Pirelli | GP Stati Uniti: al COTA le mescole C2, C3 e C4

Mario Isola: "Su questo circuito predominano le forze laterali"

Pirelli | GP Stati Uniti: al COTA le mescole C2, C3 e C4

Pirelli – In questo fine settimana torna l’appuntamento con il Gran Premio degli Stati Uniti sul tracciato del COTA. Ad Austin, i piloti potranno utilizzare le mescole C2 come hard/bianche, C3 come medie/gialle e C4 come soft/rosse. Le prime due sono state le mescole utilizzate durante la gara dell’anno scorso. Max Verstappen, vincitore della gara, ha corso lo stint iniziale e finale su medie e quello centrale sulle dure. Le neutralizzazioni con Safety Car sono state due. Per la prima volta, Austin avrà un fine settimana con il formato della Sprint Race, quindi venerdì ci sarà una sola ora di prove libere e subito dopo le qualifiche, mentre sabato avremo la qualifica Shootout con la mini gara successivamente e domenica si correrà il Gran Premio.

 

Quello di questo fine settimana sarà il settantacinquesimo Gran Premio che si disputa negli Stati Uniti. Sono in totale undici le località degli USA in cui si sono corse gare valide per la massima competizione automobilistica: quella con più Gran Premi è Watkins Glen (20), seguita da Indianapolis (19). Ad Austin si correrà per l’undicesima volta: in cinque occasioni ha trionfato Lewis Hamilton, l’ultima nel 2017. Dieci anni prima, nel 2007, Lewis aveva vinto la sua prima gara in Formula 1 proprio nel Gran Premio degli Stati Uniti che però all’epoca si disputava a Indianapolis. Alcune curve del Circuit of the Americas, progettato da Hermann Tilke, sono ispirate a più note curve di altri storici tracciati. Le curve dalla 3 alla 6 infatti ricordano le Maggotts e Becketts di Silverstone, le curve dalla 12 alla 15 si ispirano a una sezione dell’Hockenheimring e il tratto dalla 16 alla 18 alla nota curva 8 dell’Istanbul Park.

“Inizia da Austin una serie di quattro gare nelle Americhe – ha dichiarato Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli. La prima tappa è il Gran Premio degli Stati Uniti, un Paese dalla straordinaria tradizione nell’automobilismo sportivo ma dove soltanto negli ultimi anni si sta affermando la Formula 1, grazie alle iniziative che Liberty Media ha implementato in tante aree. Il “Circuit of the Americas” ospita il Gran Premio dal 2012, con l’eccezione del 2020, quando il COVID-19 impedì lo svolgimento della gara. È un tracciato completo, da medio alto carico aerodinamico. Caratteristica è la prima curva, a sinistra, che arriva al culmine di una ripida salita di 22 metri percorsi in 200 metri lineari, con i piloti che dopo la partenza si sparpagliano a ventaglio alla ricerca della migliore traiettoria. Segue poi una prima parte molto filante caratterizzata da una sequenza di curve medio-veloci che arriva al tornantino della curva 11: da lì parte un lungo rettilineo che porta all’ultima parte del tracciato, dove invece abbondano curve lente e a novanta gradi”.

“Dal punto di vista delle forze esercitate sulle gomme, sono quelle laterali a predominare su questo tracciato, peraltro in maniera ben bilanciata fra i due assi, anteriore e posteriore, e senza sollecitazioni concentrate su uno specifico angolo della monoposto. È importante avere una buona trazione nelle curve lente. L’asfalto, nonostante i rifacimenti effettuati lo scorso anno in alcuni tratti, rimane piuttosto sconnesso: ciò genera dei microscivolamenti dei pneumatici che può determinarne un anomalo surriscaldamento. Infatti, il tipo di degrado che si verifica solitamente su questa pista è termico mentre il graining è un fenomeno piuttosto raro. In Texas si è sempre corso nella stagione autunnale, quando le condizioni meteorologiche sono molto variabili, anche in un arco di tempo breve. È facile avere alternanza di giornate di caldo sole o di pioggia, nonché escursioni termiche significative. Quest’anno debutterà ad Austin il formato del weekend con la Sprint Race – conclude Mario – un’occasione di spettacolo in più per un pubblico che sta diventando sempre più affezionato alla Formula 1 contemporanea”.

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