A Montecarlo il principe è Hamilton

L'inglese interrompe un digiuno partito lo scorso ottobre

A Montecarlo il principe è Hamilton

E’ partito con la pioggia e sotto safety car il Gp di Monaco. Per sette tornate, senza un motivo valido si è quindi vissuto il classico trenino.

A spezzare la noia ci ha pensato Kvyat ai box per un problema allo sterzo e poi rientrato in pista ultimissimo. Pronti via al giro 8 ed è VSC pr Jolyon Palmer contro le barriere. Poco dopo sarà il turno della Ferrari di Raikkonen, per due volte a far visita al muro con conseguente ritiro.

Intanto al vertice Ricciardo continua in testa davanti a Hamilton, fatto sfilare da Rosberg.

Con l’apparire del sole al giro 15 è iniziato il valzer dei pit stop e il passaggio dalle full wet alle intermedie.

Al giro 22 nuovo episodio. Nel tentativo di sorpassare Magnussen Kvyat lo accompagna sul guard rail della Rascasse. Potranno riprendere entrambi ma la Toro Rosso del russo ci ha lascerà qualche detrito.

Degna di nota la gara di Verstappen, al via dalla pit lane dopo l’incidente in qualifica e armato di telaio inedito, che in poche tornate si è arrampicato fino alla top ten.

Con le varie soste la Mercedes #44 ha avuto la meglio sulla Red Bull #3. Sempre terzo Rosberg, poi Perez, grazie alla strategia e Vettel.

Al giro 32 Hamilton monta le ultrasoft, seguito da Rosberg e da Ricciardo. Per quest’ultimo stop lunghissimo. Indecisione su quale mescola mettere. Alla fine si opta per le supersoft ma ormai la leadership e andata. Soft per Vettel.

Giro 36 ancora una VSC, questa volta per la Red Bull di Verstappen autore di una strisciata alla Massenet.

Ennesima lotta al vertice Ricciardo cerca la manovra su Hamilton. L’inglese si difende e per poco l’australiano non sbatte. Nel frattempo sul podio virtuale c’è Perez, mentre Rosberg penalizzato durante la sosta viaggia in sesta piazza.

Dopo 45 giri sul fronte gomme la maggior parte dei piloti è su ultrasoft. Morbide per Force India e Ferrari, supersoft per Williams, Red Bull e McLaren.

Dalla direzione arriva l’avviso: “Nessuna azione per il duello Hamilton- Ricciardo, mentre 10 secondi di penalità per Wehrlein per aver girato troppo veloce in regime di VSC”.

Giro 50 nuova VSC. Dal box chiedono a Nasr di far passare Ericsson, dati dati più veloce. Il brasiliano non accetta e si arriva allo scontro alla Rascasse con detriti vari sul tracciato.

Al giro 58 errore di Gutierrez con la Haas. Arriva lungo alla Rascasse ma per lui nessun danno.

Unico ulteriore brivido un sacco di plastica apparso al giro 69.

Per il resto è stata una cavalacata made by Lewis Hamilton, a digiuno di vittorie dal lontano GP del Texas 2015. Sul podio con lui un deluso Ricciardo, convinto del successo finché la strategia non l’ha messo nei pasticci e uno splendido Sergio Perez, assente dalla top 3 da Sochi 2015.

Quarto Sebastian Vettel in una domenica davvero avara di gioie per la Rossa, che dovrà riflettere e rimboccarsi le maniche in vista del Canada.

Quinto un ottimo Fernando Alonso, bravo ad usare la malizia dell’esperto per avere la meglio sulla concorrenza meglio equipaggiata. Sesto a conferma della crescita della VJM09 Nico Hulkenberg, poi un Nico Rosberg, penalizzato dalle soste, Carlos Sainz con l’unica Toro Rosso superstite, Jenson Button a completare la doppia top ten McLaren e il duo Williams, in evidente disagio sulle strade lente del Principato, con Massa decimo e Bottas undicesimo.

A seguire le Haas di Gutierrez e Grosjean, questo per diverse tornate tenuto dietro da Wehrlein., quindi proprio la Manor del tedesco, quattordicesima. Quindicesimo il collega di colori Haryanto. Ritiro per Ericsson.



Chiara Rainis

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