F1 | Red Bull, Max Verstappen: “Non c’è nulla di cui preoccuparsi”

Solo sette giri per l'olandese nelle FP2: "Non è la fine del mondo, siamo ancora in lotta per la vittoria"

F1 | Red Bull, Max Verstappen: “Non c’è nulla di cui preoccuparsi”

Solo sette le tornate completate per Max Verstappen nella seconda sessione di libere sul circuito di Marina Bay. La Formula 1 torna a Singapore per la prima volta sin dal 2019, mentre gli occhi sono puntati non sulla pista, quanto sugli “scandali” finanziari: la Red Bull sembra aver sforato il tetto imposto dal budget cap e diverse sono le speculazioni riguardo alle conseguenze. Mentre si apre la sfida nei piani alti, resta ancora la pista a parlare: la Mercedes torna alla carica, mentre il campione del mondo Verstappen – che oggi compie venticinque anni – insegue a poca distanza, solo ottantaquattro millesimi tra i due. Nella seconda sessione, però, Verstappen limita la sua azione in pista, completando solo sette giri, di cui due veloci, che gli valgono soltanto la quarta posizione. Il distacco dal leader, stavolta, è abbastanza ampio, quasi quattro decimi, ma nulla è ancora perduto: i cambi di set-up hanno probabilmente sconvolto il piano di lavoro della Red Bull, che avrà solo una sessione a disposizione per recuperare in vista della qualifica. Partire davanti sarà fondamentale, su un circuito cittadino come quello di Marina Bay, anche perché Verstappen si gioca molto: se le stelle dovessero allinearsi, l’olandese potrebbe diventare nuovamente campione del mondo a cinque gare dalla fine del mondiale.

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E’ andata bene nelle libere 1, la vettura era abbastanza competitiva. Nelle libere 2 abbiamo voluto provare alcune cose, ma abbiamo perso un po’ di tempo innanzitutto per apportare le modifiche, ma poi abbiamo ancora cambiato i nostri piani e le modifiche hanno richiesto ancora più tempo – ha spiegato Verstappen – non sono riuscito a girare molto e i nostri tempi non sono rappresentativi. C’è ancora tanto margine di miglioramento e non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il giro con le soft non è un riferimento, dobbiamo capire però cosa è andato male. Qui il long run non è importante, dobbiamo concentrarci sul giro veloce, aver mancato la simulazione gara non sarà la fine del mondo. Siamo ancora in lotta per la vittoria, siamo ottimisti“.

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