Vettel raggiante per il titolo: “Sono senza parole”

Sebastian Vettel ha dichiarato di aver scoperto di aver vinto il titolo di campione del mondo di F1 2010 solo dopo aver tagliato il traguardo del GP Abu Dhabi. Il tedesco della Red Bull ha vinto la gara e il titolo grazie al settimo e ottavo posto di Fernando Alonso e Mark Webber che hanno pagato scelte strategiche non ottimali.

“Ad essere onesto non sapevo nulla” ha dichiarato Vettel. “Lo immaginavo. Negli ultimi dieci giri il mio ingegnere mi consigliava aiutandomi a portare la vettura al traguardo. Mi chiedevo perchè era così nervoso. Ho pensato di essere in una buon posizione e lui mi ha detto ‘sembra andare bene’. Non sapevo cosa significasse. Mi sono concentrato su me stesso, poi mi hanno urlato via radio che abbiamo vinto il campionato mondiale. Sono un po’ senza parole onestamente, non so cosa si dovrebbe dire in questi casi. E’ incredibile. Sono andato a letto pensando alla gara, a cosa sarebbe successo. Ho immaginato un po’ e avevo una buona sensazione”.

Vettel ha riflettuto sui suoi alti e bassi della stagione: “Abbiamo visto incredibili battaglie e una stagione serrata” ha detto. “Non so quante volte ci sia stato un nuovo leader. Alcuni sono stati dati per spacciati in fretta e invece sono tornati in lotta, come Fernando, sono tornati forti. Lewis Hamilton è tornato e si è portato al comando a un certo punto. Potrei scrivere un libro parlando delle gare in cui avremmo potuto ottenere di piu’. Ci sono stati dei ritiri, tutti noi abbiamo avuto alti e bassi. E’ stata una stagione intensa e dura, a volte ignorando cio’ che diceva la gente e provando a fare il massimo. Questo è stato il mio approccio alla gara ed ha funzionato. E’ stata una stagione difficile per tutti noi, fisicamente e soprattutto mentalmente. Ho continuato a credere in me stesso e oggi è una giornata speciale. Quindi sono stato al comando del campionato una sola volta, ma quando contava. Per qualche ragione non ho ancora realizzato quello che è successo. E’ strano, probabilmente lo realizzero’ quando andro’ a letto o forse quando mi svegliero'”.