Non solo Mercedes e Ferrari, la F1 ha bisogno del ritorno ai vertici della McLaren

Uno dei temi più interessanti delle prossime stagioni sarà la definitiva rinascita di Woking

Non solo Mercedes e Ferrari, la F1 ha bisogno del ritorno ai vertici della McLaren

Non è facile restare aggrappati al proprio retaggio e alla propria storia quando si piomba in un tunnel senza via d’uscita. Eppure la McLaren, a differenza della “cugina” Williams, dopo gli anni bui del fallimentare progetto Honda sta lentamente risalendo la china, è una squadra rinnovata, giovane, sbarazzina e con buone idee. Un team fatto di tecnici e piloti di talento.

Deve essere stato piuttosto duro portare in giro per il mondo il vessillo della monoposto dei mondiali di Ayrton, Prost, Hakkinen, Hamilton e lottare per le posizioni di metà schieramento, lontana dal vertice. Soprattutto in una F1 così statica da asfissiare, dove è quasi impossibile ribaltare i valori in campo (e a livellarla un po’ dovrebbero servire appunto i nuovi regolamenti del 2021).

Eppure, diretta da un team principal capace come Andreas Seidl e facendo leva su due ottimi tecnici come James Key e Peter Prodromou, la McLaren è riuscita a uscire dalle sabbie mobili di centro gruppo, riaffacciandosi timidamente nelle posizioni più nobili. Il podio conquistato da Carlos Sainz in Brasile rappresenta per certi versi la chiusura del cerchio, la fine di incubo che durava da troppo, con una McLaren che mancava sul podio dalla gara inaugurale del 2014. Un’intera era ibrida fatta di delusioni e amarezze, prima di (ri)trovare smalto e vivacità con una coppia piloti giovane ed entusiasta come quella composta da Sainz e Norris.

Come dicono gli inglesi “the best is yet to come“, per questo l’evoluzione della rinnovata e ringiovanita Macca è da seguire con grandissima attenzione. E anche con un po’ di affetto, perché non dovrebbe esserci appassionato vero di F1 che non si auguri in cuor suo di rivedere Woking lottare per la vittoria.

Non per fare i nostalgici, ma la F1 non può fare a meno della squadra che insieme alla Ferrari ha scritto le pagine più epiche di questo sport. La sfida tra Niki Lauda e James Hunt era Ferrari contro McLaren. A Suzuka nel 1990 c’erano Prost su una Ferrari e Senna sulla McLaren. Il duello Schumacher – Hakkinen a cavallo del ventunesimo secolo ha segnato un’intera generazione, che ha pianto due volte, nel 1998 e nel 2000, ma per motivi diversi.

Questo è la McLaren, è storia. E allora va già bene ritrovarla quarta, a ridosso delle big, sperando che il processo di crescita sia solo agli albori.

Non potremo vincere fino al 2023, lo sappiamo, perché è un percorso complicato, ma non sacrificheremo il 2020 e vogliamo crescere anno dopo anno per tornare lì dove ci compete. Non è un mistero che con i nuovi regolamenti tecnici la nostra squadra intende tornare a battagliare per le posizioni di vertice della classifica” così il team principal Seidl, uno che da quando si è insediato non ha sbagliato una mossa; compresa quella di assicurarsi il motore Mercedes dal 2021. Non resta che attendere il definitivo ritorno di Woking, consapevoli che il peggio è passato, e che la migliore nemica della Ferrari è viva e lotta con noi.

Antonino Rendina


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