F1 | GP di Stiria: l’analisi delle qualifiche

Max Verstappen conquista la terza pole stagionale. Al suo fianco in griglia di partenza ci sarà Hamilton, ottima seconda fila per Norris

F1 | GP di Stiria: l’analisi delle qualifiche

Sulla pista di casa dei Tori, una Red Bull si piazza davanti a tutti. Dopo aver conquistato la pole position una settimana fa in Francia, anche in Austria Max Verstappen si è confermato il più rapido in qualifica, garantendosi così per la terza volta in stagionale la possibilità di prendere il via della corsa dalla prima casella sulla griglia di partenza. Un risultato giunto su un tracciato le cui caratteristiche ben si adattano a quelle della RB16B sul giro secco, in particolare per la presenza di lunghi rettilinei su cui la monoposto di Milton Keynes ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto alla sua più diretta concorrenza.

Potendo contare su una buona posizione in griglia, l’obiettivo per l’olandese sarà quello di confermarsi anche in gara, cercando di ripetere i successi del 2018 e del 2019: “Conquistare la prima pole position della squadra sul nostro circuito di casa è grandioso e ne sono molto felice. Abbiamo compiuto dei passi avanti in qualifica quest’anno e, nonostante la vettura si fosse dimostrata competitiva e facile da settare per tutto il weekend, abbiamo comunque deciso di fare delle modifiche in vista la qualifica. Su questa pista non ci sono molte curve, ma è davvero difficile interpretare il giro per via delle frenate in curva tre e quattro, dove si può perdere un decimo o più se commetti un piccolo errore. Non è stato semplice gestire il traffico nelle ultime curve per completare un giro pulito, ma penso che il nostro primo tentativo in Q3 fosse sufficiente alla fine. Mi aspetto una lotta serrata domani. Sappiamo che la vettura della Mercedes è molto forte in gara e sono bravi a gestire le gomme, saremo davvero vicini, credo che i fan si divertiranno, questa sfida piace a tutti“, ha spiegato Verstappen al termine delle qualifiche, dimostrando la sua soddisfazione per il risultato odierno.

Scatterà dalla prima fila anche Lewis Hamilton, terzo sul tabellone dei tempi ma che guadagnerà una posizione in griglia grazie alla penalizzazione del suo compagno di squadra, Valtteri Bottas, il quale è stato punito dai commissari per il testacoda in pit lane durante le prove libere. Al di là dell’opportunità di recuperare una casella in vista della corsa, il campione britannico non ha nascosto che è rimasto leggermente deluso dalla prestazione odierna, soprattutto considerando che nelle libere aveva dimostrato di avere dalla sua un passo che gli avrebbe consentito quantomeno di rimanere davanti al finlandese e contenere il distacco da Verstappen, nonostante il vantaggio sui rettilinei a favore del pilota olandese: “È stata una sessione difficile per me. Nel complesso è stato un weekend positivo fino ad ora, sicuramente non sono riuscito ad essere rapido come Max [Verstappen], ma ho lavorato molto prima di arrivare qui e la macchina nella giornata di ieri è stata ottima. Ma in qualifica non mi ha dato le stesse sensazioni che avevo riscontrato nella terza sessione di libere, non capisco il perché. Non sono stato particolarmente rapido in qualifica, ma sono contento di dove siamo, è difficile togliere quei due decimi, la Red Bull ha ancora una volta quel vantaggio sui rettilinei con cui è difficile competere. Ma sono orgoglioso del fatto che il team continui a lavorare duramente”, ha spiegato l’inglese, il quale nell’ultimo run ha perso l’opportunità di migliorarsi per una scelta strategica errata. Essendo uscito nelle ultime posizioni, dato il poco tempo a disposizione e la lunga fila davanti a sé, Hamilton aveva temuto di non avere l’opportunità per portare in temperatura gli pneumatici a causa della procedura a rilento dei piloti in testa al gruppo, fattore che lo aveva spinto a sopravanzare i suoi rivali prima di lanciarsi per quello che avrebbe dovuto essere il giro finale: nel far ciò, tuttavia, Lewis era finito fuori dalla traiettoria ideale, raccogliendo dello sporco che aveva compromesso il grip complessivo offerto dagli pneumatici, compromettendo così le sue chance di lottare per la pole. In vista della corsa, per Hamilton sarebbe vitale riuscire a sopravanzare il proprio rivale nelle prime fasi di gara per tentare di imporre il proprio ritmo e non contare sulla strategia come unica alternativa per puntare al successo di tappa.

A beneficiare della penalità rimediata da Bottas sarà anche Lando Norris, il quale domenica potrà scattare dal terzo posto dopo una bellissima prestazione su una pista dove, peraltro, nel corso degli anni ha sempre dimostrato di saper dire la sua sul giro secco. La MCL35M si è ben adattata alle caratteristiche del tracciato austriaco, soprattutto nelle mani del pilota inglese, che ha saputo trarre il massimo dalle doti velocistiche sui rettilinei della sua monoposto mantenendo un buon ritmo anche nei tratti più guidati, al contrario del suo compagno di squadra, Daniel Ricciardo, che infatti si è dovuto scontrare con un’amara esclusione in Q2: “Un’ottima qualifica, terzo alla fine. La vettura è stata ottima durante tutte le qualifiche, avevo fiducia e potevo puntare a fare piccolo miglioramenti dove ce n’era bisogno” – ha spiegato Norris -. “Ciò ci ha permesso di conquistare la terza posizione che è un ottimo risultato, soprattutto considerando che siamo solo a due decimi dalla pole. Ci sono tanti aspetti positivi e potremmo riuscire a conquistare punti preziosi domani”, ha poi aggiunto il portacolori della McLaren. Riuscire a centrare un buon risultato sarebbe fondamentale soprattutto per il mondiale costruttori, dove al momento la squadra di Woking dispone di un piccolo vantaggio su quella che è la sua rivale più accreditata, la Ferrari. A chiudere la seconda fila ci sarà Sergio Perez, il quale sul giro secco non è ancora riuscito ad estrarre il massimo potenziale della sua monoposto, complice un feeling non ancora ideale che lo ha portato a dover rivedere la sua strategia durante le tre manche. Le difficoltà incontrate in Q1, dove denotava difficoltà nel far funzionare gli pneumatici, aveva costretto il messicano a dover usare due set nuovi di gomme a mescola soffice, ponendolo in una situazione di relativo svantaggio per le ultime due manche: “Non riuscivo a guidare la vettura nel primo run in Q1. Il fatto che vi sia stata la necessità di usare due set di gomme nella prima manche ha completamente rovinato la mia qualifica. Ciò ha significato avere un solo set a disposizione per la Q3”, ha illustrato il messicano, che ha pagato a caro prezzo quella iniziale mancanza di ritmo. Nell’ultima sessione, infatti, Sergio aveva dovuto disputare il primo tentativo con un treno di coperture usate, mentre nel secondo run era stato protagonista di un grosso errore in curva uno dopo non essere riuscito a portare in temperatura le gomme per il traffico nel giro di preparazione. Una sbavatura che, secondo l’alfiere della Red Bull, gli è costata circa un decimo e mezzo, privandolo della chance di lottare per quello che avrebbe potuto essere un 1-2 della squadra di casa.

Scatterà dalla sesta casella Pierre Gasly, ancora una volta autore di una prestazione estremamente convincente in qualifica, dove in questa stagione è stato in grado di centrare la top ten in ben sette occasioni su otto appuntamenti disputati. Una sesta posizione giunta nonostante nella giornata di venerdì il francese fosse stato costretto a saltare la seconda sessione di prove libere a causa di alcuni dati anomali provenienti dalla Power Unit, i quali avevano spinto i tecnici della Honda a procedere con la sostituzione del motogeneratore elettrico. Cos’ come riscontrato in altri eventi, le doti velocistiche sui rettilinei della AT02 hanno fatto la differenza, garantendo al transalpino l’opportunità di lottare e battere squadre più blasonate. A dispetto di un piccolo errore nell’ultima parte del giro, riuscire a fare meglio sarebbe stato sostanzialmente impossibile, motivo per il quale il sesto posto rappresenti una grossa opportunità per squadra di Faenza di conquistare punti importanti in chiave classifica costruttori, dove la sfida con Alpine e Aston Martin è più viva che mai: “Sono davvero contento. Dopo aver perso la seconda sessione di libere ieri, non ci aspettavamo una giornata facile. Ma la macchina è stata fantastica per tutto il fine settimana ed ero fiducioso per le qualifiche. E lo abbiamo dimostrato questo pomeriggio: abbiamo superato la Q2 utilizzando un solo treno di gomme e siamo anche a pochi decimi dalla prima fila”, ha poi spiegato il transalpino al termine delle qualifiche. Il sabato austriaco dell’AlphaTauri, tuttavia, avrebbe potuto riservare ulteriori sorprese grazie all’ottimo posto di Yuki Tsunoda, se non fosse che quest’ultimo dovrà scontare una penalità di tre posizioni in griglia di partenza per aver ostacolato un altro pilota nel suo giro veloce. Al di là della penalizzazione, per il giapponese si tratta di un segnale importante, di quel percorso di crescita che, se non fosse stato per l’errore in Q1 in Francia, avrebbe potuto vederlo nella top ten in tre occasioni consecutive. Indubbiamente il gap dal compagno di squadra è ancora ampio, quasi tre decimi, complice anche una sbavatura nell’ultimo tentativo, ma la direzione è quella giusta. A dividere le due AT02 ci sarà Charles Leclerc, capace ancora una volta di portare la SF21 in posizioni di rilievo nonostante un fine settimana che non ha visto la Rossa brillare sul giro secco, come confermato dall’uscita in Q2 dell’atto portabandiera della Scuderia di Maranello, Carlos Sainz. Rispetto ad altri appuntamenti, in questa occasione la Ferrari ha deciso di mantenere un assetto più carico rispetto a quello dei propri rivali, evitando di modificare il posteriore al solo fine di inseguire un risultato migliore in qualifica, come si era visto, ad esempio, in Azerbaijan o al Paul Ricard, dove i tratti rettilinei la facevano da padrone. Una scelta che nel giro cronometrato pesa in maniera importante, dato il gap velocistico registrato sugli allunghi rispetto agli avversari più diretti, come McLaren e AlphaTauri, anche se ciò ha permesso di contro attaccare nelle curve mantenendo velocità minime più alte e contenendo la parzializzazione del pedale dell’acceleratore, elemento riscontrabile in particolare in curva sei, sette e nove, tratti dove una miglior percorrenza può fare la differenza. La speranza era quella che l’apertura del DRS potesse contenere l’eventuale svantaggio di girare con un assetto più carico rispetto a quello degli avversari, ma è anche vero che la configurazione aerodinamica in termini di ala posteriore scelta dagli ingegneri di Maranello prevede un ampio mainplane con un flap di dimensioni più contenute, che può compensare totalmente. “Personalmente sono molto contento del mio giro perché sono riuscito a mettere tutto insieme, ma il gap tra me e Lando è piuttosto ampio su una pista come questa” – ha raccontato il monegasco nelle interviste, il cui obiettivo è puntare sul buon passo gara dimostrato nelle libere del venerdì per risalire di qualche posizione -. “Ci aspettavamo di più da questo weekend, soprattutto sul giro secco che normalmente è il nostro punto di forza. Ci siamo concentrati più sul passo gara, facendo più long run nelle prove libere per comprendere meglio la vettura e speriamo che domani ciò ci aiuterà. Ovviamente mi aspettavo di essere più in alto della settima posizione, ma dall’altra parte il nostro passo gara era molto buono, quindi non volevamo sacrificare quanto costruito solo per un miglior risultato in qualifica. La settima posizione era il meglio che potessimo fare oggi”, ha poi concluso Leclerc.

Nono tempo per Fernando Alonso che, così come Lance Stroll e George Russell, avrà l’opportunità di scalare di una posizione in griglia di partenza per la penalità rimediata da Yuki Tsunoda. Una giornata complessivamente positiva per il campione spagnolo, che ha dato ancora una volta prova della sua classe in condizioni in cui non bisognava commettere alcun errore, considerando i distacchi ridotti a centro classifica. Vale la pena menzionare che tra i due piloti dell’Alpine vi è anche una piccola differenza aerodinamica, in quanto Alonso ha avuto l’opportunità di girare con un cofano motore più compatto che prevede sfoghi finali asimmetrici, mentre il suo compagno di casacca, Esteban Ocon, ha dovuto optare per una configurazione più tradizionale e più ampia, che permette un maggior smaltimento del calore. A livello cronometrico la differenza tra le due soluzioni non dovrebbe essere così rilevante, ma è un dettaglio interessante da riportare in quanto questa situazione si era già presentata al Paul Ricard una settimana fa, quando lo spagnolo aveva avuto modo di adottare sulla sua monoposto una soluzione più compatta. Ad inaugurare la quinta fila ci sarà Lance Stroll, capace di tornare in Q3 dopo qualche appuntamento in cui aveva mancato l’obiettivo complice qualche episodio sfortunato. Nel corso del fine settimana, il canadese è riuscito a trovare un feeling sempre migliore con la propria monoposto, fino a guadagnarsi il meritato accesso alla manche minale, anche se giunto per pochissimi millesimi: “Sono felice di essere tornato in Q3, in particolare quando la qualifica è stata combattuta come quella di oggi. Penso che il decimo posto fosse il massimo che potevamo ottenere oggi. È stato un weekend pulito fino ad ora, sin dalla FP1 mi sono sentito bene con la vettura e ciò mi ha dato la fiducia per spingere, dato che il bilanciamento è stato costante durante tutte le varie sessioni. Siamo stati competitivi durante le ultime gare, penso che possiamo lottare per i punti domani”, ha spiegato Stroll al termine delle qualifiche. A concludere la top ten ci sarà quindi George Russell, il quale aveva trovato l’eliminazione al termine della Q2 per soli otto millesimi proprio nei confronti del pilota dell’Aston Martin: nel complesso, la Williams si è dimostrata competitiva sul tracciato austriaco che, data la sua conformazione, ben si adatta a quelle che sono le caratteristiche della monoposto e che, soprattutto, permette di mantenere di contenere i distacchi e dare l’opportunità a squadre che sono più indietro in classifica di accorciare il gap dai propri rivali. Un’opportunità che il britannico ha sfruttato in pieno e che gli darà l’opportunità di essere il primo in griglia di partenza con scelta libera in tema di pneumatici, con l’obiettivo di riuscire finalmente a conquistare quel tanto atteso primo punto con la Scuderia di Grove.

Non è riuscito ad andare oltre il dodicesimo posto, invece, Carlos Sainz, il quale ha dovuto fare i conti con un fine settimana in cui non è riuscito ad essere incisivo come in altri appuntamenti. Le difficoltà nel far lavorare gli pneumatici anteriori nella corretta finestra di funzionamento, e il conseguente sottosterzo, hanno influito in maniera importante sulle ambizioni dello spagnolo, il quale sarebbe scivolato di un ulteriore posizione se non fosse stato per il tempo cancellato a Sebastian Vettel al termine della Q2 per un leggero superamento dei limi della pista. Sottosterzo che si è fatto sentire in particolare sui lunghi curvoni, come curva quattro e sei, dove avere un anteriore preciso è fondamentale: “Non è stata una giornata positiva. Avevamo faticato sul giro secco già ieri e quindi oggi non ci aspettavamo dei miracoli. Non qualificarsi nelle prime dieci posizioni non è certo ideale ma su un circuito così breve e con valori così ravvicinati bisogna essere perfetti in tutti e tre i settori e io ho un po’ sofferto nel secondo. Rimane la parziale consolazione di poter scegliere la mescola con cui partire, un’opportunità che dovremo cercare di sfruttare al meglio”, ha spiegato Carlos al termine delle qualifiche, il quale avrà comunque la chance di rientrare nella top ten, soprattutto se riuscirà a trovare quel qualcosa in più in partenza come negli anni passati, elemento che in questa stagione è un po’ venuto meno. Giornata difficile anche per Daniel Ricciardo, solamente tredicesimo in griglia, il quale dopo le buone prestazioni del venerdì non è poi riuscito a ripetersi in qualifica, incappando in una delle sue peggiori performance della stagione considerando l’andamento complessivo del weekend: una difficoltà di feeling con la vettura che aveva evidenziato già il sabato mattina durante l’ultima sessione di prove libere, in particolare nelle curve più veloci, elemento che si è poi ripetuto anche nel pomeriggio. Qualcosa di cui anche l’australiano è consapevole, tanto che nelle interviste ha poi dichiarato di non aver compreso a fondo come sia possibile che tutto il buon passo dimostrato al venerdì sia andato perso in meno di ventiquattrore. Per quanto sia vero che le temperature registrare ad inizio weekend erano sensibilmente minori rispetto a quelle del sabato, è difficile pensare che possa essere solo questa la causa della debacle di Ricciardo, che avrà davanti a sé un lungo percorso per ritornare in zona punti.

A fargli compagnia dalle settima fila ci sarà Sebastian Vettel, il quale probabilmente si aspettava qualcosa di più da questa giornata considerando quanto aveva dimostrato nelle sessioni precedenti, dove era riuscito ad entrare con una certa costanza nella top ten. Da una parte, al tedesco è sembrato mancare quel ritmo e quella facilità nella gestione della vettura che aveva dimostrato nelle prime prove libere, dall’altra probabilmente le difficoltà nel riuscire a mettere insieme un giro pulito hanno pesato in maniera importante sulle ambizioni del quattro volte campione del mondo, complice qualche sbavatura di troppo in curva uno, tre (dove finendo leggermente lungo ha dovuto attendere prima di tornare sull’acceleratore perdendo qualcosa in rettilineo) e dieci. Il leggero fuoripista all’ultima curva ha poi portato alla cancellazione di quello che avrebbe potuto essere il dodicesimo tempo più rapido, il che avrebbe comunque potuto rappresentare una buona chance di tornare in zona punti, dato che sarebbe stato tra i primi piloti in griglia con scelta libera in tema di pneumatici. “Ho fatto fatica a mettere insieme i giri oggi e quando la griglia è così compatta su un giro così corto, un errore può essere abbastanza costoso. Quindi non sono così felice dopo le qualifiche di oggi e devo cercare di capire perché non ho trovato il ritmo. Ci può essere ancora una buona gara davanti a noi e sono fiducioso che avremo un ritmo di gara decente domani. Abbiamo una scelta libera di gomme ed è una pista dove i sorpassi sono possibili”, ha poi spiegato il portacolori dell’Aston Martin. A trovare l’eliminazione in Q2 è stato anche Antonio Giovinazzi, il quale si aspettava qualcosa di più considerando le buone prestazioni mostrate durante le prove libere, dove in più occasioni era riuscito a posizionarsi ai margini della top ten: oltre ad una leggera mancanza sui rettilinei, è mancata la velocità in appoggio nei curvoni più veloci, come curva sei e nove, dove l’italiano non è riuscito a pareggiare gli avversari più diretti.

Una giornata a metà, invece, per Nicholas Latifi che, da una parte, può essere contento per la performance messa in pista nel sabato austriaco, ma dall’altra chiaramente non può non mostrare un po’ di rammarico per aver mancato l’accesso alla manche successiva per pochissimi millesimi, il che avrebbe confermato la bontà della Williams su un circuito dove anche nella scorsa stagione la monoposto inglese si era ben comportata. Un piccolo errore durante il suo giro sicuramente ha influito in maniera rilevante sulle possibilità di accedere alla Q2, ma nel complesso si tratta comunque di una giornata positiva. Lo stesso non si può dire per Esteban Ocon, amaramente eliminato già nella prima frazione qualifiche e autore di un deludente diciassettesimo posto: “Non è accettabile essere fuori in Q1, non siamo contenti. Ci è mancato passo da questa mattina e non siamo riusciti a trovarlo. Dobbiamo analizzare cosa sta succedendo perché dal nostro lato del garage la situazione sta diventando difficile. Non sono contento con la vettura, è come se alla fine del giro penso di aver dato tutto ma il tempo non arriva”, ha cercato di spiegare il transalpino al termine delle qualifiche. Un percorso strano il suo, perché nelle libere Esteban aveva dimostrato di avere dalla sua un passo che quantomeno gli potesse consentire di lottare per l’accesso all’ultima manche, come il suo compagno di squadra, ma quel netto cambio di passo in negativo tra il venerdì e il sabato, esattamente come avvenuto per Ricciardo, ha fatto precipitare la situazione, portando ad una cocente prematura esclusione. A concludere la griglia di partenza ci saranno Kimi Raikkonen, autore anche di un largo nella ghiaia durante uno dei suoi tentativi in Q1, e le due Haas di Mick Schumacher e Nikita Mazepin.

Le strategie

Dal punto di vista strategico, Pirelli consiglia l’utilizzo della gomma soft in uno dei due stint come tattica di gara più rapida per giungere al traguardo, con la combinazione soft-media come la più rapida. Leggermente più lenta dovrebbe essere la combinazione soft-hard, mentre quella che prevede l’alternarsi della media e della dura sarebbe un gradino sotto. Attenzione, però, alla questione temperature, perché con il rischio pioggia potrebbero calare anche i gradi presenti sull’asfalto, favorendo la vita della mescola più morbida. Difficile che si ripresenti una situazione simile a quella che si era vista una settimana fa al Paul Ricard, dove l’intesa pioggia durante la nottata e la mattinata aveva completamente lavato la pista, riducendo il grip a disposizione dei piloti.

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