Gran Premio di Monaco 2013: Anteprima ed orari del weekend

Domenica si corre nel Principato

Gran Premio di Monaco 2013: Anteprima ed orari del weekend

Caramba rieccoci! Tutti pronti per IL Circuito Cittadino? Ma … un momento, prima di imboccare Santa Devota facciamo il punto della situazione, riviviamo i top e i flop della gara “caramba che sorpresa” di Barcellona.

Le due Ferrari questa volta vanno onorevolmente a piazzarsi nei top. Sebbene la qualifica lasci sempre un po’ a desiderare, la dipartita del presidente Luca-Luca al sabato pomeriggio invece non tradisce le aspettative. Con una gara fantastica e con un doppio sorpasso che fa gridare al miracolo, Alonso si è preso la sua seconda vittoria in questo 2013. Massa è ritornato quello di fine 2012, e ha degnamente agguantato un importante podio in vista del campionato costruttori, tutto ciò con una penalità in griglia sulle spalle. Complimenti ad entrambi. Ormai cliente affezionato dei top è il “loquace” finlandese della Lotus. Si dice <<mondiale>> e si pensa alla lotta Vettel-Alonso. Kimi è a -3 intanto, e continua a fare podio. Ottima gara anche per Paul Di Resta, che ha chiuso in Spagna con un dignitosissimo settimo posto, confermando il trend positivo della Force India, che è rimasta a questo round davanti alla McLaren. Precisando, è rimasta davanti a tutte e due le McLaren, una ottava e una nona: visti i precedenti questo piazzamento è sintomo di un’ottima gara per il team di Woking. Buona prestazione anche per Daniel Ricciardo, che dopo avere passato l’intera durata della competizione a lottare nella top ten è riuscito a raccogliere il punto del decimo posto. Festa grande, invece, per Esteban Gutierrez, undicesimo al traguardo: “come una vittoria” dice lui.

Tra coloro che hanno dovuto limitare i danni troviamo i due piloti della Redbull, entrambi fuori dal podio con distacchi pesanti dal vincitore. C’è da dire che gli pneumatici Pirelli non li hanno per nulla aiutati. Anche Adrian Sutil ha dovuto rimontare dal fondo a causa di una ruota che non si riusciva a montare durante il primo pit.

Nei flop troviamo, ospiti d’eccellenza i due piloti Mercedes. Primo e secondo dopo le qualifiche se qualcuno se lo fosse dimenticato. Rosberg limita per quanto può i danni finendo sesto, mentre Hamilton sprofonda drasticamente al dodicesimo posto con un salto di esattamente 10 posizioni. “Overtaken by a Williams!”. Questo dice tutto. Qui si parla di qualcosa di grosso: una vettura che sul giro secco è la più veloce mentre in gara, complici senz’altro le gomme, prende paga da tutti. Continua il periodo buio delle Williams, che ad ogni gara continuano a non trovare nulla di buono: solo brutte figure. Né Maldonado, sul cui talento si potrà discutere a lungo, né il neo-arrivato Bottas sembrano all’altezza di una vettura che, di sé stessa non è all’altezza della concorrenza.

Monte Carlo è uno dei quattro pilastri storici della Formula 1. È un circuito d’eccellenza, un tracciato da campioni. Sull’asfalto del principato sono passate generazioni e generazioni di piloti. La pista di Monaco è particolare: c’è chi la trova noiosa, chi spettacolare, chi la vede come una tappa prestigiosa del circus e chi la vede proprio come un circo. Ad ogni modo il tracciato è unico. Ci sono anche delle regole che valgono solamente in questo tracciato. Per esempio la distanza accorciata a causa della velocità media troppo bassa: a monaco non si percorrono i soliti 305km, basta percorrerne 260 e la gara terminerà; le verifiche tecniche avvengono tre giorni prima del Gp, così le libere sono anticipate al giovedì, e a beneficiarne sono gli hotel e i casinò; la cerimonia del podio è interamente organizzata dalla famiglia Grimaldi. La pista è un continuo saliscendi tra le strade strette del principato di Monaco, un tracciato che non lascia margini di errore, che non ammette nessun tipo di distrazione. Anche con i moderni sistemi di elettronica si dice che Monte Carlo premi ancora la bravura del pilota piuttosto che la competitività del mezzo. Lungo appena 3.340 metri è il tracciato più corto del mondiale, ma nei suoi 78 giri fa registrare un numero di cambi di marce esorbitante: il cambio infatti è pesantemente sollecitato in questo gran premio, così come l’impianto frenante che non sempre riesce a raffreddarsi a dovere; su questo tracciato si registrano i livelli più alti di carico aerodinamico, infatti i piloti devono settare i flap con incidenza massima per rimanere il più possibile attaccati al suolo per avere il miglior grip in assoluto . È lecito riportare la lista dei piloti con il maggior numero di vittorie, perché si parla di nomi illustri: a tre vittorie troviamo Jackie Stewart e Stirling Moss, a quattro Alain Prost, a cinque successi invece si piazzano Garham Hill (nonché Mr. Monte Carlo) e Michael Schumacher, ma il re di Monaco è Ayrton Senna, con sei vittorie sul tracciato monegasco, cinque delle quali consecutive! Per questo gran premio il DRS si potrà attivare solamente in un punto, ovvero sul rettilineo (per quanto possa essere chiamato rettilineo) di partenza: questo tratto è però troppo corto affinché l’ala mobile faccia effetto e sono ormai 2 anni che ne si constata l’inutilità, per la gioia dei nostalgici: ebbene sì, qui a Monaco è come se si corresse senza il Drag Reduction Sistem. La Pirelli porterà, come tradizione, le sue due gomme più morbide: la red supersoft e la yellow soft sebbene il consumo non sia esattamente bassissimo. Negli anni scorsi infatti abbiamo assistito ad un degrado abbastanza consistente, soprattutto della mescola supersoft. La gara di domenica sarà trasmessa in diretta solamente su Sky: sia le qualifiche che la gara saranno trasmesse in differita dalla Rai  rispettivamente alle 18:00 di sabato e alle 21:00 di domenica.

TOP 10 edizioni GP di Monaco

Abbiamo fatto una scelta tra 10 Gran Premi, come per la Spagna, per riassumere quanto meglio possibile le emozioni del tracciato monegasco.

Edizione 1972: i piloti americani Mario Andretti (Ferrari) e Peter Revson (McLaren) sono assenti in quanto  impegnati in America nella 500 miglia di Indianapolis. La casa del cavallino schiera così una sola vettura con Jacky Ickx, mentre il team inglese ingaggia Brian Redman. In un weekend segnato da piogge battenti ed incessanti, in gara dopo 80 giri ad una media bassissima (101 km/h) a vincere è il francese Jean – Pierre Beltoise, che regala alla scuderia inglese British Racing Motors la sua ultima vittoria nel campionato di Formula 1. Secondo giunge il belga della Ferrari, terzo Emerson Fittipaldi su Lotus – Ford.

Edizione 1982: in una rocambolesca gara, segnata dal ritiro di Arnoux prima e di Prost dopo (73° giro dei 76 previsti) a vincere è l’italiano Riccardo Patrese a bordo di una Brabham – Ford non molto competitiva ma molto affidabile. Vittoria che spiazza tutti, tanto che James Hunt, poco prima dell’ufficializzazione dell’ordine d’arrivo, esclamerà:”Ebbene noi siamo in questa situazione ridicola in cui siamo tutti seduti sulla linea del traguardo in attesa dell’arrivo di un vincitore e non ci sembra di averne uno!”; il secondo posto viene assegnato a Didier Pironi su Ferrari ed il terzo ad Andrea De Cesaris (Alfa Romeo). Per attendere un’altra vittoria di un italiano su questo circuito dovremo attendere il 2004, in cui il vincitore è Jarno Trulli su Renault.

Edizione 1984: gara segnata dalla pioggia battente tanto che la partenza viene rinviata di 45 minuti. Il 3 giugno è una data storica per il mondo della Formula 1, poiché vede la nascita di un nuovo campione: è il giovane brasiliano Ayrton Senna, che a bordo della sua Toleman – Hart giunge secondo alle spalle di Prost (McLaren – TAG Porsche) dopo che partiva dal 13° posto. Soltanto la decisione dei giudici di sospendere la gara impedisce al brasiliano di conquistare la prima posizione. Terzo arriva Bellof su Tyrrell – Ford, poi squalificato in quanto le monoposto della scuderia erano risultate sottopeso rispetto a quanto richiesto dal regolamento e lasciando così posto a René Arnoux su Ferrari.

Edizione 1993: in qualifica il più veloce è Alain Prost su Williams – Renault, al suo fianco in griglia c’è il giovane Michael Schumacher su Benetton – Ford. Il giorno seguente a vincere è invece Ayrton Senna, partito terzo dalla griglia, dopo che Prost sconta una penalità di 10 secondi ai box ed il suo motore si spegne, causandone il rientro in gara in 22° posizione; riuscirà a chiudere quarto grazie ad un eccellente prova di forza. Secondo giunge Damon Hill, suo compagno di scuderia, terzo Jean Alesi su Ferrari. Sarà questa la sesta ed ultima vittoria di Senna su questo tracciato, un record tuttora imbattuto.

Edizione 1994: introdotti nuovi sistemi di sicurezza sia sulle monoposto che in pista dopo i tragici avvenimenti di San Marino, tra cui la velocità limitata ad 80 km/h nella corsia box. Sul fronte sportivo l’intero weekend è dominato da Michael Schumacher che ottiene la sua prima pole position in carriera ed il giorno successivo vince senza grandi difficoltà dopo che i maggiori rivali, Häkkinen e Hill, si erano eliminati a vicenda. Secondo Martin Brundle su McLaren – Peugeot, che supera nel finale Gerhard Berger (Ferrari) che deve cedere la posizione dopo il passaggio su una macchia d’olio, finendo lungo con la propria vettura. Weekend sfortunato invece per il pilota austriaco Karl Wendlinger che impatta violentemente contro le barriere all’uscita del tunnel, finendo in coma per un mese; riuscirà a riprendersi, ma l’anno successivo non sarà più lo stesso e abbandonerà il mondo della Formula 1.

Edizione 2000: in una stagione che pare dominata soltanto da Ferrari e McLaren, nelle qualifiche del sabato a sorprendere è l’italiano Jarno Trulli su Jordan – Mugen Honda, che si piazza secondo in griglia alle spalle di Michael Schumacher . il giorno della gara accadde di tutto: la procedura di partenza si ripeté per ben tre volte e la partenza venne posticipata alle 14.30; a vincere dopo 1h49’28’’ è David Coulthard su McLaren Mercedes, seguito da Rubens Barrichello su Ferrari e da Giancarlo Fisichella su Benetton – Supertec, dopo che Schumacher, al comando per 55 giri dei 78 previsti, deve ritirarsi in seguito al cedimento della sospensione sinistra causata dal troppo calore derivante dai tubi di scarico; anche Trulli è costretto al ritiro a causa di un problema al differenziale (36° giro). Nella classifica piloti l’inglese recupera punti sul tedesco, rimanendo ciononostante a 12 lunghezze.

Edizione 2003: gara atipica e curiosa, in quanto non avvengono sorpassi lungo il tracciato ma soltanto durante le soste ai box nel corso dei 77 giri previsti. In qualifica il più veloce è Ralf Schumacher  (Williams – Bmw) che precede il finlandese Räikkönen su McLaren – Mercedes, entrambi montanti gomme Michelin. In gara a vincere è invece il compagno di squadra del tedesco, ovvero Juan Pablo Montoya, unica sua vittoria su questo tracciato nonché la prima di un pilota colombiano; secondo Räikkönen e terzo un Michael Schumacher in rimonta, unico a montare Bridgestone nelle prime 7 posizioni.

Edizione 2007: 78 i giri previsti per un totale di 260 km. Nelle qualifiche ed in gara il migliore è Fernando Alonso su McLaren che vince la sua diciassettesima gara e porta le vittorie della scuderia a 150, facendo segnare anche una doppietta in quanto il suo compagno di squadra, Lewis Hamilton, giunge secondo alle sue spalle; terzo Felipe Massa su Ferrari ad oltre un minuto. In ottica mondiale lo spagnolo e l’inglese sono appaiati a 38 punti, staccato Massa a 33 e Räikkönen a 23, autore di una gara in rimonta che lo collocherà all’ottavo posto.

Edizione 2011: prima gara vinta da Sebastian Vettel su questo tracciato in Formula 1. Il tedesco, a bordo della RBR – Renault precede Alonso su Ferrari e Button su McLaren – Mercedes dopo l’ingresso della safety car in più occasioni: prima per l’incidente tra Massa ed Hamilton in cui il brasiliano ha la peggio ed è costretto al ritiro (32° giro), poi per l’incidente tra Hamilton, Algersuari e Petrov durante una fase di doppiaggio; il russo è poi portato via per controlli medici di sicurezza e per tale motivo è esposta la bandiera rossa.  Schierate nuovamente in griglia le vetture la gara si conclude senza ulteriori sorpassi nelle prime tre posizioni.

Edizione 2012: apportate modifiche di sicurezza lungo il tracciato in seguito al grave incidente di Pérez avvenuto nell’edizione precedente. Il sabato, in qualifica, il più veloce è Michael Schumacher  che però viene penalizzato di 5 posizioni a causa dell’incidente avvenuto nel GP precedente con Bruno Senna, partendo così sesto. La prima fila è composta quindi da Webber su RBR – Renault e da Nico Rosberg su Mercedes. In gara a vincere è l’australiano, sesto vincitore in 6 gare della stagione 2012, che precede Rosberg e Alonso (Ferrari), tutti e tre racchiusi in meno di un secondo. Buona prova di Sergio Pérez che fa segnare il primo giro veloce in gara della sua carriera; Vettel giunge quarto e vede così perdere la testa del mondiale a vantaggio di Alonso (76 a 73), raggiunto anche dal compagno di squadra Webber.

 

Giovedì 23 Maggio

Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 25 Maggio 

Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 14:00-15:00 (Sky Sport F1 HD)

Domenica 

Gara: 14:00   ̶  78 giri  ̶  260,520km (Sky Sport F1 HD)

Distanza a giro: 3,340km

Numero di curve: 19

Senso di marcia: orario

RECORD

Giro prova: 1:13.532 – K Raikkonen – McLaren – 2006
Giro gara: 1:14.439 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h40:29.329 – F Alonso – McLaren – 2007
Vittorie pilota: 6 – A Senna
Vittorie team: 15 – McLaren
Pole pilota: 5 – A Senna
Pole team: 11 – McLaren
Km in testa pilota: 1.459 – M Schumacher
Km in testa team: 3.057 – McLaren
Migliori giri pilota: 5 – M Schumacher
Migliori giri team: 16 – Ferrari
Podi pilota: 8 – A Senna
Podi team: 47 – Ferrari

Albo d’oro

01. 1929 W Grover – Bugatti
02. 1930 R Dreyfus – Bugatti
03. 1931 L Chiron – Bugatti
04. 1932 T Nuvolari – Alfa Romeo
05. 1933 A Varzi – Bugatti
06. 1934 G Moll – Alfa Romeo
07. 1935 L Fagioli – Mercedes
08. 1936 R Caracciola – Mercedes
09. 1937 M Brauchitsch – Mercedes
10. 1948 G Farina – Maserati
11. 1950 J Fangio – Alfa Romeo
12. 1952 V Marzotto – Ferrari
13. 1955 M Trintignant – Ferrari
14. 1956 S Moss – Maserati
15. 1957 J Fangio – Maserati
16. 1958 M Trintignant – Cooper Climax
17. 1959 J Brabham – Cooper Climax
18. 1960 S Moss – Lotus Climax
19. 1961 S Moss – Lotus Climax
20. 1962 B McLaren – Cooper Climax
21. 1963 G Hill – BRM
22. 1964 G Hill – BRM
23. 1965 G Hill – BRM
24. 1966 J Stewart – BRM
25. 1967 D Hulme – Brabham Repco
26. 1968 G Hill – Lotus Ford
27. 1969 G Hill – Lotus Ford
28. 1970 J Rindt – Lotus Ford
29. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
30. 1972 J Beltoise – BRM
31. 1973 J Stewart – Tyrrell Ford
32. 1974 R Peterson – Lotus Ford
33. 1975 N Lauda – Ferrari
34. 1976 N Lauda – Ferrari
35. 1977 J Scheckter – Wolf Ford
36. 1978 P Depailler – Tyrrell Ford
37. 1979 J Scheckter – Ferrari
38. 1980 C Reutermann – Williams Ford
39. 1981 G Villeneuve – Ferrari
40. 1982 R Patrese – Brabham Ford
41. 1983 K Rosberg – Williams Ford
42. 1984 A Prost – McLaren TAG
43. 1985 A Prost – McLaren TAG
44. 1986 A Prost – McLaren TAG
45. 1987 A Senna – Lotus Honda
46. 1988 A Prost – McLaren Honda
47. 1989 A Senna – McLaren Honda
48. 1990 A Senna – McLaren Honda
49. 1991 A Senna – McLaren Honda
50. 1992 A Senna – McLaren Honda
51. 1993 A Senna – McLaren Ford
52. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
53. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
54. 1996 O Panis – Ligier Mugen Honda
55. 1997 M Schumacher – Ferrari
56. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
57. 1999 M Schumacher – Ferrari
58. 2000 D Coulthard – McLaren Mercedes
59. 2001 M Schumacher – Ferrari
60. 2002 D Coulthard – McLaren Mercedes
61. 2003 J Montoya – Williams BMW
62. 2004 J Trulli – Renault
63. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
64. 2006 F Alonso – Renault
65. 2007 F Alonso – McLaren Mercedes
66. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
67. 2009 J Button – Brawn GP Mercedes
68. 2010 M Webber – Red Bull Renault
69. 2011 S Vettel – Red Bull Renault                                                                                                                 70. 2012 M Webber  ̶  Red Bull Renault

Andrea Villa, Matteo Bramati

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