McLaren, Alonso sulle regole: “Servono più test e maggiore libertà di sviluppo”

Il pilota asturiano fa suo un vecchio cavallo di battaglia della Ferrari, confermando però di essere ottimista sulla McLaren

McLaren, Alonso sulle regole: “Servono più test e maggiore libertà di sviluppo”

Fernando Alonso e Ferrari per una volta di nuovo d’accordo. Fernando ha fatto propria una vecchia battaglia (persa) di Luca Cordero di Montezemolo, quella di liberare la F1 da tutti i paletti regolamentari sul libero sviluppo e dal divieto dei test.

“Servirebbero macchine più veloci, oggi le GP2 sono un po’ troppo vicine a noi come performance ha dichiarato MatadorCredo servirebbe più libertà di sviluppo per i tecnici e probabilmente più test in pista. Oggi la situazione è abbastanza statica perché da quando metti la monoposto in pista di inverno più o meno mantieni la stessa posizione fino alla fine dell’anno”.

Secondo lo spagnolo la noia che spesso s’impadronisce delle gare è dovuta anche ai pochi margini di sviluppo delle monoposto: “Tu fai qualche passo avanti, ma sono gli stessi passi avanti che fanno gli altri, perché i motori sono “congelati” e le regole sull’aerodinamica sono davvero restrittive. Più o meno quello che hai tra le mani nel primo test è simile a quello che ti ritrovi a fine stagione, ecco perché poi le corse sono prevedibili e spesso noiose.”

Alonso ha commentato anche il primo punticino conquistato a Silverstone: “Non una gioia, ma sicuramente un passo avanti. Sono sempre ottimista e soddisfatto dei progressi della MP4-30. A Silverstone riuscivo a guidare la monoposto al limite, avevo il giusto feeback nelle curve più impegnative. In alcune curve veloci eravamo più performanti rispetto a squadre che ci precedono (tesi sostenuta anche da Ron Dennis ndr), questo significa che la direzione intrapresa è quella giusta. Purtroppo i regolamenti attuali non ci permettono di fare balzi in avanti in breve tempo”.

Fernando si dice ottimista, ma al contempo invoca maggiore libertà di intervento sulla monoposto. Facile comprendere il perché; per quanto la McLaren possa migliorare, i 2.7 secondi pagati in qualifica rispetto ad Hamilton pesano – nella sostanza e nell’orgoglio – come un macigno.

Antonino Rendina

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