F1 | Ferrari otto decimi più veloce, la ricetta di Vasseur non basta

Il tp della Rossa anticipa un miglioramento complessivo di otto decimi nel 2024. Ma gli altri non stanno fermi

F1 | Ferrari otto decimi più veloce, la ricetta di Vasseur non basta

Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, in un’intervista al settimanale Autosprint ha illustrato il suo programma di governo. La Rossa della prossima stagione secondo i calcoli del capo GeS dovrebbe essere otto decimi più veloce dell’attuale. Con i guadagni così ripartiti: due decimi con gli sviluppi di settembre, altri due decimi ad ottobre e quattro decimi con la nuova vettura, per un totale di otto decimi di secondo guadagnati sulla SF23 vista fino a Spa.

Queste le parole del manager francese: “Secondo il nostro piano di sviluppi, la SF-23 a settembre sarà più veloce di due decimi e di altri due ad ottobre, fino ad arrivare ad un totale di otto decimi nel 2024. Abbiamo un nostro chiaro piano di lavoro, non possiamo perdere tempo pensando agli altri, anche perché non conosciamo i loro movimenti”.

C’è però in queste parole qualcosa che non torna, che stona, che fa quasi impallidire, per non dire deprimere. A conti fatti Vasseur, quasi gonfiando il petto per il grande lavoro che attende gli uomini del Cavallino, ha in realtà affermato una triste verità, ovvero che la prossima monoposto di Maranello non sarà all’altezza della Red Bull, ma non della prossima, bensì dell’attuale, considerando che ad oggi sul passo gara la RB19 fa un altro sport.

Non che qualcuno potesse seriamente pensare di chiudere il gap con i bibitari nel 2024, anche considerando il mistero intorno ai nuovi tecnici già assunti (?) e il loro infinito “giardinaggio”. Insomma il 2024 – molto realisticamente – sarà un prosieguo del 2023. Ma fa riflettere è che la Rossa stia ragionando su un miglioramento che da stagione a stagione è comune più o meno a tutte le squadre, niente di seriamente “rivoluzionario”, decisivo, impressionante.

Quattro decimi tra una nuova auto e l’ultima versione della precedente monoposto non rappresentano un salto di qualità dirimente e risolutivo per le sorti di una squadra che ad oggi pare continuare nel solco di una acquisita “mediocritas”. Non si può andare fieri nel dire seguiamo il nostro programma per progettare una monoposto di mezzo secondo più veloce, senza pensare agli altri. Dovrebbero invece pensarci eccome agli altri, che potrebbero fare molto meglio, ipotesi non così peregrina “Non basta Fred, non basta”(cit.).

La Rossa si condanna di fatto a restare lì nel mezzo, a vedere Verstappen volare con la bibita che mette le ali e tallonata da squadre con meno potenziale e strutture, capaci però di recuperare otto decimi di secondo con un singolo aggiornamento, e non in un anno intero. La domanda la rivolgiamo al capo del capo, al secolo l’ad Vigna e al capo del capo del capo, ovvero al presidente Elkann: ormai la Scuderia Ferrari è questa e soltanto questa? 

Antonino Rendina

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