F1 | Toro Rosso, Hartley contro Gasly: “Non ha rispettato gli ordini del team in Brasile”

"Perché rischiare e lottare quando non si hanno pezzi di ricambio?", ha aggiunto il neozelandese

F1 | Toro Rosso, Hartley contro Gasly: “Non ha rispettato gli ordini del team in Brasile”

In Toro Rosso ultimamente le cose non sono andate proprio per il meglio. Il team si trova al nono posto in classifica costruttori, davanti alla sola Williams, soprattutto perché la scuderia di Faenza ma di proprietà della Red Bull è stata utilizzata dalla Honda come una sorta di laboratorio in vista del 2019. A quanto pare anche tra i piloti non scorre buon sangue: Brendon Hartley, ormai giunto alla sua gara di addio ad Abu Dhabi, a meno di clamorosi colpi di scena sia chiaro, ha puntato il dito contro Pierre Gasly, reo di non averlo fatto passare in Brasile. Il neozelandese era molto più veloce, aveva un passo gara migliore e gomme più fresche rispetto al compagno di squadra, evitando anche di lottare tra loro vista la mancanza di pezzi di ricambio. Si trattava di cedere l’undicesima posizione, niente di eccezionale, ma un eventuale problema a qualche macchina davanti avrebbe certamente favorito la rimonta se ci fosse stato davanti Hartley rispetto a Gasly, ma il francese ha deliberatamente ignorato gli ordini di scuderia, un po’ come fece Verstappen in passato a Singapore con Sainz. Insomma, in Toro Rosso non sono certo i numeri uno nel farsi rispettare.

“Pierre ha fatto un bel discorso sugli ordini di scuderia ai media – ha detto Hartley ad Autosport –  ma non ha detto le stesse cose quando l’ho lasciato passare molte volte, anche per posizioni non di vertice, compromettendo talvolta la mia gara per aiutare lui o i punti sicuri della squadra. Mi hanno detto che avrebbe lasciato passare una volta arrivatogli dietro, e ogni giro mi dicevano che mi avrebbe dato strada in curva 4. Ho fatto un lavoro migliore nella gestione di gomme e carburante e andavo più veloce di lui nel passo gara, quindi la squadra ha visto che avrei potuto prendere punti rispetto a lui se qualcuno avesse avuto dei problemi tecnici, cosa che alla fine non è avvenuta. Non ha senso per noi combattere, specialmente quando il team ci dice di non farlo perché non abbiamo pezzi di ricambio. Sono sempre per le corse, ma se mi viene detta una cosa, allora non ho intenzione di andare contro agli ordini di scuderia rischiando di danneggiare una delle due macchine. Il team era stato chiaro nella riunione, non c’era molto di cui discutere. Abbiamo linee guida chiare sugli ordini di scuderia, soprattutto dopo lo scontro avuto in Cina”.

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