F1 | Gregari a chi? Perez e Sainz non possono essere considerati delle semplici seconde guide

Il messicano e lo spagnolo cercheranno in tutti i modi di sfruttare l’importante occasione che hanno avuto

F1 | Gregari a chi? Perez e Sainz non possono essere considerati delle semplici seconde guide

Mai come quest’anno il mercato piloti ha portato alla formazione di line-up che si preannunciano veramente interessanti e che potrebbero riservare importanti spunti di riflessioni. Due di quelle che avranno rivolte le maggiori attenzioni saranno, senza ombra di dubbio, Red Bull e Ferrari. Milton Keynes e Maranello hanno deciso di puntare sull’esperienza e sulla freschezza di Sergio Perez e di Carlos Sainz da affiancare rispettivamente a Max Verstappen e a Charles Leclerc, con quest’ultimi due designati come i piloti dei futuri scontri iridati.

Il messicano e lo spagnolo hanno firmato contratti brevi che lasciano pensare a uno status già delineato, Checo annuale e Carlos biennale, ma onestamente è difficile credere che possano solamente recitare la parte dei gregari per quello che hanno dimostrato di poter valere. Per Perez quella Red Bull è forse l’ultima grande occasione della carriera, dopo quella “sprecata” in McLaren nel 2013 complice le iniziali difficoltà di Woking (poi sfociate nei successivi anni bui) e l’inesperienza del diretto interessato che non hanno permesso a quest’ultimo di effettuare quel definitivo salto di qualità.

In Red Bull invece arriva con la giusta maturità, dopo aver portato i galloni di capitano in Force India/Racing Point, dove potrà sfruttare una chance importantissima ed è uno dei pochi piloti in griglia con la giusta cazzimma e la giusta sfrontatezza per fronteggiare Verstappen; chiaramente il faro indiscusso del team anglo-austriaco. E forse quel solo anno di contratto firmato con la Red Bull può dare a Perez quei giusti stimoli che gli permettano poi di ottenere la riconferma.

Dal blu Red Bull al rosso Ferrari. Sainz, almeno sulla carta, ha fatto un downgrade lasciando la McLaren (questa McLaren) per approdare alla Ferrari (questa Ferrari). Il lavoro e il manico di Carlos sono stati importanti per Woking che, grazie alle sue prestazioni, ha iniziato a rivedere la luce in fondo al tunnel dopo anni veramente difficili. Le dinamiche dei due team sono differenti, ma l’auspicio di Maranello e dei suoi tifosi è che possa ricalcare lo stesso percorso anche con la Rossa.

Perché Sainz è un giovane affamato alla ricerca della definitiva affermazione e consacrazione. Tenterà di farlo in un team iconico, storico e vincente (o meglio si spera possa tornare ad esserlo come accadeva in passato) come la Ferrari. Certamente nelle prime gare dovrà prendere le misure e partirà indietro rispetto al compagno di squadra, al terzo anno con il Cavallino. Ma questo chiaramente non limiterà Sainz determinato a scrivere nuove pagine (felici e vincenti) nel libro della sua carriera.

Le premesse lasciano intravedere come a Perez e a Sainz possa andare stretto il vestito di seconda guida, ma poi come sempre la pista a dare risposte. Chi pensa che possano essere numeri due accomodanti e a prescindere si sbagliano di grosso.

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