F1 | Guai a trarre conclusioni affrettate per un giro veloce venuto fuori dal freddo…
La Mercedes è logicamente la favorita, ma non bisogna dare peso al cronometro in questa fase...
Può mai essere finito ciò che deve ancora cominciare? E’ questa la domanda alla quale bisogna rispondere per valutare i riscontri della quattro giorni di prove più insolita della moderna F1. I (non) test di Barcellona passeranno alla storia per il maltempo, la pioggia, addirittura la neve, per essere stati un buon rodaggio generale per le nuove monoposto, ma non certo per aver dato indicazioni probanti sulla prossima stagione.
Potremmo spulciare e snocciolare dati e numeri; sarebbe mero esercizio di stile, fine a se stesso. Troppe le variabili, anzi, le incognite. L’incidenza di una variabile può essere ipotizzata, anche calcolata, l’incognita è per sua stessa natura non conoscibile. Montmelò riasfaltato, una temperatura da Olimpiadi invernali, macchine più pesanti e con Halo, mescole diverse rispetto a quelle del 2017. Lasciateli lavorare in pace, tutti indistintamente, senza voler per forza cavare fuori pronostici sballati o previsioni puntualmente smentite. La prima tornata di Barcellona ha meno valore del calcio d’agosto.
Leggo da ieri che il mondiale sarebbe già indirizzato verso la Mercedes, perché Lewis Hamilton ha siglato “sulla sirena” un tempo significativo (non lo riporto nemmeno, tanto lo trovate dovunque) con le gomme medie, quindi di mescola sufficientemente dura. Il sillogismo è presto fatto. Se è veloce con le gomme dure su asfalto freddo chiudiamo baracca e burattini. Già che ci siamo proporrei di non andarci proprio a Melbourne, assegniamo direttamente entrambi i titoli alla Mercedes.
Siamo portati per natura a dare più peso alla forma che alla sostanza. Le poche cose serie ricavabili da questi primissimi (mezzi) test sono state perlopiù snobbate. Il chilometraggio della Toro Rosso motorizzata Honda è una vera e bella notizia, così come la McLaren che ha bisogno di far respirare con prese d’aria aggiuntive il motore Renault, riuscendo poi a girare tantissimo l’ultimo giorno. Woking inizia a vedere la luce in fondo al tunnel?
Ma non bisogna trarre conclusioni affrettate sulla base di mere suggestioni. La Mercedes è la favorita per diritto acquisito, non ci sono allo stato attuale elementi tali da pensare ad un Hamilton in difficoltà nel 2018. L’unico dato certo è che le due regine del 2017, quando le condizioni meteo lo hanno permesso, hanno macinato km senza intoppo alcuno. Il resto sono solo chiacchiere, non c’è infatti controprova al crono della Mercedes, con buona pace per chi ha già iniziato a recitare il requiem al campionato.
Nessuno, nemmeno i soliti beninformati, possono stimare il valore oggettivo del giro Mercedes, né il potenziale nelle corde delle dirette rivali degli anglo-tedeschi. Ognuno pedala per se stesso in questa fase, perseguendo programmi di lavoro di difficile comprensione per i non addetti ai lavori. Se la Mercedes vincerà anche nel 2018 non sarà di certo perché Hamilton è venuto fuori dal freddo con un giro veloce del tutto estemporaneo. Almeno su questo, a differenza che a Barcellona, non ci piove.
Antonino Rendina
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