F1 | GP Miami, gli appunti sulle strategie di Pirelli

Vittoria per Lando Norris davanti a Max Verstappen e Charles Leclerc

F1 | GP Miami, gli appunti sulle strategie di Pirelli

F1 GP Miami Pirelli – È Lando Norris il vincitore della terza edizione del Gran Premio di Miami. Il pilota della McLaren ha così ottenuto il primo successo della sua carriera, sfatando un tabù: a Shanghai, quindici giorni fa, aveva portato a 15 i piazzamenti sul podio senza vittorie – primato assoluto – una striscia interrotta oggi pomeriggio. Norris diventa così il centoquattordicesimo pilota ad aver vinto almeno un Gran Premio e dà alla McLaren il successo numero 184 della sua storia, interrompendo un digiuno che durava da Monza 2021, quando vinse Daniel Ricciardo, allora suo compagno di squadra, proprio davanti a Lando.

Sul podio sono saliti Max Verstappen (Red Bull) e Charles Leclerc (Ferrari) mentre per la prima volta nella stagione va a punti un pilota della Alpine, grazie al decimo posto di Esteban Ocon. Da notare che per la terza volta su tre edizioni di questa gara il pilota che partiva dalla pole position è passato in seconda posizione sotto la bandiera a scacchi: nel 2022 era toccato a Leclerc, l’anno scorso a Perez e oggi a Verstappen.

GP Miami, la giornata in pista

Come ampiamente previsto, la strategia su una sosta si è confermata come l’unica plausibile ma prima la Virtual Safety-Car al giro 22 e poi la neutralizzazione piena al giro 28 hanno ovviamente scompaginato i piani, offrendo a chi non aveva ancora effettuato il pit-stop l’opportunità di farlo perdendo sensibilmente meno tempo rispetto a chi si era già fermato. Ciò ha provocato un rimescolamento della classifica che non è stato poi mutato nelle prime fasi dopo la ripartenza, perlomeno per quanto riguarda le primissime posizioni.

Sulla griglia di partenza la mescola più gettonata è stata la C3, con quindici piloti che hanno impostato la gara sulla strategia sulla carta più veloce, vale a dire quella composta da un primo stint sulla Medium e un secondo sulla Hard. Hamilton, Alonso, Ricciardo e Magnussen hanno puntato sulla C2, sperando di allungare il più possibile il primo stint, mentre Bottas ha scelto la scommessa C4.

Nel computo totale dei 1110 giri percorsi – soltanto un pilota, Sargeant (Williams) non ha completato la corsa – la C3 è stata la mescola più utilizzata (562 giri, 50,6%) con un chilometraggio di poco superiore alla C2 (504 giri, 45,4%). La C4 è stata provata solamente dai due piloti della Sauber – da Bottas nei primi 11 giri, da Zhou dal pit-stop fino alla bandiera a scacchi – ma si è dimostrata comunque all’altezza della situazione, sia in termini di degrado che di prestazione.

Sul podio del Gran Premio non c’è stata soltanto la novità assoluta di Lando Norris sul gradino più alto ma anche quella prodotta dai tradizionali Podium Cap che Pirelli fornisce ai tre piloti che si classificano ai primi tre posti del Gran Premio nonché al rappresentante della squadra vincitrice, oggi il Team Principal della McLaren Andrea Stella. Per l’appuntamento di Miami, infatti, il Global Tyre Partner della Formula 1 ha approntato un’edizione speciale di colore turchese – che riprende le acque antistanti le spiagge della città – e, che riporta sulla visiera delle palme stilizzate – uno degli elementi emblematici di Miami, nonché la bandiera degli Stati Uniti d’America.

Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli

“Prima di tutto voglio fare i complimenti a Lando Norris per il suo primo successo in Formula 1: sono sicuro che non dimenticherà mai le emozioni provate negli ultimi chilometri e quelle sentite sul podio!

Paradossalmente, nonostante le sorprese generate dalle neutralizzazioni – prima virtuali e poi reali – si è trattato di una gara molto lineare dal punto di vista del comportamento dei pneumatici: una sosta obbligata, gomme – a prescindere dal colore della banda – che degradavano in maniera relativamente limitata anche per l’assenza del fenomeno del graining, differenze di prestazioni fra tutte le vetture molto contenute.

Ciò detto, abbiamo visto che entrambe le mescole più utilizzate (C2 e C3) hanno consentito ai piloti di spingere a fondo praticamente per tutta la gara, come si evince analizzando con attenzione il cronologico dei tempi sul giro, rendendo così molto interessante anche una gara sulla carta piuttosto bloccata come strategie. Ovviamente, VSC e SC hanno mandato all’aria molti piani dei muretti: alcuni sono stati più fortunati e bravi di altri ma anche questo fa parte delle corse.

Come sempre, sarà importante analizzare bene i dati raccolti durante tutti e tre i giorni di questo Gran Premio perché ci sono delle indicazioni che ci potranno essere utili, sia in funzione delle selezioni delle mescole sia della comprensione dell’interazione delle gomme con i vari tipi di asfalto. Del resto, la Formula 1 è uno sport affascinante perché ogni giorno s’impara qualcosa che può essere utile per progredire”.

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