Ferrari: Raikkonen ormai è una “bandiera” e a Spa gioca in casa…

Il rinnovo del finlandese ha un significato preciso, Raikkonen è molto di più di una seconda guida...

Ferrari: Raikkonen ormai è una “bandiera” e a Spa gioca in casa…

“Un guardiano silenzioso…” dall’Ungheria al Belgio il passo è breve, è un battito (estivo) di ciglia nel quale si racchiude il significato di un rinnovo che è più di quanto possa sembrare. La Ferrari non ripiega sull’usato sicuro, la Ferrari s’affida al suo uomo spogliatoio – chi dice che nello sport non esistono più bandiere? – dimostra di credere pienamente nel suo equilibratore, in quel “metodista” dal quale passano i palloni per un perfetto gioco di squadra. Se il finalizzatore è Sebastian Vettel, e non potrebbe essere altrimenti, la mediana è tutta di Kimi, un “regista” dai colpi delicati, più che una semplice spalla.

La pole di Montecarlo, i recenti podi in Inghilterra e Ungheria, quest’ultimo dal sapore epico, la continua presenza rassicurante e solide alle spalle di chi è destinato alle più alte onorificenze, sono elementi che sommati tra di loro spiegano il perché di un prolungamento di contratto che appare la scelta più logica.

Per vincere servono ingranaggi perfetti, non soltanto quelli che appartengono alla sfera meccanica, ma anche e soprattutto quelli relativi alla sfera umana, poichè la F1 nient’altro è se non una magia dove uomo e tecnologia si fondono in un sinolo di essenziale velocità.

“Un guardiano silenzioso…” un pilota poco avvezzo alle chiacchiere, ma non quel ghiacciolo flemmatico come dipinto erroneamente da alcuni. Kimi vive per le corse, e la sensazione è che sotto sotto viva anche per la Ferrari, dando il meglio di se quando il suo stile di guida illuminato e pulito va di pari passo con la serenità d’animo. Conscio del suo ruolo, concentrato sul mondiale, leale come solo un vero “capitano” può essere, Raikkonen arriva in Belgio nelle migliori condizioni possibili.

Probabilmente non è un caso che la Ferrari abbia annunciato il prolungamento dell’accordo alla vigilia di quella che è considerata la gara del finlandese. Nell’Università della F1 Raikkonen ha sempre impartito lezioni di guida, e i quattro successi in carriera non sono sufficienti a spiegare il rapporto speciale che lega Iceman alle Ardenne. Una pista selettiva, tecnica, che sembra disegnata apposta per essere interpretata con linee pulite e frenate anticipate, con curve lunghe e generose che invitano a privilegiare la velocità in percorrenza rispetto alla staccata violenta.

Raikkonen affronterà il suo quattordicesimo GP del Belgio da assoluto protagonista, pronto a dire la sua nella (difficile) sfida ad una Mercedes che dovrà e vorrà rispondere allo smacco magiaro. La sua esperienza e velocità saranno fondamentali per capire ed interpretare il leggendario tracciato belga, la sua posizione all’interno del team è rafforzata e legittimata da un rinnovo che lo proietta nell’Olimpo dei piloti di Maranello per numero di presenze.

La differenza tra una mera seconda guida e tra un pilota come Kimi si nasconde nei dettagli. Lo scudiero si limita ad alzare il piede quando negli specchietti arriva il condottiero, un campione del mondo come Raikkonen contribuisce in pista e fuori a coltivare sogni che sembravano impensabili soltanto qualche tempo fa. E poi quando un re amato torna nel suo regno per i sudditi è festa grande, a prescindere…Spa, si alzi il sipario!

Antonino Rendina


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