Horner: “I pneumatici rimangono un mistero”

Il capo della Red Bull ammette le difficoltà nel trovare la strategia ideale

Horner: “I pneumatici rimangono un mistero”

Il team manager della Red Bull spiega che la sua squadra non è ancora del tutto stata in grado di capire le gomme Pirelli in quella che è stata finora una stagione molto complicata.

In Canada, se la Ferrari ha perso la vittoria a causa della strategia a una sola sosta, anche la Red Bull ha commesso un errore simile e poco è valso il tentativo di Sebastian Vettel di montare le Supersoft a sette giri dalla fine. Ma di errore si è trattato? Mentre la decisione di uno stop non ha funzionato per Red Bull e Ferrari, la Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez hanno agguantato il secondo e il terzo posto utilizzando la stessa strategia. “In Canada è stata una gara difficile, e abbiamo alcune cose su cui riflettere e da cercare di capire”, ha commentato a freddo Chris Horner. “Alla fine abbiamo recuperato alcuni punti buoni in chiave campionato, battendo Fernando. Lewis Hamilton ha vinto ha adottando una strategia diversa e a un certo punto sembrava possibile vincere osando una sola sosta. Le cose sono complesse al momento, questo è sicuro”.

L’inglese ammette che non sa raccapezzarsi in questo periodo: le variabili in gioco, col deterioramento delle Pirelli, sono tali che ad ogni gara la squadra fatica a ottenere risultati, anche a parità di strategia. “La strategia è molto difficile da leggere, si devono compiere scelte ponderate in gara sulla base del feedback che avete dalla vostra auto e le informazioni che vengono dagli altri piloti, ma se si pensa che due piloti hanno compiuto una gara a una sola sosta partendo dal 15° posto e dal retro della Top 10 e sono giunti terzo e secondo, è chiaro che il funzionamento dei pneumatici resta un mistero. Comunque noi eravamo in testa fino al 15° giro e siamo stati secondi a sette giri dalla fine, per cui non eravamo andati così male, a parte il degrado nel finale. Direi che dire che la F1 è una lotteria è una parola troppo grossa, ma certamente è impegnativo cercare di essere al top”, ha concluso Horner.

Lorena Bianchi

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