Sebastian Vettel e le amnesie da traffico

Sebastian Vettel e le amnesie da traffico

E finalmente venne svelato l’arcano.
Abbiamo la conferma, vale a dire, del tallone d’achille del Campione del Mondo in carica.

Sebastian Vettel, Mondiale 2010, probabilmente Iridato 2011, nella sua gara di casa mostra a tutti il punto debole. O, è meglio dire, lo conferma.

Il giovane tedesco (24 anni appena compiuti), infatti, nella gara di ieri è stato costretto a rincorrere. Situazione per lui anomala in un’annata nella quale, fino a poche gare fa, era abituato a ritrovare tutti una volta giunto al traguardo.

Nel freddo del Nurburgring il capoclassifica si è trovato costretto a seguire prima la Ferrari di Alonso e, successivamente, quella di Massa. Superata, tra l’altro e dopo molti giri, grazie all’ennesimo errore Ferrari ai box. In mezzo, un errore da debuttante (seguito, quasi per scherzo, dal suo Mentore Schumacher proprio nella stessa identica curva) che gli ha pregiudicato la possibilità di restare con il gruppo di testa.

Ecco, quindi, il lato debole di Sebastian: i duelli corpo a corpo.
L’avevamo già visto con Webber in Turchia, nel 2010, e con Button, a Spa, sempre l’anno scorso. Quando Vettel si trova ad inseguire non riesce spesso a ripetere le prestazioni che fornisce, invece, quando parte in testa.

La specialità di Sebastian (o il punto forte) è infatti quella di condurre la gara dal primo giro. Una volta partito in testa è difficilissimo recuperare terreno su di lui. In questo ricorda Michael Schumacher. E, appunto, come succede (ora) col tedesco più anziano, i più si affrettano a liquidare la cosa con il merito unicamente della vettura. Basta però rapportare le forze con quelle dei compagni di squadra per ricredersi. Webber, infatti, quest’anno è lontano ben 77 punti.

Se nella condotta di gara in testa dall’inizio la somiglianza con lo Schumacher Ferrarista è marcata, lo stesso non si può invece dire nei duelli. Michael, infatti, anche quando partiva e parte indietro lotta, spintona e si fa strada. Sebastian, in questo, pare ancora ‘timido’. Certo, l’età gioca ancora a suo favore. Michael a 24 anni era ancora a corto di Mondiali, il primo risale infatti al ’94 quando stava per compierne 26.
Seb, però, dall’alto del Titolo conquistato ad Abu Dhabi, non ha dato l’impressione di essere abbastanza aggressivo nè a Silverstone con Hamilton, nè al Nurburgring con Massa.

Se, inoltre, contiamo gli errori commessi sotto pressione (pensiamo al Canada con Button e ieri mentre seguiva Alonso) ecco che il profilo del Vettel ‘cacciatore’ non rispecchia quello del Vettel ‘lepre’.

In tutto questo possiamo anche considerare il fatto che,di essere aggressivi con più di tre gare di vantaggio in termini di punteggio, forse non ne vale proprio la pena. Anche perchè la Red Bull, domenica non pareva al livello di Mclaren e Ferrari. Non dimentichiamo il tempo. La pioggia era data per certa già dal sabato, quindi non abbiamo conoscenze sugli assetti utilizzati dalle monoposto.

Ammesso che la piega della stagione da ora in poi, sotto il profilo delle prestazioni delle squadre, sia quella mostrata a Silverstone e in Germania, questo Mondiale 2011 si avvicina come storia a quelli 2006 e 2009, con Alonso e Button mattatori per la prima parte di stagione e al risparmio nella seconda metà, ad amministrare il vantaggio in classifica.

Gli eventi, come già dimostrato più volte quest’anno, potrebbero ribaltarsi da una gara con l’altra. In questo caso, a pochi giorni di distanza visto che domenica si corre a Budapest, dove le temperature potrebbero essere agli antipodi rispetto alla Germania. E non si sa mai che Vettel ci sbugiardi subito.

Sarebbe interessante, però, vederlo conquistare una vittoria alla Hamilton o alla Alonso, per poter quantificare il suo spessore nella sua completezza.

Anche se, a 24 anni, ancora qualche tempo per maturare glielo possiamo concedere.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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