Il circuito di Monte Carlo

Il circuito di Monte Carlo

Sono pochi ad oggi i circuiti che le monoposto di Formula 1 percorrono da molti anni, tra cui sono annoverati Monza, Silverstone e Suzuka. Ma soltanto uno può vantare il fatto d’essere il tracciato cittadino più famoso e conosciuto: stiamo parlando di Monaco. Situato nell’omonimo principato, si svolge nel quartiere di Monte Carlo, il più famoso in assoluto, nel periodo tardo primaverile in quanto le condizioni climatiche sono favorevoli garantendo nella maggior parte dei casi ottime giornate di sole, adatte sia ai piloti sia al pubblico.

Il tracciato ha da sempre una lunghezza minima di 3 km (3,34 nel 2012) e viene percorso in senso orario. Dopo il rettilineo si trova la prima curva a destra, la Saint Devote, che porta direttamente alla salita Beau Rivage; arrivati sino in cima si svolta a sinistra lungo la Massenet, per giungere poi alla curva Casino e Mirabeau Haute. Subito dopo troviamo una delle curve più famose di tutto il campionato, ovvero il tornantino Grand Hotel Hairpin, la curva più stretta e lenta di tutte dove i piloti sterzano a più di 180° e a circa 50 km/h, seguono poi due curve più semplici ma alquanto insidiose, la Mirabeau Bas e la Portier (famosa per l’edizione del 1988  in cui Senna andò a sbattere e dovette ritirarsi mentre stava dominando la gara) ed il lungo curvone in galleria Tunel, alla cui fine troviamo la Nouvelle Chicane che indirizza verso la Tabac dopo un breve rettilineo. Entrando nella parte finale del tracciato si incontrano due chicane in fila, ovvero la Louis Chiron e la Piscine, poi il tornantino Rascasse e la curva finale verso destra (la Anthony Noghes) che riporta sul rettilineo.

È un circuito, come detto in precedenza,  “vecchio stampo”, poiché non perdona la minima sbavatura ed è molto insidioso a causa dei vari tombini disseminati qua e la, per non parlare dell’enorme sforzo fisico e mentale richiesto al pilota, che deve continuamente cambiare marcia come mai in nessun’altra gara del campionato. Durante il corso degli anni ha comunque subito varie modifiche: alla sua prima, nel 1929, la partenza e l’arrivo erano posizionati sul rettifilo opposto ai box, sul lungomare, e non esistevano molte delle curve presenti nella sezione finale mentre c’era un unico tornantino, detto del Gasometro; dal 1972 abbiamo il rettilineo spostato nell’attuale posizione mentre per la corsia box affiancata si dovrà attendere ancora qualche tempo. L’anno successivo vennero introdotte le curve a S nella parte finale e la Rascasse a causa di nuove costruzioni edili, mentre nel 1976 vennero ridefinite le curve di  Sainte Devote e di Anthony Noges per renderle più lente in percorrenza e quindi più sicure; 10 anni dopo viene ampliata la sede stradale della chicane del porto e vengono così introdotte due curve ad angolo retto, tuttora invariate. Nel 1997 viene modificata la variante delle Piscine rendendola più veloce e spostando le protezioni, che così consentono una maggiore visibilità ai piloti. Nel 2003 avvengono le ultime vere modifiche con l’inserimento di vari cordoli per diminuire nel complesso la velocità di percorrenza ed un ampliamento del tratto stradale nella zona del porto, dove sono state collocate nuove tribune. L’anno successivo vengono definitivamente rivisti i box che assumono una configurazione particolare: gli stessi sono separati dalla corsia box e dal muretto. Molti elementi della monoposto vengono messi a dura prova, dal cambio ai freni al motore, che è sotto continue sollecitazioni a causa delle continue e brusche accelerazioni richieste.

Vari sono stati i piloti, anche piuttosto esperti (vedesi il sopra citato Senna) ad aver compiuto errori durante le qualifiche o la gara. In ordine cronologico:

  • Nel 1955 Alberto Ascari finisce in mare dopo aver perso il controllo della sua Lancia, dove verrà prontamente soccorso.
  • Nel 1967 Lorenzo Bandini muore tragicamente dopo che la sua Ferrari si ribalta alla chicane del porto prendendo fuoco e carbonizzandolo.
  • Nel 1980 Dereck Daly prende letteralmente il volo a bordo della sua Tyrrell innescando un tamponamento a catena dove verrà coinvolto anche Prost; pesanti saranno le accuse di Balestre, l’allora presidente della FISA.
  • Nel 1982 Patrese è in testa ma a causa di un testacoda si vede sorpassare. Vincerà miracolosamente riaccendendo il motore grazie alla discesa presente.
  • Nel 1994 il pilota austriaco Karl Wendlinger si schianta all’uscita del tunnel andando ad impattare contro le barriere: si teme per la sua vita ma fortunatamente dopo quasi 2 mesi si riprende dal coma.
  • Nel 2010 durante le prove libere Alonso finisce contro le protezioni alla Massenet causando gravi danni alla monoposto, non potendosi così presentare il giorno seguente alle qualifiche.

Il pilota più vincente di tutti è stato Ayrton Senna, 6 volte vincitore: 1987 la prima, le altre rispettivamente dal 1989 al 1993; il brasiliano batte la leggenda inglese Graham Hill ed il tedesco più blasonato di sempre, Michael Schumacher, fermi entrambi a 5 vittorie. Unico con quattro vittorie il professore Alain Prost, mentre per quanto riguarda i piloti attualmente partecipanti al campionato i più vincenti sono Fernando Alonso (2006,2007) e Mark Webber, vincitore nel 2010 e nell’ultima edizione di questa gara. La scuderia più vittoriosa è invece la McLaren (ben 15) che distanzia la Ferrari (8) e la Lotus (7). Pochi sanno che proprio su questo circuito si inaugurò la lunga carriera della Ferrari, nel lontano 1950 con la 125; curioso è anche il fatto che tra una prova e l’altra il tracciato venga aperto per la normale circolazione del traffico cittadino.

Un circuito che sa regalare emozioni inaspettate al pubblico e che mette a dura prova capacità fisiche e mentali dei piloti, articolato ma veloce al contempo è difficile da trovare ai giorni nostri, tuttavia proprio a Monaco si rispecchiano queste caratteristiche, degne di un passato che si riflette ancora ai giorni nostri.

 

Andrea Villa

 

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