F1 | Ferrari, Vettel: “Adami e Arrivabene importanti nel mio percorso”
"Arrivabene non è stato compreso bene, ha un grande cuore", ha ammesso il tedesco
Il Gran Premio di Abu Dhabi ha posto la parola fine sul rapporto professionale tra la Ferrari e Sebastian Vettel durato ben sei stagioni. Il tedesco, il cui posto in rosso verrà preso da Carlos Sainz e che dal prossimo anno inizierà una nuova sfida in Aston Martin, ai microfoni di Sky Sport F1 ha analizzato la sua esperienza a Maranello che gli ha permesso di creare nuove relazioni umane e consolidarne altre.
“Cosa ho imparato? Un po’ d’italiano e come fare una festa – ha dichiarato Vettel a Mara Sangiorgio, nell’intervista completa che andrà in onda questa sera sul canale 207 alle 21:30 – In generale credo che questi sei anni mi abbiano insegnato molto come pilota e come uomo, nell’interagire con le persone e con la cultura italiana. Sulla Ferrari e sull’Italia come paese, sui suoi valori”.
Sulla persona più importante nel suo percorso in Ferrari: “Nel mio piccolo gruppo è stato senza dubbio Riccardo (Adami, il suo ingegnere di pista. ndr). Ho iniziato il percorso con lui ed è stato importante averlo come pilastro, perché ci conoscevamo già. Mi ha capito e lo fa ancora adesso. Penso che in termini di prestazioni sia stata la persona più importante. In quadro più ampio probabilmente è stata Maurizio (Arrivabene)”.
Lo stesso Vettel ha ammesso che la figura di Arrivabene, che nel gennaio 2019 è stato sostituito da Mattia Binotto con l’ingegnere italo-svizzero diventato nuovo team principal di Maranello, non è stata capito a fondo: “Credo che all’esterno lui non sia stato compreso bene. Non era facile lavorare con Marchionne, era molto particolare. Metteva grande pressione sulle persone, con Maurizio non è sempre stato gentile. Credo che Maurizio abbia un grande cuore”.
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