F1 | Ferrari, Diego Ioverno: “Shanghai tracciato impegnativo con diversi contenuti tecnici”

"Fare la Sprint in Cina è una grande sfida per tutti", ha detto il direttore sportivo della Rossa

F1 | Ferrari, Diego Ioverno: “Shanghai tracciato impegnativo con diversi contenuti tecnici”

Quinto appuntamento stagionale per la Formula 1, che in questo weekend torna nel bellissimo tracciato di Shanghai, uno dei più belli probabilmente costruiti da Hermann Tilke tra la fine degli anni ’90 e gli inizi dei 2000. Si rivede la pista cinese dopo ben cinque anni di stop per via del Covid-19, e ci sarà anche il weekend con il nuovo formato della Sprint Race, una decisione presa dai vertici del Circus e che ha trovato molti tra piloti, manager e ingegneri un po’ col broncio per una serie di motivazioni, come per esempio un asfalto che dovrebbe essere sconnesso, e questo potrebbe penalizzare e non poco queste vetture ad effetto suolo con una sola ora di prove libere a disposizione. Diego Ioverno, direttore sportivo della Ferrari ci spiega i problemi derivanti a questo format.

In Cina debutta la Sprint con il nuovo formato. Come è cambiato il weekend e come cambia dal punto di vista dell’organizzazione della squadra?

“La differenza principale rispetto allo scorso anno è nella sequenza rivista delle sessioni. È stata pensata per essere più lineare e comprensibile per gli spettatori. Ci sarà una sola sessione di prove libere seguita dalla parte Sprint del week end (Sprint Shootout venerdì pomeriggio e Sprint Race sabato mattina). Dal sabato pomeriggio si rientra in un formato standard di weekend con qualifica e gara. Aver cambiato la programmazione delle sessioni ha consentito anche di dividere il parc fermé in due blocchi separati (SS + SR e Q+R) dando così la possibilità alle squadre di riparare le macchine e modificarle in caso di necessità dopo le due sessioni Sprint”.

Diego Ioverno, direttore sportivo della Ferrari nel trionfale weekend a Melbourne

“Ovviamente è da tener presente che ogni azione intrapresa deve essere assolutamente ben ponderata visto che all’inizio della successiva sessione si entra di nuovo in regime di parc fermé. Altra differenza da quest’anno è la possibilità, in caso di danno o serio problema di affidabilità, di richiedere la sostituzione del telaio tra Sprint Race e qualifica nonostante siano nello stesso giorno. Per essere in grado anche solo di provare ad effettuare questo cambio in caso di necessità è fondamentale prepararsi per tempo sia a livello di squadra che di componentistica”.

La Formula 1 torna a Shanghai dopo cinque anni. Qui le monoposto della seconda generazione ad effetto suolo sono all’esordio. Che tipo di sfida rappresenta il fatto di avere a disposizione solo una sessione di prove libere per riprendere confidenza con il circuito?

“La scelta di fare uno Sprint weekend a Shanghai è sicuramente una grande sfida per tutti gli addetti ai lavori, dopo cinque anni e con vetture completamente diverse sia a livello di prestazioni che di utilizzo. Piloti, squadre, FIA e organizzatori avranno solo una sessione per confermare quello che è stato preparato o individuare le differenze inaspettate e approntare le azioni necessarie per la sessione successiva – la Sprint Shootout – che sarà già competitiva. Sarà fondamentale la preparazione preventiva, la capacità e la velocità di reazione”.

Quali sono le caratteristiche di questa pista, quali aspetti saranno più salienti?

“È molto difficile prevedere come le nuove macchine e i piloti si adatteranno alla pista di Shanghai. È un tracciato molto impegnativo e con diversi contenuti tecnici. Il primo settore con la sequenza di curve 1-2-3 era estremamente sfidante con macchine delle generazioni precedente e si può ragionevolmente pensare che lo sarà ancora di più con le attuali. Sarà anche molto importante verificare lo stato dell’asfalto e di eventuali avvallamenti o dossi che per le macchine con effetto suolo sono gli aspetti decisamente più critici”.

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