GP Austria: analisi del weekend

GP Austria: analisi del weekend

La gara corsa questa domenica sul Red Bull ring si è rivelata molto interessante sotto vari punti di vista: un tracciato storico torna a far parte del calendario della Formula 1 grazie agli ingenti investimenti del patron della Red Bull Dietrich Mateschitz. Il risultato è stato una gara bella e combattuta ma soprattutto uno straordinario successo di pubblico con le tribune che hanno fatto segnare il sold out grazie anche a prezzi molto popolari.

La Mercedes mette a segno un’altra doppietta con Nico Rosberg vittorioso per la terza volta in questa stagione e sempre più leader della classifica piloti. Una doppietta tutt’altro che scontata se pensiamo che al sabato la prima fila è stata monopolizzata dal duo Williams e che Lewis Hamilton con il testacoda in Q3, oltre che classificarsi nono, ha tolto la possibilità a Nico Rosberg di migliorarsi a causa del susseguente regime di bandiere gialle. Nonostante ciò il passo gara delle due stelle d’argento era superiore e, complici anche strategie errate da parte del muretto Williams, i due alla fine sono riusciti a comandare la corsa. Con la gran partenza Lewis Hamilton ha rimediato agli errori del sabato, anche se probabilmente gli sono costati la vittoria finale che va ad un solido e continuo Nico Rosberg. Ora i punti di vantaggio del tedesco sull’inglese sono 29 e non ci sorprenderebbe se il buon Nico stia facendo più di un pensierino al titolo. Da quella che dalle premesse sembrava essere una stagione noiosa e poco entusiasmante stiamo assistendo all’esatto opposto per cui bene così.

Potrebbe sembrare un’occasione sfumata quella della Williams che non è riuscita a concretizzare la prima fila conquistata al sabato. In realtà il terzo e quarto posto finali rappresentano il massimo che poteva raccogliere il team visto il miglior passo gara delle due Mercedes. Certo se le gare fossero gestite in maniera migliore dai box non sarebbe male, considerando che per colpa delle strategie i due piloti hanno perso secondi (e posizioni) importanti. In ogni caso il sabato è stata una giornata di gloria per il team soprattutto per Felipe Massa che ha conquistato la pole dopo ben 93 gare (l’ultima volta risaliva alla gp del Brasile del 2008). Primo podio per Valtteri Bottas che ha dimostrato avere in un qualcosina di più rispetto al compagno di squadra sulla costanza in gara. Vedremo se il team riuscirà a raggiungere una continuità di risultati che finora è mancata.

Se finire quinti a 18 secondi dal primo rappresenta la miglior gara della stagione, allora non possiamo che guardare impotenti e sconsolati le prestazioni dei due piloti della Ferrari. Fernando Alonso con un’altra gara solida riesce a portare a casa il massimo bottino possibile, correndo una gara in solitaria che si accende forse solo nel finale quando giro dopo giro si avvicina sempre più a Felipe Massa fino a giungere al traguardo in scia al brasiliano. Kimi Raikkonen sgomita molto più indietro del compagno di squadra e termina la gara in un’anonima decima posizione. Nonostante dovremmo essere abituati a vedere una Ferrari così poco competitiva, ogni volta fa male; si attende (come al solito) la prossima stagione per il riscatto.

Non male il week-end per la Force India: ci si aspettava che il grosso dei punti li avrebbe portati a casa Nico Hulkenberg data la penalità da scontare sulla griglia di partenza per Sergio Perez a seguito dell’incidente con Felipe Massa nello scorso gran premio di Canada, e invece Checo ha sorpreso tutti con una gara solidissima in cui ha gestito benissimo le gomme Pirelli riuscendo ad allungare gli stint di gara fino a conquistare il sesto posto finale. Addirittura per un momento si è trovato a comandare il gruppetto di testa per qualche giro salvo alla fine doversi arrendere ed essere sorpassato dalle coppie Mercedes-Williams. Ancora volta il messicano fa meglio del suo compagno di squadra Nico Hulkenberg il quale si deve accontentare del nono posto finale davanti a Kimi Raikkonen e dietro a Daniel Ricciardo.

Ottima gara per Kevin Magnussen che porta a casa punti importanti nel week end in cui ha dichiarato di “sapere che può essere il migliore di tutti anche se ancora deve imparare molto”. Il settimo posto, soprattutto se confrontato con l’undicesimo del ben più esperto compagno di box Jenson Button, gli dà ragione, sperando che questa volta la Mclaren trovi la continuità di risultati che è totalmente mancata dopo il tanto buono quanto fuorviante inizio di stagione.

Week end disastroso per la Red Bull: questo è quanto affermato da Helmut Marko al termine del gp. Non gli si può dare torto dal momento che quella di domenica rappresentava la gara di casa per il team Red Bull e invece si è conclusa con il ritiro a metà gara per Sebastian Vettel e un misero ottavo posto per Daniel Ricciardo. Su questo tracciato la Red Bull è parsa poco competitiva e mai in grado di fare la differenza; sia Chris Horner che Helmut Marko hanno puntato il dito contro il fornitore Renault, reo, a loro dire, di aver fatto un pessimo lavoro per quanto riguarda la power unit. Il brutto week end si completa poi con il doppio ritiro per entrambe le vetture satellite del team Toro Rosso, con un Daniil Kvyat che anche questa volta non ha potuto concretizzare l’ottimo lavoro svolto a causa di problemi tecnici (questa volta ha ceduto la sospensione posteriore). Se consideriamo che gli unici ritiri della gara sono accaduti a piloti Red Bull e Toro Rosso, il disastro è servito.

Per quanto riguarda gli altri: entrambe le Lotus sono finite fuori dalla zona punti con Pastor Maldonado dodicesimo e Romain Grosjean costretto a partire dalla pitlane a causa di un problema al cambio prima della partenza. Da notare come in questa gara, non essendo stato necessario l’ingresso della Safety Car, i piloti (elencati in ordine di arrivo) Bianchi, Kobayashi, Chilton, Ericsson e Gutierrez siano arrivati al traguardo con ben due giri di ritardo dal leader.

Davide Gambardella

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Commenti semiseri alla gara di Spielberg
VOTO 10 AL TROPPO MARTINI CHE SI BEVONO AL MURETTO WILLIAMS Eh no, qui c’è proprio qualcosa che non va,