F1 | AlphaTauri, Kvyat: “Mi piace il Red Bull Ring, ha un layout old-school”

Il pilota russo si prepara per la prima gara della stagione

F1 | AlphaTauri, Kvyat: “Mi piace il Red Bull Ring, ha un layout old-school”

Finalmente la Formula 1 tornerà in pista dopo una lunga attesa a causa dell’emergenza globale che ha costretto il Circus a fermare il campionato ancor prima che prendesse il via. Lo farà in Austria, con un doppio appuntamento sul medesimo circuito che rappresenta una prima volta assoluta per questo sport.

Tra le squadra che hanno alte aspettative per la nuova stagione c’è l’AlphaTauri che, come l’anno scorso, ha intensificato la propria collaborazione con la Red Bull, sfruttando al massimo il regolamento per ottenere più componenti possibili dal team anglo-austriaco, prendendo quindi quanto c’era di buono dalla RB15. Naturalmente, tuttavia, molto è stato fatto dagli ingegneri della Scuderia di Faenza, che hanno lavorato intensamente per ripetere i buoni risultati conquistati nel 2019. Alla vigilia del primo appuntamento della stagione, Daniil Kvyat ha parlato nella preview del team: “Dopo l’annullamento della gara di Melbourne, volevo solamente tornare a casa il più rapidamente possibile, perché quello è il posto ideale in cui stare in certe situazioni. Appena tornato è partito il lockdown, quindi ho passato la quarantena nel mio appartamento a Monaco. È stato un periodo diverso dal solito nel quale abbiamo cercato di adattarci e trovare cose diverse da fare, incluso un po’ di sport: l’importante era non rimanere seduti senza far nulla. Certi aspetti non sono stati così male e ho anche dormito un po’ più del solito! Dopo un po’, però, è diventato abbastanza monotono. È stato il periodo più lungo senza guidare una macchina da corsa da quando ero rimasto fermo un anno dalla F1, in quell’occasione avevo già fatto esperienza di una lunga pausa”, ha detto il russo.

“Quando all’inizio di maggio hanno riaperto le piste di kart, mi ci sono fiondato. È stato bello poter guidare di nuovo. Ho girato tanto, sia per divertimento che per mantenere viva la memoria muscolare. Durante il lockdown sono rimasto in contatto con Mattia, il mio ingegnere di gara. Ho un piccolo simulatore a casa e insieme a lui abbiamo fatto delle prove di qualifica. Eravamo collegati tramite un iPad che tenevo accanto a me e lui mi parlava come se stessimo affrontando una prova reale. In quel momento, era il massimo che si potesse fare. So che molti altri piloti di F1 si sono dilettati con il sim racing, ma devo dire che non è proprio nelle mie corde, perché non è come guidare una macchina vera. Al momento, non sono potuto andare in Regno Unito per poter utilizzare il vero simulatore del team, a causa delle restrizioni in atto, quindi vedremo come si evolverà la situazione nelle prossime settimane.”

“Per quel che riguarda le corse, affronteremo questa stagione concentrandoci una gara alla volta. Correrò dove mi verrà detto di farlo, perché confidiamo nelle persone che gestiscono questo sport che hanno lavorato sodo e ritengono si possa fare tutto in sicurezza, sia per noi che per chi ci sta vicino. Siamo in buone mani, speriamo non ci siano sorprese. Nel nostro recente filming day abbiamo lavorato indossando sempre le mascherine e direi che è qualcosa a cui ci si abitua piuttosto rapidamente, proprio come quando è stato introdotto l’Halo. Ci si abitua dopo poche ore. Una cosa a cui dovremo abituarci, invece, sarà l’assenza dei fan. Farà uno strano effetto vedere le tribune vuote, il pubblico è un elemento importante di questo sport e ci mancherà.”

“Riguardo al resto, è difficile fare previsioni. In termini di dati a cui far riferimento, abbiamo solo quelli acquisiti lo scorso inverno a Barcellona. Arriveremo in Austria con un buon piano per affrontare il Red Bull Ring e poi si vedrà. È una pista che mi piace, con un layout old-school e con tante curve veloci. Mi è sempre piaciuto correre lì. Resteremo in Austria per un po’, faremo due gare in successione: è un bel posto dove stare e potremo dedicare un po’ di tempo all’allenamento all’aria aperta”, ha poi concluso Kvyat.

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