F1 | Alonso torna sulla scelta di sposare il progetto McLaren Honda: “Nove piloti su dieci avrebbero seguito quella strada”

"Difficile fare delle previsioni senza una sfera di cristallo", ha aggiunto lo spagnolo

F1 | Alonso torna sulla scelta di sposare il progetto McLaren Honda: “Nove piloti su dieci avrebbero seguito quella strada”

Interpellato sulla scelta di sposare il piano della McLaren nel 2015, Fernando Alonso ha precisato come il progetto portato avanti dalla Honda fosse assolutamente interessante, soprattutto dopo l’anno di sviluppo libero avuto dal motorista giapponese nel 2014.

Lo spagnolo, proprio in tal senso, ha precisato come nove piloti su dieci avrebbero seguito quella strada, viste le scarse prestazioni del V6 turbo ibrido della Ferrari e il dominio della Mercedes firmato da Lewis Hamilton e Nico Rosberg. La Honda, almeno sulla carta, garantiva un piano di investimenti estremamente corposo e un progetto tecnico di assoluto livello, aspetti che avrebbero portato molti piloti a fidarsi.

La realtà purtroppo è stata ben diversa, visto che la power unit nipponica non si è rivelata vincente, ma lo spagnolo ha precisato come fosse impossibile prevedere le disastrose annate del 2015 e del 2016.

Ecco le parole di Fernando Alonso: “Penso che in Formula 1 ci sia sempre un solo vincitore. Personalmente sono stato sfortunato in alcune gare, ma è difficile fare delle previsioni senza una sfera di cristallo. E’ facile dirlo adesso, ma quando sono entrato in Ferrari, nel 2010, penso che tutti i piloti sarebbero andati verso quella direzione”.

Sulla scelta di andare in McLaren ha aggiunto: “Lo stesso discorso vale per la McLaren, visto che nel 2014 tutti parlavano un gran bene del loro progetto. Il motore turbo della Ferrari non era all’altezza della situazione e la Honda arrivava in Formula 1 dopo un anno di sviluppo praticamente senza limiti. Sulla carta era una decisione ottima e ritengo che nove piloti su dieci avrebbero seguito quella strada”.

“Non rimpiango molte cose e in realtà sono contento di alcune decisioni”, ha proseguito. “Solo un pilota è felice in Formula 1 e porta il nome di Lewis Hamilton. Essere secondi o settimi poco cambia per quanto mi riguarda. Ho vinto due campionati e conquistato tantissimi podi, obiettivi che gente ricca di talento non è mai riuscita a raggiungere”.

“Probabilmente sono stati tutti sfortunati, ma in Formula 1 funziona così. Ho iniziato dal karting e sono diventato due volte campione, quindi non ho rimpianti”, ha concluso.

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