F1 | GP di Spagna: l’analisi delle qualifiche

Valtteri Bottas conquista la terza pole consecutiva nel dominio targato Mercedes

F1 | GP di Spagna: l’analisi delle qualifiche

Dopo Cina e Azerbaijan, la storia si ripete. Valtteri Bottas conquista la pole position del Gran Premio di Spagna, la terza consecutiva, ponendo il primo step per un possibile trionfo anche a Barcellona. Il finlandese della Mercedes ha interpretato il sabato spagnolo alla perfezione, soprattutto nella comprensione delle gomme, le quali, anche in questo caso, si sono rivelate una delle barriere da superare per ottenere un buon tempo. Per la quarta volta in stagione avremo anche una prima fila completamente Mercedes, in una posizione da primatista incontrastata. Tra i due piloti della casa tedesca vi è un distacco di oltre 6 decimi, ma ciò è parzialmente spiegabile dalle difficoltà incontrate da Lewis Hamilton nel corso del suo giro e da una batteria non completamente carica all’inizio del tentativo, come ammesso da Toto Wolff stesso, fattori che indubbiamente hanno penalizzato l’inglese nella caccia alla pole.

Giornata difficile in casa Ferrari, non solo per il pesante distacco accusato da Bottas, ma anche per le posizioni conquistate, ritrovandosi ancora una volta a dover partire con un piccolo handicap: se Sebastian Vettel è riuscito a metterci una pezza e ad ottenere il terzo posto in griglia, peggio è andato al compagno di squadra, Charles Leclerc, il quale si è classificato in quinta posizione e alle spalle di Max Verstappen. Ciò che preoccupa maggiormente, però, non possono non essere quei quasi nove decimi rimediati dal finlandese della Mercedes, inaspettati in misura così ampia e schiacciante. Oltretutto c’è guardarsi le spalle, perché, quantomeno sul giro secco, l’olandese della Red Bull è riuscito a mantenere il distacco dal pilota Ferrari entro il decimo di secondo, abbastanza per porsi tra le due Rosse di Maranello. Vedremo cosa ci riserverà la giornata di domani, ma le aspettative sono tutt’altro che rosee dopo la batosta delle qualifiche.

Le due RB15 non hanno mal figurato in confronto alla Ferrari e i distacchi risultano particolarmente contenuti. Per quanto riguarda il duello interno, Pierre Gasly continua a migliorare gara dopo gara, ma anche in questa occasione ha accusato un distacco di oltre tre decimi dal compagno di team. Best of the rest le due Haas, davvero competitive sul giro secco. La vettura della squadra americana sembra ben adattarsi alla pista spagnola, esattamente come uno anno fa, quando la VF18 conquistò meritatamente un risultato di tutto prestigio: attenzione, però, a cantare troppo presto, perché in questa stagione abbiamo già assistito a Gran Premi dove il team di Kannapolis era risultato competitivo nelle prove di qualificazione per poi accusare il colpo e finire fuori dai radar nel corso della gara. A concludere la top ten Danill Kvyat e Daniel Ricciardo.

Q1: Hulkenberg e Giovinazzi tra gli eliminati

La prima frazione di qualifica si è aperta con una Mercedes immediatamente competitiva, veloce, scattante e priva di timori. Il primo segno, di un percorso che ormai era già abbastanza chiaro, che si sarebbe trattato di un sabato in cui sarebbe risultato difficile, se non impossibile, battere le due “Frecce d’Argento”. La lotta si è spostata nelle retrovie, dove l’evoluzione della pista e le varie vicende hanno rappresentato due fattori fondamentali per il passaggio del turno. Prima frazione di qualifica che si era aperta con il lieve incidente occorso a Nico Hulkenberg, il quale era finito nella ghiaia e aveva leggermente toccato il muro rovinando l’ala anteriore: il problema non risiedeva tanto nel tempo perso, ma nel fatto che quella danneggiata fosse l’unica unità del nuovo pacchetto di aggiornamenti portato a Barcellona. Di conseguenza, Hulkenberg è stato costretto a tornare in pista con una vecchia specifica dell’ala anteriore, fattore che ha indubbiamente compromesso la sua prestazione, senza contare i danni al fondo figli della precedente escursione sulla ghiaia. Il tedesco non ha cercato scuse a fine qualifica: “Sono abbastanza deluso da me stesso per questo. Ho commesso un errore nella prima manche, ho toccato leggermente il muro e abbiamo dovuto cambiare l’ala anteriore e abbiamo anche subìto danni al fondo. Se commetti degli errori, li paghi. Oggi saremmo potuti entrare in Q2 come minimo. Al momento ci manca un po’ di ritmo e feeling”, sono state le parole di Hulkenberg nelle interviste. Giornata deludente anche per Antonio Giovinazzi, il quale aveva il potenziale per passare la tagliola ed accedere alla seconda frazione della qualifica: l’italiano è stato però protagonista di un errore in curva 10 nel corso del suo ultimo tentativo (bloccaggio della gomma anteriore destra sul cordolo) che ha vanificato l’ottimo lavoro svolto nei primi due settori, in cui aveva segnato tempi intertempi migliori di quelli di Kimi Raikkonen. Ad aggiungersi alla lista degli esclusi le due Williams, ormai tristemente nota fissa di questa classifica, e Lance Stroll, eliminato per la quinta volta consecutiva in Q1 da quando è arrivato in Racing Point. Vedremo cosa ci riserverà il canadese domenica, dato che, come dimostrato in precedenti occasioni, il canadese è riuscito a compiere delle buone rimonte in gara, acciuffando qualche punti.

Q2: Si accende la lotta per accedere all’ultima fase

La prima sorpresa del Q2 è stata la decisione della Mercedes di non scendere in pista con la gomma media, bensì con la mescola soft, nonostante la casa tedesca avesse dalla sua la forza per tentare il giro veloce anche con degli pneumatici più duri. In questi due giorni di prove, soprattutto in FP3, si è denotato come fosse difficile mandare rapidamente le gomme in temperatura, quindi da un certo punto di vista è anche comprensibile la scelta adottata dal team di Stoccarda. Ancora una volta, indipendentemente dai compound scelti, la W10 si è rivelata una monoposto tosta, rifilando oltre 7 decimi agli avversari in questa fase di qualifica. In casa Ferrari se la sono dovuti vedere anche con un errore commesso da Leclerc in uscita da curva 9, dove, finendo troppo largo sul cordolo, ha danneggiato la sua monoposto, in particolar modo nella zona del fondo. Ciò ha costretto i tecnici di Maranello a mandare Leclerc in pista per un secondo tentativo: il monegasco è poi riuscito ad accedere alla Q3, ma complicarsi costantemente la vita con errori in qualifica non aiuta il giovane talento Ferrarista.

Nella lotta per evitare l’eliminazione, ben 4 piloti hanno concluso la propria qualifica nel giro di 1 decimo, abbastanza per essere su quel filo dell’essere escluso o l’essere incluso. Daniil Kvyat, Daniel Ricciardo, Kevin Magnussen e Lando Norris sono separati da pochissimi centesimi e questo ha reso la battaglia per il Q3 davvero incerta. Sorprende soprattutto la prestazione della Renault, la quale aveva faticato a superare il primo taglio in Q1, per poi riuscire a qualificarsi per i capelli all’ultima fase: la squadra francese sembra in una fase “a gambero”, con le prestazioni che invece di migliorare vanno all’indietro. Sarà interessante vedere la sfida con il team cliente McLaren che, al contrario, sembra continuare il suo percorso di crescita, nonostante non sia riuscito a centrare la Q3 qui a Barcellona. Giornata abbastanza deludente, invece, in casa Alfa Romeo e Racing Point: la squadra italiana dal cuore svizzero non è riuscita ad andare oltre la Q2, con Kimi Raikkonen che nel corso delle qualifiche si è lamentato di uno scarso bilanciamento della sua C38: “Abbiamo faticato un po’ con il set-up da inizio weekend, poi però nelle Libere di stamattina andava piuttosto bene. Le condizioni sono cambiate nel pomeriggio e questo ha reso il tutto più difficile per noi: da una parte non sono felice, dall’altra però non posso recriminare perché abbiamo provato di tutto. Ho ottenuto il miglior giro del weekend in qualifica, ma non è stato abbastanza veloce. Non è un grosso problema il nostro, sono piccole cose sulle quali dobbiamo lavorare e migliorare”, ha commentato il finlandese. Non è andata meglio neanche alla Racing Point, distante dalla top ten, ma sempre da tenere d’occhio in vista della gara, date le buone rimonte a cui ci hanno abituato Sergio Perez e Lance Stroll.

A concludere la lista degli eliminati, oltre ai già citati Raikkonen e Perez, anche le due McLaren e Alexander Albon.

Q3: Mercedes fa il vuoto

La terza e ultima fase di questa qualifica è stata caratterizzata dal dominio della Mercedes sul giro secco, in grado non solo di conquistare ancora una volta l’intera prima fila per la quarta volta in stagione, ma anche di infliggere distacchi molto pesanti ai rivali. Ad illuminare la giornata è stata Valtteri Bottas, capace di mettere insieme un giro eccezionale e rifilare oltre sei decimi al compagno di squadra, Lewis Hamilton. Il distacco è in parte spiegabile, però, dal fatto che l’inglese abbia commesso diverse sbavature (anche per il disturbo di altre monoposto in pista) e che la sua vettura non fosse completamente a posto dal punto di vista della carica della batteria, come confermato nel post-qualifica anche da Toto Wolff. La W10 è sembrata quasi sui binari rispetto ai rivali sulla pista spagnola, soprattutto nelle mani del finlandese, capace di interpretare al meglio le gomme Pirelli fino ad ora. La grande differenza risiede nel terzo settore, in cui la macchina del team di Stoccarda è il riferimento e riesce ad infliggere pesanti distacchi anche alla Red Bull.

Valtteri Bottas ha così commentato la sua prestazione: “Mi sento davvero bene, ogni tentativo in qualifica era migliore di quello precedente. Ho limato un po’ di qua e un po’ di là e sono riuscito a mettere tutto insieme in Q3, facendo un giro molto veloce. Penso che il pacchetto che abbiamo portato a Barcellona funzioni molto bene e la macchina era fortissima, specialmente nel terzo settore”, sono state la parole del poleman, sicuramente soddisfatto per quanto mostrato. Rimane da disputare la gara, la giornata più importante, in cui il passo mostrato al venerdì indicava la possibilità di vederlo scappare e giocarsela abilmente per il successo di tappa. Sarà fondamentale la gestione delle gomme, ma indubbiamente c’è voglia di continuare la striscia positiva delle ultime gare.

Nonostante qualche sbavatura e l’errore ai box nella gestione della carica della batteria, Lewis Hamilton è riuscito comunque a portare a casa un fondamentale secondo posto, mettendosi alle spalle la Ferrari di Sebastian Vettel e la Red Bull di Max Verstappen. Un aspetto importantissimo per l’inglese, che potrà mettersi subito alla caccia del compagno di squadra senza l’handicap di dover partire dalla seconda fila: “Non sono stato abbastanza veloce, ho dovuto lottare con la macchina per tutto il weekend non riuscendo a estrarne il potenziale” – ha detto il cinque volte campione del mondo -. “Dovrò esaminare tutti i dettagli, capire come riuscire a migliorare il mio ritmo: Valtteri ha fatto una buona sessione e un ottimo lavoro, quindi ha meritato la pole position. Il nostro long run sembrava buono, quindi domani spero di essere forte.”

Questo risultato però ci porta a parlare della Ferrari e di come, nonostante quando detto in precedenza e di un giro perfetto da parte di Sebastian Vettel, la Rossa non sia riuscita ad approfittare delle sbavature dei rivali e conquistare una preziosissima prima fila. Ciò fornisce un po’ l’immagine di questa SF90 a Barcellona, veloce sul dritto e nelle fasi di trazioni, ma distante nelle curve lente, soprattutto in quelle del terzo settore. Se, infatti, nei primi due intertempi la Rossa è riuscita a difendersi bene, nell’ultima parte del tracciato la vettura del team di Maranello ha accusato un distacco di oltre otto decimi nei migliori personali, un distacco pesantissimo che la mette non solo alle spalle della Red Bull, ma anche su quasi lo stesso livello della Haas. In particolar modo, analizzando il giro del 4 volte campione del mondo della Ferrari, si può riscontrare chiaramente un pesante sottosterzo e la tendenza della SF90 nel non riuscire a portare la stessa velocità dei rivali nelle curve più lente, fattore che penalizza estremamente in un settore fatto per la maggior parte da questa tipologia di sfide. Oltretutto, così come in Cina, si sono evidenziate le difficoltà della Ferrari nei rapidi cambi di reazione, dove la invece la W10 riesce ad essere molto reattiva e veloce, garantendo al pilota la possibilità di osare ed essere sicuri che la macchina vada esattamente come ti aspetteresti. Lo stesso Vettel ha poi confermato queste impressioni: “La vettura è ben bilanciata e che credo che gli aggiornamenti che sono stati portati ne abbiano migliorato la guidabilità. Però non siamo ancora dove vorremmo perché andiamo molto veloci sul rettilineo ma perdiamo troppo nelle curve lente. Il risultato di tutto ciò è che non siamo davanti e quindi dobbiamo continuare a lavorare”, sono state le parole del tedesco nel post-qualifica. Una giornata resa ancora più difficile per la Ferrari dal quinto posto di Charles Leclerc il quale, ancora una volta, sarà costretto a rincorrere anche la Red Bull sin dalla partenza.

Tra le due Rosse di Maranello, infatti, si è inserito Max Verstappen, ancora una volta una certezza con questa RB15, pronto a sfruttare qualsiasi opportunità: “Siamo molto migliorati in qualifica e sono molto contento di aver concluso vicino a Seb e dividere le Ferrari. Le Mercedes, in particolare Bottas erano troppo veloci, ma abbiamo recuperato e il bilanciamento della vettura è stato migliore rispetto a prima. Mi sarebbe piaciuto terminare più avanti, ma il nostro long run è buono e in gara siamo più competitivi quindi resto positivo. La Mercedes è veloce, ma possiamo lottare per il podio”, ha commentato l’olandese durante le interviste. Sicuramente non sarà semplice riuscire a contenere le due Ferrari, soprattutto considerando quanto mostrato anche al venerdì, ma indubbiamente Verstappen cercherà di rimanere il più vicino possibile per acciuffare il podio.

A concludere la top ten le due Haas, Kvyat e Ricciardo. La Haas sembra aver finalmente trovato la quadra ad una vettura che negli ultimi appuntamenti aveva deluso, ma attenzione a cantare vittoria troppo presto, perché così come in Bahrain e in Cina sarà tutta da vedere la prestazione in gara dopo l’illusione delle qualifiche. L’anno passato la VF18 si era comportata molto bene sul tracciato spagnolo, riuscendo a conquistare il titolo di best of the rest; vedremo se sarà in grado di ripetersi anche quest’anno soprattutto sulla lunga distanza, ma l’aver portato entrambe le vetture in Q3 è sicuramente un segnale incoraggiante.

Le strategie

Per la gara Pirelli suggerisce una strategia a due soste, con i primi due stint su gomma soft, per poi passare alla media per l’ultima fase di gara. Date le difficoltà di sorpasso su questa pista, a meno di alto degrado, è probabile immaginare che i team sceglieranno invece una strategia ad una singola sosta per non perdere la track position: in questo caso, secondo il costruttore italiano, i team potranno scegliere tra l’opzione A, ovvero partire sulla soft per poi passare alla dura, oppure l’opzione B, ovvero iniziare sulla media per poi concludere sempre con la dura, scelta che probabilmente vedremo le squadre fuori dalla top ten.

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