F1 | Leclerc: “In Ferrari tanta pressione, ma è un grandissimo onore guidarla”

"Una volta arrivato in Formula 1 guardavo già la macchina rossa", ha detto il monegasco

Leclerc ospite di Alex Zanardi martedì sera durante la trasmissione "Non mollare mai"
F1 | Leclerc: “In Ferrari tanta pressione, ma è un grandissimo onore guidarla”

Charles Leclerc nelle ultime settimane è diventato, possiamo dire ufficialmente, il pilota di punta della Ferrari, dopo l’addio del campione Vettel e l’arrivo di Carlos Sainz, il tutto ovviamente dal 2021. Il monegasco è stato ospite in diverse trasmissioni, è testimonial per un marchio importante e sta facendo parlare di sé per tutte le iniziative benefiche di questi mesi. Ha aperto un canale Twitch, dal quale trasmette le sue gare virtuali e chiaramente questo gli mette addosso una pressione non indifferente. Martedì è stato chiamato da Alex Zanardi, leggenda del nostro sport non solo motoristico, durante il programma trasmesso su RAI 1 “Non mollare mai”. L’ex pilota della Williams e della Lotus gli ha chiesto innanzitutto se avverte questa pressione.

“C’è pressione, si sente una grande responsabilità, ma credo sia così anche a 30 anni quando un pilota sale su una Ferrari – ha detto Leclerc. Io però parto dal presupposto che ogni volta che entro in macchina mi concentro sul lavoro che devo fare, e se lo faccio alla perfezione, ho fiducia sul fatto che i risultati arriveranno”.

“Le mancanze di mio papà e di Jules mi hanno reso mentalmente più forte e mi hanno permesso anche di capire che c’è dell’altro oltre al motorsport, ossia la famiglia, che è la cosa più importante. Quando tutto va bene non te ne accorgi più di tanto. Correre mi ha sempre fatto bene, anche quando ho perso loro, perché è la mia passione, sono contento di guidare quando sono in macchina. Con Anthoine (Hubert, ndr) è stato diverso, perché ogni volta che passavo nel punto del suo incidente a Spa, è stato molto difficile, avendo lì perso un amico”.

“Melbourne 2018 è stata speciale, mentalmente era difficile: tremavo in griglia di partenza, però realizzavo il sogno che avevo da bambino, l’ho sognato mille volte, ma c’era tensione. L’anno dopo ho vissuto qualcosa di altrettanto speciale: una volta arrivato in Formula 1, guardavo già la macchina rossa, sognando di essere lì. C’è sicuramente pressione – conclude Leclerc – ma è un grandissimo onore, perché hai finalmente la possibilità di guidare una vettura in grado di far vedere quello che sai fare”.

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