F1 | Hamilton non ha ancora rinnovato con la Mercedes: evidenti problemi nella trattativa

Il sette volte campione del mondo britannico è ufficialmente disoccupato, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?

F1 | Hamilton non ha ancora rinnovato con la Mercedes: evidenti problemi nella trattativa

La mezzanotte del 1° gennaio ci ha finalmente liberati dal 2020, un anno nefasto, pieno di problematiche che di fatto hanno condizionato gli ultimi 10 mesi delle nostre vite e, inevitabilmente, quantomeno anche la prima parte del 2021. Non entreremo nel discorso pandemia, non ci compete, speriamo solo che stiate bene, augurandovi il miglior futuro possibile.

A quell’ora, tornando alle tematiche che più si addicono a queste pagine, è scaduto il contratto di Lewis Hamilton con la Mercedes, che è quindi ufficialmente disoccupato. E’ una situazione alquanto inedita per la Formula 1, perché trovare il campione in carica ancora senza sedile per un’intesa che, evidentemente, ancora non è arrivata non è affatto comune. Badate bene, la sensazione che tra il sette volte iridato e la squadra anglo/tedesca le cose non siano del tutto rosee nelle ultime settimane lo avevamo un po’ notato, parlando anche tra noi in redazione, buttando qualche battuta sul fatto che Hamilton potesse davvero non presentarsi ai nastri di partenza nel 2021.

Ci sono diverse cose che bisogna valutare, non possiamo limitarci alle sensazioni. Innanzitutto, la Mercedes adesso è divisa in tre parti uguali: Daimler, INEOS e Toto Wolff sono di fatto azionisti alla pari, e questo inevitabilmente cambia gli scenari nell’asset del team campione del mondo ormai dal 2014. Nelle primissime ore del nuovo anno si è fatta forte una voce che vede Hamilton ancora lontano dal rinnovo contrattuale, perché pare che uno degli azionisti (molto probabilmente Daimler, ndr) non sia d’accordo con la proposta di un ingaggio quadriennale per una cifra che va dai 40 ai 50 milioni di euro a stagione. Lewis, sicurissimo di continuare dopo la vittoria del titolo in Turchia stando anche alle sue dichiarazioni dopo la gara si è trovato un po’ spiazzato nella frenata, a quanto pare brusca, della parte tedesca di Mercedes.

Questa di Daimler, ma è soltanto un’impressione di chi sta scrivendo, sembra quasi una sorta di contro schiaffo dopo il rinnovo di Valtteri Bottas, il quale sembra non sia stato gradito particolarmente da Ola Källenius, presidente del consiglio di amministrazione di Daimler AG e Mercedes-Benz AG. C’è anche la questione Russell che tiene banco, perché il giovane britannico ha dimostrato in un solo weekend di gara di essere in grado di salire sulla mostruosa W11 e riuscire a vincere, successo sfumato solo per via del disastro ai box.

Ecco, Russell, siamo sicuri che Hamilton possa gradire un rivale così scomodo al suo fianco e con la stessa macchina? La risposta è semplice: assolutamente no! Bottas è il profilo perfetto, è il compagno ideale, tanto al momento la Mercedes può vincere in scioltezza i due mondiali perché di fatto non esiste una reale concorrenza (sarà così anche nel 2021, qui l’approfondimento di luglio). A Hamilton interessa soltanto avere la certezza di poter continuare a vincere e guadagnare quanto spetta a un sette volte campione del mondo, e infatti la nuova proposta della casa della Stella, ossia quella di un anno con opzione per il 2022 ci fa intuire innanzitutto come le parti siano dannatamente distanti, e poi come Hamilton e Russell, sulla stessa vettura nel medesimo campionato, probabilmente non ci staranno mai (Covid permettendo, ndr).

Quindi che si fa? Vuoi far firmare un quadriennale a Hamilton, dandogli anche un diritto di veto su diverse questioni, compresa la scelta del compagno di squadra, oppure si arriverà a un accordo tale da permettergli di diventare il pilota più vincente della storia in fatto di titoli mondiali, in solitaria, per poi lasciarlo andare e ricominciare con George Russell un’altra era tecnica? Ma che bella domanda, alla quale si può azzardare una risposta, non troppo diretta: Russell nel 2022 salirà sulla Mercedes, Hamilton o non Hamilton, c’è poco da fare. Non vanno dimenticati quei punti di riferimento che l’inglese adesso non ha più, come Niki Lauda e Dieter Zetsche, mentre il rapporto con Toto Wolff, all’apparenza sereno, potrebbe anche cambiare adesso che l’austriaco è diventato CEO della Mercedes, il quale spingerà per portare a bordo della vettura anglo/tedesca il buon George Russell, senza troppi impedimenti da parte degli altri azionisti.

La questione è molto più controversa di quanto potesse sembrare due mesi fa, e il Lewis stanco, probabilmente provato dal virus visto ad Abu Dhabi ha certamente preferito rimandare la discussione del nuovo contratto. C’è tanto in ballo, ma la cosa più importante probabilmente è che Hamilton nel 2021 diventerà otto volte campione del mondo, un’occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire. A quel punto però entrano in gioco anche le motivazioni, economiche e non, di un pilota che potrebbe anche essersi leggermente stufato, non è mai da escludere a priori, anche se consapevolmente improbabile.

Tutto questo papello per dirvi che tra due mesi si torna in pista per i test di Barcellona, e qualche settimana prima verosimilmente verranno svelate le vetture 2021, non troppo dissimili da quelle che abbiamo visto in pista fino a tre settimane fa. Il rinnovo di Hamilton quindi potrebbe tenere banco per gran parte dell’inverno, e non ci sentiamo di escludere alcuna opzione, anche se crediamo che alla fine, in un modo o nell’altro, il britannico sette volte campione del mondo sarà a bordo della W12 o W11B che sia a Melbourne.

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