Pagellone 2015: Ferrari, Vettel e Raikkonen

La Ferrari in questo 2015 è stato l’unico team che ha davvero impensierito le imprendibili frecce d’argento.

Pagellone 2015: Ferrari, Vettel e Raikkonen

FERRARI 9

Il 2015 doveva essere il grande anno per la scuderia di Maranello. Una Rivoluzione cominciata già l’anno precedente, con Marchionne nuovo presidente, poi Vettel nuovo pilota e infine Maurizio Arrivabene nuovo Direttore Sportivo. Una rivoluzione che, alla fine del suo primo anno di vita, ha portato tante cose buone all’interno del team. Prima fra tutte un rapporto disteso e sereno tra i piloti, dato che Kimi e Sebastian sono sempre stati amici. Ha portato al muretto la giusta figura autoritaria, Maurizio Arrivabene, capace di dare animo alla squadra nei momenti più difficili, e di mantenere i piedi per terra nei momenti più felici. Sotto questi presupposti la stagione della Ferrari è partita superando le più rosee aspettative, con subito un podio alla gara inaugurale e addirittura la vittoria nel secondo Gran Premio in Malesia. Da lì una lunga serie di podi che hanno permesso ai due piloti della squadra di Maranello di rimanere stabilmente tra le prime posizioni in ogni gara. Il motore è stato aggiornato in Canada e in Italia dimostrandosi quantomeno affidabile e di poco inferiore al mostruoso Mercedes. Aggiornamenti aerodinamici se ne sono visti praticamente ah hoc per ogni Gp, molti dei quali sono stati imitati da altri team. La Ferrari è stata capace di cogliere gli errori commessi dal team di Stoccarda durante questo anno, risalendo al secondo posto del campionato costruttori a scapito della Williams. Lo stesso hanno fatto i due piloti, che hanno chiuso terzo e quarto davanti ad entrambi i piloti del team inglese.

La Ferrari in questo 2015 è stato l’unico team che ha davvero impensierito le imprendibili frecce d’argento, riuscendo a tenere il loro passo in gara. A turno, Sebastian e Kimi hanno dipinto i podi di queste diciannove gare di rosso, salvo qualche sfortunata occasione in cui entrambe le vetture hanno avuto noie tecniche o in weekend neri per uno dei due piloti. La Ferrari è tornata forte, e questo piace alla maggior parte dei fan della Formula 1, e non solo della Ferrari, perché nei prossimi anni sarebbe davvero bello tornare a lottare gara per gara per la vittoria e per il titolo mondiale. La strada verso questo risultato, per i team di Maranello è ancora lunga, ma per citare il più carismatico degli uomini in rosso: piedi per terra e testa bassa.

Confronto in Qualifica – Vet 15 Rai 4

Confronto in Gara – Vet 14 Rai 4 (un doppio ritiro in Messico)

SEBASTIAN VETTEL 9

Da acerrimo nemico a idolo acclamato nel giro di una stagione. La Ferrari può fare questo ed altro. Erede scomodo di Alonso, Sebastian ha saputo riportare la Ferrari alla Vittoria dopo appena due gare alla guida della rossa. Vittoria che mancava dal lontano 2013, e subito è stato amore tra Seb, la Ferrari e i suoi fan. Sempre in palla con davvero pochi momenti no, il tedesco è salito tredici volte sul podio ed è riuscito a staccare il compagno di squadra in classifica andando a lottare fino alle ultime gare per il secondo posto in classifica, dovendo però cedere il passo allo strapotere della Mercedes. Da vero Showman è riuscito fin da subito a catturare l’attenzione dei fan italiani sfoderando quelle efficaci parole di italiano nei team radio post gara. All’interno del Team ha instaurato un rapporto di dialogo costante e un costruttivo scambio di informazioni con il suo compagno, e in questo modo non ci sono state nemmeno ombre di polemiche interne. Seb è ormai il presente e il futuro della Ferrari, e sicuramente sarà il predestinato per un eventuale successo nella classifica dei piloti 2016. Riuscirà nell’impresa?

KIMI RAIKKONEN 7

Kimi è sempre kimi. O lo ami o lo odi, non c’è una via di mezzo. Vince o perde, lui ha sempre la stessa espressione, tanto che non si capisce cosa frulli in quella testa. Kimi ha fatto una stagione molto altalenante, forse un po’ nell’ombra del nuovo arrivato in squadra. Nel confronto diretto con Sebastian, infatti, ha prevalso solo quattro volte sia in qualifica che in gara. In molte occasioni ha avuto davvero tanta sfortuna, come in Canada, con quello sfortunato testacoda, in Australia, con la gomma montata male al pit, in Malesia, con la foratura nei primi giri causata da Nasr, in Austria, con l’incidente con Alonso, in Ungheria, con il guasto alla power unit, e in Messico, nell’incidente con Bottas. Quando però la Ferrari ha avuto bisogno di lui, Kimi ha sempre risposto con prestazioni all’altezza del suo nome. Il finlandese ha ottenuto tre podi quest’anno, due terzi posti e un secondo posto, e proprio nell’ultimo appuntamento del mondiale ha conquistato il quarto posto della classifica piloti a svantaggio del suo connazionale della Williams. Per il prossimo anno, facendo gli scongiuri e mettendo qualche cornetto portafortuna nella sua macchina, ci si aspetta un bottino di punti maggiori rispetto al 2015, pena la furia di Maurizio Arrivabene.

Matteo Bramati.

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