Kvyat: “Ben vengano le gare in notturna”

Il russo promuove la sensazione "spaziale" di correre con il buio

Kvyat: “Ben vengano le gare in notturna”

Ha debuttato in F1 nel 2014 reduce da una carriera nelle categorie minori non troppo corposa e tuttavia densa di vittorie. Passato un anno a farsi le ossa alla Toro Rosso dove ha raccolto forse meno di quanto avrebbe meritato, Daniil Kvyat viaggia ora su una Red Bull abbastanza lontana da quella dei tempi d’oro di Vettel. Questo quanto ci ha raccontato in esclusiva a Monza.

Considerato l’avvio di campionato complicato ti è mai sorto qualche dubbio in merito alla scelta di passare così in fretta ad un top team?

No per nulla. E’ vero che all’inizio non è stato semplice visti i tanti problemi di affidabilità sulla mia RB11, tuttavia le difficoltà fanno parte della vita, quindi bisogna saperle affrontare e poi in fin dei conti non mi posso lamentare, sono settimo nella generale a 58 punti…

Si è parlato spesso di una tua pronta sostituzione con il giovanissimo Max Verstappen. Ti hanno infastidito questo voci o ti hanno lasciato del tutto indifferente?

Mah…Io di solito non seguo il “gossip”, quindi certi argomenti non mi interessano

Che differenze hai trovato nel modo di lavorare tra le due squadre?

Non molte in realtà, forse solo un po’ nell’approccio. Qui ci sono cinquecento persone ad esempio, quindi possiamo parlare di numeri, ma la qualità è la medesima. A Faenza infatti c’erano persone di grandissimo talento…

Nelle ultime corse hai dimostrato di essere in crescita. Merito tuo, della macchina o del motore un po’ più potente e robusto rispetto alle prime fasi del mondiale?

Io non c’entro! Diciamo che tanti elementi assieme hanno portato ad un certo progresso. Purtroppo il mio 2015 è cominciato in Australia con un guasto al cambio che non mi ha permesso neppure di schierarmi in griglia, ma già da Barcellona le cose si sono messe a funzionare e da lì è partito un processo a catena

L’anno scorso ti sei confrontato per la prima volta con un tracciato mitico come Montecarlo. Che impressione ti ha fatto?

E’ certamente una pista leggendaria. Non c’è una parte brutta. In particolare mi sono piaciute le chicane e la sezione della piscina

Si dice che dal 2016 la tua gara di casa a Sochi si disputerà a maggio e non più ad ottobre e possibilmente in notturna. Cosa ne pensi da uomo del posto?

A me non cambia molto correre in una data piuttosto che in un’altra. Per quanto riguarda la questione serale invece mi pare un’idea carina anche se c’è sempre il rischio di avere delle temperature molto basse. Comunque chi di dovere saprà decidere per il meglio

Per un pilota gareggiare con le luci artificiali rappresenta un’insidia in più?

No anzi è una figata perché sembra di essere nello spazio. Fosse per me farei metà corse con il sole e le restanti con il buio

In Ungheria hai saggiato il podio della F1. Te lo aspettavi? Che emozioni hai provato?

Forse non me lo aspettavo però quando ho visto che pian piano recuperavo ci ho creduto. Di certo è una sensazione speciale perché sai quanto hai dovuto rimboccarti le maniche per arrivare ad un obiettivo che però in realtà è solo uno dei tanti

A proposito di mete da raggiungere. Da qui ad Abu Dhabi cosa vorresti fare?

Continuare a migliorare e a segnare punti pensati. Niente target specifico…

Chiara Rainis

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