F1 | Mondiali 2020 e 2021 già decisi: il regolamento non permette ai team di avvicinarsi a Mercedes
Niente sviluppi, niente test: è impossibile correggere gli errori
Manifesta superiorità e due mondiali già assegnati con sole tre gare disputate nel 2020. Sì, è questo quello che ci aspetterà nei prossimi 18 mesi di Formula 1. No, non siamo dei maghi, basta soltanto analizzare quanto accaduto nelle ultime settimane per capire cosa ne sarà dello sport che più amiamo. Circa due mesi fa parlammo delle nuove restrizioni in merito all’aggiornamento dei regolamenti sportivi, tecnici e finanziari stipulati per, così dicono, aggirare la crisi dovuta al Coronavirus.
Per carità, che alcuni team abbiano avuto delle difficoltà durante la pandemia non ci sono dubbi (vedi McLaren). Questo però, a modesto parere, non giustifica un taglio così esagerato della possibilità di sviluppare in Formula 1. Siamo praticamente tornati al 2014: inizio della nefasta era turbo-ibrida, la Mercedes dominava in lungo e in largo e tutti gli altri team sono rimasti indietro per le difficoltà avute nell’interpretazione del nuovo regolamento. All’epoca si avevano dei limiti sullo sviluppo, un po’ come adesso, solo che ora il blocco è molto più ampio, e poter correggere degli errori è praticamente impossibile. Non stiamo in alcun modo difendendo la Ferrari, per chi se lo stesse chiedendo, visto che l’abbiamo massacrata nelle ultime settimane, basti guardare un po’ sul nostro sito, cliccando sopra al titolo di questo articolo la voce “Focus F1”: troverete una carrellata di scritti in merito redatti dai nostri collaboratori.
Tornando all’argomento principale: questo non vuole essere un attacco alla Mercedes, anzi, con presunzione si può dire che non lo sia affatto, sono i più forti di tutti (pur essendo antipatici e tremendamente esagerati, qui l’approfondimento). E per cortesia, evitiamo certi paragoni con i domini del passato che non stanno né in cielo, né in terra. Per fare due esempi, quelli più recenti: dal 2000 al 2004 Schumacher e la Ferrari hanno vinto i rispettivi mondiali, solo che negli anni 2000, 2001 e 2003 non c’è stata tutta questa superiorità tanto paventata, al contrario delle annate 2002 e 2004. Idem con patate per Vettel e la Red Bull, che hanno vinto nel 2010 e nel 2012 all’ultima gara. Ora, la Mercedes domina incontrastata dal 2014, salvo in minima parte nel 2017 (la SF70H era una bella macchina, ma non paragonabile alla W08), mentre nel 2018 la Ferrari aveva le carte in regola per essere alla pari quantomeno fino a Monza, dopodiché da Singapore in poi non c’è mai stata storia, avendo la Scuderia del Cavallino cannato in pieno l’importante step aerodinamico di quella seconda parte di stagione.
Al contrario di oggi dunque, Schumacher e Vettel avevano come avversari dei team in grado di sviluppare le vetture nell’arco della stagione. Certo, con regolamenti diversi essendo passato un decennio tra un dominio e l’altro, ma non si è mai arrivati ad avere, come nel 2020, un congelamento quasi totale dello sviluppo per un anno e mezzo, un anno e mezzo! Vuol dire che la Mercedes, se lo volesse, potrebbe decidere di correre con la W11 anche la prossima stagione e vincere tranquillamente. Negli anni di Schumacher e della Ferrari, si cambiava il regolamento da una stagione all’altra per cercare di contrastare questo dominio: le qualifiche e il divieto di cambio gomme ai box (una delle armi più vincenti del tedesco) sono soltanto due degli esempi più lampanti. Oggi tutto resta uguale: non si cambia, niente sviluppi, niente test, non si può fare niente!
La colpa principale è di tutti coloro che, forse superficialmente, hanno acconsentito questo scempio, che va contro il tanto osannato DNA della Formula 1. E ci mettiamo dentro tutti, quindi presumibilmente anche la Ferrari sta lì nel mezzo, a ragione di quello che scrivevamo sopra. E’ una situazione veramente antipatica, perché non si è mai vista un’esagerazione del genere. La Mercedes vince, vincerà e non avrà alcuna difficoltà a farlo. Potrà perdere qualche gara per una cattiva gestione della squadra o dei piloti, ma nulla di più. Jean Todt, presidente della FIA, dovrebbe spiegare a tutti noi come, stando alle sue parole “Sono gli altri team che devono avvicinarsi alla Mercedes”. Come? Come dovrebbero fare se non hanno la possibilità? Sono limitati, e li fanno passare (involontariamente) per stupidi, quando in tutte le squadre ci sono fior di tecnici. Non è solo la Mercedes ad essere in grado di fare le cose, questo spero possa essere chiaro. C’è bisogno di un cambio radicale, la Formula 1 è un morto che cammina (in tanti, troppi, l’hanno scritto nell’ultimo weekend, e alcuni, fidatevi, sanno quel che dicono), che si trascina, e che sta lentamente accasciandosi. Soluzioni? Non siamo noi a doverle trovare, possiamo soltanto esprimere il nostro dissenso, ma facendolo abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di dare qualche consiglio.
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