F1 | George Russell: un prescelto che può cambiare le sorti della F1 (a breve?)

La prova dell'inglese a Sakhir ha risvegliato il Circus da un soporifero torpore

F1 | George Russell: un prescelto che può cambiare le sorti della F1 (a breve?)

Un fulmine a ciel sereno, un lampo che ha squarciato la monotonia delle domeniche tutte uguali. George Russell al volante della Mercedes ha avuto un impatto dirimente sul Circus, lasciando intravedere nella notte di Sakhir un futuro alternativo, diverso, rispetto a quello che abbiamo sempre immaginato.

Nello sport in cui trionfi e onori sono diritto acquisito di un solo rapace dominatore, il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, quanto andato in scena nel deserto rappresenta qualcosa di totalmente nuovo, inaspettato, inebriante.

Vedere George con il suo casco rosso planare sull’asfalto sconnesso e veloce dell’Outer Track del Bahrein ha trasmesso una sensazione di freschezza che mancava da un po’. L’inglese ha confermato in pochi giorni tutte le qualità lasciate intravedere al volante della cenerentola Williams. Aggiungendo ad una velocità di base a tratti incontenibile, una propensione alla guida spettacolare e una fame che ha infiammato anche il più algido dei cuori da corsa.

La prova di Russell è stata un ciclone per la F1, per Mercedes, per Bottas e anche per Hamilton. Uno di quegli eventi la cui onda lunga è uno tsunami che può travolgere tutto e tutti, avanzando in modo inarrestabile. Stoccarda non potrà non farsi più di una domanda, le stesse che – quasi come se fosse lesa maestà – si stanno facendo un po’ tutti. La cattiveria in partenza, la facilità con cui si è mostrato superiore a Bottas, la capacità con cui è entrato in sintonia con gli automatismi della Mercedes e il feeling avuto da subito con la squadra, sono tutti elementi che hanno fatto escalamare a Toto Wolff – furbo ma mai sprovveduto quando apre bocca- che a Sakhir “è nata una stella“.

Sebbene non sia un titolare, ma solo un sostituto, l’impatto di Russell sulla Mercedes è pargonabile a quello di Leclerc sulla Ferrari. Ad un certo punto sarà il destino, sarà la storia, sarà la necessità di un ricambio generazionale che avviene in tutti gli sport come nella vita, arriva di punto in bianco il giovanotto che alza l’asticella, con le stimmate e i numeri da predestinato, che fa stropicciare gli occhi perché tu, nella comfort zone di uno spettacolo a cui sei abituato e assuefatto, vedi improvissamente qualcosa di inedito e assai emozionante.

George Russell in ogni sorpasso, giro, manovra, ha ispirato e trasmesso talento e passione. E’ una sensazione che pian piano diventa consapevolezza, quella di trovarsi dinanzi ad un fatto destinato a cambiare il naturale decorso degli eventi. Russell è l’imprevisto che mancava, è il talento che può sparigliare le carte. E’ il futuro che sgomita per farsi presente; l’inglese ha sportivamente ucciso Bottas con un umiliante sorpasso all’esterno, ha lasciato esterrefatta la stessa Mercedes e probabilmente avrà fatto tremare Hamilton.

Perché panta rei, tutto scorre, tutto è destinato ad un principio e ad una fine. E probabilmente Lewis Hamiton ieri ha iniziato ad intravedere, seppur alla lontana, l’inizio della fine del suo impero, sotto forma di un pilota ventiduenne che per come ha guidato sembrava uscito da Matrix. Un prescelto, che può cambiare la percezione della realtà, svegliando il Circus.

Antonino Rendina


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