamilton si è conclusa per un improvviso guasto alla power unit, non abbiamo avuto alcuna avvisaglia, quindi dovremo indagare. George sapeva che avrebbe dovuto fare due stint lunghi con le hard e trovare il giusto equilibrio tra lo spingere la gomma e gestirla”.
Mercedes non ha capito nulla della W15
“Sapevamo di non poter lottare con i tre team davanti, era in lotta con Alonso per la sesta posizione, dopo che Fernando è entrato ai box sotto Virtual Safety Car guadagnando terreno. George ha avuto l’opportunità di passarlo nell’ultimo stint ed è stato colto di sorpresa dall’improvvisa decelerazione del penultimo giro. Fine settimana difficile, non siamo stati in grado di competere in nessuna condizione: nei prossimi giorni analizzeremo i dati per vedere cosa non funziona e perché riusciamo a sfruttare solo a sprazzi le potenzialità della vettura. C’è molto lavoro da fare per dare a entrambi i piloti uno strumento migliore durante i weekend di gara”.
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