F1 | Kvyat, il suo stato d’animo quando Verstappen gli prese il posto in Red Bull

"Sono stati tempi duri, non avevo più motivazioni", ha detto il russo

F1 | Kvyat, il suo stato d’animo quando Verstappen gli prese il posto in Red Bull

In questo periodo è tornato a parlare Daniil Kvyat. Il pilota russo, ora concentrato sulla carriera con Lamborghini nelle gare di durata è stato intervistato da F1.com, sito nel quale ha raccontato nuovamente quanto vissuto nel 2016, quando la Red Bull lo silurò per mettere in macchina Max Verstappen, proveniente dalla Toro Rosso, facendogli fare il percorso inverso. Un periodo davvero molto difficile per Daniil, il quale ha vissuto un paio di stagioni molto difficili anche a livello emotivo, dichiarando come avesse perso qualsiasi motivazione per continuare a correre in quel periodo. In un certo senso, il passaggio di un anno in Ferrari, lontano dalla griglia di partenza, gli è servito per recuperare autostima ed energie.

“Stava succedendo qualcosa – ha detto Kvyat. Marko voleva cambiare pilota, ha detto che avrei dovuto battere Ricciardo in ogni gara per far sì che io potessi salvare il posto, e gli ho risposto, perché sapevo che Daniel non era un idiota, ma avrei fatto del mio meglio, proprio come lui. Le prime gare del 2016 sono state dure, ma c’è stato un netto miglioramento e la gara in Cina ne è stata una dimostrazione, ma poi è arrivata Sochi, ed evidentemente avevano bisogno di quel tipo di prestazione”.

“Sono stati tempi duri per me, avevo motivazioni molto basse quando sono tornato in Toro Rosso, la macchina era diversa e si comportava in altro modo, poi Carlos era affamato e aveva un buon feeling con la vettura, mentre io non avevo più fiducia e voglia di correre, e contro di lui non puoi fare nulla in quella situazione. Ogni tanto fornivo buone prestazioni, ma non è stata certamente la mia stagione migliore. Nel 2017 le cose sono andate un po’ meglio, ma non ancora al livello che speravo, e sia io che la Red Bull ci siamo allontanati, era chiaro che avessimo bisogno di una pausa. Nel 2018 sono diventato collaudatore Ferrari, mi sono trovato bene, e avevo solo bisogno di mangiare, allenarmi e dormire bene”.

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