F1 | Minardi su budget cap: “Per la Formula 1 è arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo”

"L'attuale struttura non favorisce l'entrata in scena di nuove squadre", ha affermato il Manager faentino

Minardi ha analizzato i punti principali del budget cap
F1 | Minardi su budget cap: “Per la Formula 1 è arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo”

In un’intervista concessa ai microfoni del proprio sito ufficiale, Giancarlo Minardi ha parlato del budget cap e dei “paletti” imposti dal regolamento tecnico che entrerà in vigore a partire dalla stagione 2021, evidenziando come Liberty Media e FIA debbano rivedere alcuni piani per il futuro della categoria.

Secondo il Manager faentino, attuale Direttore dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’attuale impostazione del budget cap, unito al regolamento “stringente”, non aiuta l’entrata in scena di nuovi motoristici/costruttori. Un punto importante che l’organizzazione statunitense, diretta da Stefano Domenicali, deve analizzare e correggere.

“Per la Formula 1 è arrivato il momento di sedersi intorno ad un tavolo e scrivere un libro completamente nuovo, senza rinnegare il passato”, ha affermato Giancarlo Minardi. “Proprio nelle settimane scorse è stata approvata la regola del congelamento delle Power-unit, a partire dal 2022 fino al 2025. Ma non è l’unica novità. Da questa stagione debutta il budget cap, una novità importante per il Circus. Contrariamente al passato, oggi la Formula 1 costa molto di più rispetto al ritorno di immagine che può garantire ad una casa costruttrice”.

“Questo certamente non favorisce l’ingresso di nuove squadre o nuove case”, ha proseguito. “Una voce molto importante sul budget dei team è senza alcun dubbio il costo della motorizzazione. Quei soldi si potrebbero spendere nello sviluppo della macchina e avere un campionato ancora più competitivo. Se il congelamento serve per fare un punto a capo e trovare una direzione molto meno onerosa, che possa aprire al tempo stesso le porte a nuovi arrivi, allora sono favorevole a questa scelta. Continuo a sostenere che il budget cap così com’è stato studiato non sia la strada giusta poiché ci sono voci molto importanti che sono state escluse. Sono stati inseriti numerosi paletti che creano obbligatoriamente delle differenze tra le squadre”.

“Se si vuole mettere un tetto massimo di spesa, deve comprendere tutte le voci, senza alcuna esclusione. Starà poi al team valutare al meglio come spenderlo: se prendere il pilota o il tecnico migliore, andare in pista per dei test o altro ancora. Così facendo si mettono tutte le squadre sullo stesso piano, favorendo anche la ricerca di sponsorizzazioni. A quel punto entra in gioco l’abilità, la capacità organizzativa e creativa della squadra stessa. La Formula 1 ha bisogno di una ventata di aria fresca”, ha concluso.

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