F1 | #PajelleBelle del GP Spagna 2019

Voti semi-seri dopo il quinto appuntamento

Hamilton stupisce, Bottas meh, Verstappen di forza: ecco le PaJelle del GP di Spagna 2019.
F1 | #PajelleBelle del GP Spagna 2019

Si è concluso il quinto appuntamento del Campionato di F1 2019, tenutosi in Spagna sul circuito del Montmeló (o di Catalogna, o di Barcellona, insomma decidete voi). Incredibilmente (?) hanno vinto le Mercedes-AMG, che inanellano la quinta doppietta consecutiva. Diamo quindi uno sguardo simpatico, sia nei voti sia nei commenti a seguito, dei primi dieci classificati. Più i bonus. Perché alla fine è meglio essere tutti Ricciardo: con un bel sorriso, (quasi) sempre.

PaJelle del GP di Spagna 2019

– Lewis Hamilton: 9. Alla partenza ricorda a tutti (Bottas) che il martello è più forte dell’ascia e si prende la prima posizione. Al 18° giro stava già doppiando le Williams. Al 46° maledicendo Stroll per aver fatto entrare la Safety Car. Al 66° sorseggiando un caffè sotto la bandiera a scacchi. Quando si parla di esprimere il talento per un’ora e mezza consecutiva, chiamare Lewis. CHIODO SCACCIA CHIODO

– Valtteri Bottas: 6. Quello che mangia Sabato mattina ha qualcosa di eccezionale, superlativo: da porridge position insomma. Ma evidentemente il suo chef viene legato e nascosto nel motorhome Mercedes, dovendosi accontentare di quello che offre la mensa del paddock domenicale. E così si spegne dopo tre curve, mai in grado di infastidire il compagno di squadra. QUI LA LAMA NON M’AMA

– Max Verstappen: 8. Una cosa è certa, quando parte in mezzo a due Ferrari riesce a fregarle entrambe. Il torello più aggressivo d’Olanda ha un passo gara molto buono, tanto che la Red Bull decide di fargli fare una doppia sosta programmata con gomme più morbide della concorrenza. Ed Honda gongola. OLÉ OLÉ

– Sebastian Vettel: 5. Gioca tutte le sue carte (probabilmente non più di una coppia di jack) alla prima staccata, dove maciulla la gomma subendo vibrazioni tali da ricordargli il suo primo Nokia 3310. Per il resto gioca con il compagno di squadra a capire cosa deve fare, ma il suo ingegnere di pista ne sa meno di lui. NON LA VETTURA, MA LA TESTA GIRA

– Charles Leclerc: 5. Amato, desiderato ed in parte giustificato, perché Sabato quando gli dicono che per fare bene “qui c’è da grattarsi”, lui pensa lo debba applicare al fondo della sua SF 90. In gara sembra avere più passo del compagno di squadra ma non riesce mai veramente a chiudere il gap con quelli lì davanti. Alla fine anche il suo ingegnere si affida al Tetris per la strategia e gli ordini di squadra: VADI LEI, NO PRIMA LEI

– Pierre Gasly: 6. Onestamente non ricordo cos’abbia fatto di interessante oltre al pit-stop in cui lo hanno inquadrato, ad ogni modo già nell’allora GP2 il francese ha sempre dimostrato una certa costanza nel finire a punti. Ed a fine stagione conta tutto, come predica Pedro Capó. LENTO Y CONTENTO, CARA AL VIENTO

– Kevin Magnussen: 7,5. Il pilota con i biscotti più buoni dell’intero paddock conduce una gara molto intensa, dove sembra finire in crisi verso la metà. Ricordandosi però che dentro la sua tolla non ci sono ago e filo della nonna, si rianima e conclude in settima posizione, non lasciando passare niente e nessuno. Tipo il compagno di scuderia. SUCK MY BISCUIT

– Carlos Sainz Jr.: 8. Gara di Casa per uno spagnolo che guida una McLaren negli anni precedenti stava a gatto nero che passa sotto le scale e rompe un vetro. Ma il numero 55 continua a sfatare miti e leggende, compiendo una piccola eppur importante rimonta, oltreché dare punti ineluttabili agli uomini di Woking. I AM CARLOS

– Daniil Kvyat: 7,5. Lo si prende in giro, non si aspetta altro che il suo fallimento, ma quando non se ne parla il russo compie dei weekend che fanno capire perché correva in prima squadra. Sorpassi puliti e precisi per dare altri punticini a Faenza. Magari gli daranno la cittadinanza onoraria, io un po’ ci spero. SON TIMIDO QUANDO VOGLIO

– Romain Grosjean: 6. Merita la sufficienza solo perché riesce ad arrivare a punti per la prima volta in stagione. Ma ama così tanto i dossi che se li fa per tre volte in quattro giri nel finale, perdendo due posizioni e rischiando di essere usato come nuovo pilastro per il motorhome Haas da Steiner stesso. È UN BRAVO RAGAZZO, MA NON SI APPLICA

Pajelle Bonus

– Lance Stroll: 10. Quando tutto sembrava noioso come il lasso di tempo tra la Domenica sera ed il Lunedì Mattina, ci pensa lui con la sua rosa monoposto a chiudere in anticipo su Norris e causare l’ingresso del gioiosissimo Maylander. ANIMA DELLA FESTA

– Misson Winnow: 10+. Ha fatto bene l’Australia ad indagarli, perché il brand collegato a Philip Morris sta facendo crescere la voglia di fumare a tutti i ferraristi, i quali sentono la necessità di alleviare la rabbia al termine di ogni corsa. GENI DEL MARKETING

– GP di Spagna: 4. Un tracciato che è ormai diventato piccolo, dove sorpassare risulta difficilissimo con queste F1. Dicono che dall’anno prossimo non sarà più in calendario, vedremo. NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE

 

Crediti Immagine Copertina: Mercedes-AMG Petronas Motorsport

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